Thailandia: nuovo disegno di legge per regolamentare uso e vendita di cannabis
Ancora grande caos regna nel governo thailandese sulla regolamentazione della cannabis. Una nuova proposta di legge abbandona il progetto di reinserirla nell'elenco degli stupefacenti, ma vorrebbe limitarla all’uso terapeutico
La cannabis in Thailandia ha subito molteplici cambiamenti legali. L'uso medico è stato legalizzato nel 2018 e quello ricreativo è stato depenalizzato nel 2022 ma non regolamentato. Ciò ha portato migliaia di negozi a usare la mancanza di regole come scappatoia per vendere prodotti a base di cannabis, creando un mercato non regolamentato.
Ricordiamo come l'ex primo ministro Srettha Thavisin, eletto nel 2023, aveva promesso di ri-criminalizzare la cannabis ricreativa e riclassificarla secondo la legge sugli stupefacenti.
"La droga è un problema che distrugge il futuro della nazione” aveva risposto in un post su X alla richiesta di rimettere in vendita la pianta.
Tuttavia, il nuovo Ministero della Salute Pubblica del paese, sotto l’attuale governo guidato dal Primo Ministro Paetongtarn Shinawatra, eletto dal Parlamento dopo che Srettha è stato detronizzato, ad Agosto, dalla Corte costituzionale per non aver rispettato gli standard etici e morali, ha pubblicato un nuovo disegno di legge che ha mantenuto aperto ai commenti del pubblico fino al 30 settembre.
Da quanto riportato da Bloomberg, secondo la bozza di legge , “la cannabis o i suoi estratti saranno consentiti per il trattamento medico e la ricerca da parte delle agenzie statali, oltre al suo utilizzo in prodotti erboristici, alimentari e cosmetici”. A differenza delle bozze precedenti, il disegno di legge non vieta del tutto la cannabis ricreativa ed evita di riclassificare la pianta come narcotico.
Questa nuova proposta, però, non consentendo esplicitamente l'uso ricreativo della cannabis, potrebbe comunque creare problemi ai coltivatori, ai produttori e ai tutti quei negozi che vendono un'ampia gamma di prodotti a base di cannabis e che ormai sono tantissimi.
Infatti, il nuovo disegno prevede multe e punizioni per chi vende o consuma cannabis per scopi non previsti dalla legge.
Si è arrivati quindi a una terra di mezzo in cui da una parte resta quell'approccio punitivo promesso dal partito al governo Pheu Thai alle elezioni generali dell'anno scorso e dall’altro il caos totale che si è scatenato dopo la storica depenalizzazione della cannabis in Thailandia nel 2022.
Da quando la cannabis è stata legalizzata, infatti, oltre 1,1 milioni di thailandesi ha richiesto la licenza per coltivarla e sono spuntati più di 6.000 dispensari di erba in tutto il paese, molti dei quali con scarsi controlli di qualità.
Inoltre, essendo la Thailandia il primo Paese in Asia a legalizzare la cannabis, si è anche assistito allo sviluppo di un fiorente turismo legato all'erba, che molti temono possa essere difficile da frenare.
Insomma regna un gran caos all’interno del quale, la cosa che sembra più necessaria e richiesta da tutti, è una regolamentazione che ponga dei criteri chiari all’interno delle quali, sia i consumatori che gli investitori, possano muoversi senza paura.
Anche molti manifestanti hanno convenuto che la cannabis dovrebbe essere adeguatamente regolamentata, ma hanno affermato anche che riclassificare la pianta come narcotico avrebbe un impatto economico negativo su coloro che hanno investito in questa industria emergente.
Durante la marcia dell'8 luglio, Prasitchai Nunuan, rappresentante di una rete di attivisti pro-cannabis, si è rivolto ai manifestanti, affermando che la cannabis dovrebbe essere regolamentata separatamente dal Ministero della Salute invece di criminalizzare ancora una volta la pianta. Ha accusato il governo di aver messo al bando la droga per consentire solo a pochi gruppi di interesse di beneficiare dei suoi usi medici.
Comunque, anche se questa proposta un po' annacquata presentasse serie sfide al complesso industriale dell'erba thailandese e probabilmente incontrerebbe proteste da parte di esponenti del settore e sostenitori della legalizzazione, il nuovo disegno di legge sembra rappresentare una risposta più sensata rispetto a un ritorno all'approccio punitivo che si applicava prima del 2022.
Ora, dopo il periodo di feedback da parte del pubblico e delle parti interessate del settore, conclusosi il 30 settembre, resta da vedere se saranno apportate ulteriori modifiche al disegno di legge prima che venga sottoposto al Governo e, infine, al Parlamento per l’approvazione. Data la natura caotica della politica sulla cannabis del paese fino ad ora, non sarebbe sorprendente se la legge subisse ancora ulteriori modifiche.
Leggi anche su Soft Secrets
Thailandia: boom della cannabis dopo la modifica della legge
La Thailandia verso la depenalizzazione della Cannabis
Thailandia ancora dietrofront, nuova legge per l'erba
La Thailandia cerca di vietare l'uso ricreativo di cannabis dopo averla depenalizzata