Io Coltivo: che fine hanno fatto le firme?
Era l’8 Dicembre 2023 quando a Roma si lanciava una nuova proposta di legge di iniziativa popolare che mirava a creare un sistema di regole precise per garantire il consumo legale e soprattutto sicuro di cannabis per tutti
Parliamo di IoColtivo, questo il nome di quella proposta, promossa da Meglio Legale e supportata da oltre 30 partner, tra cui noi di Soft Secrets. Sono state raccolte 54mila firme, online, con Spid e cartacee, grazie ai banchetti organizzati in tutta Italia e depositate il 5 giugno 2024 al Senato, che ha l’obbligo di discussione di tutte le proposte di iniziativa popolare.
Ricordiamo che la proposta prevede la coltivazione domestica fino a un massimo di 4 piante femmine, la possibilità di detenere fino a 25 grammi e la nascita dei cannabis social club, associazioni senza scopo di lucro, luoghi di ritrovo in cui la cannabis viene coltivata e condivisa. Prevede inoltre la rimozione delle sanzioni amministrative per chi consuma o detiene cannabis per uso personale, a condizione che avvenga nel rispetto della normativa introdotta con la proposta.
Sono passati 4 mesi da allora e cosa è successo? Delle firme cosa si sa?
Ancora niente purtroppo, come spiegano da Meglio Legale. Dopo mesi di attesa, vari solleciti, telefonate e pec, infatti, ad agosto il Senato ha comunicato loro che l’iniziativa non aveva raggiunto il numero necessario di firme.
“Un’email che ci ha lasciati basiti” spiega Antonella Soldo in un video diffuso sui canali social dell’associazione. Perché in effetti le firme necessarie ci sono, come ci sono tutti i documenti della società Itagil, responsabile della raccolta online delle firme, così come c’è il verbale del deposito di quelle firme.
E allora qual è il problema?
“Dopo ulteriori verifiche, e grazie all'intervento del nostro legale” continua la Soldo “abbiamo avanzato una richiesta di accesso agli atti e ci è stato chiarito, sempre verbalmente, che probabilmente vi sono alcune criticità con l'accoppiamento dei certificati elettorali, nonostante fossero stati presentati in modo conforme e oltre il numero richiesto”
Nei prossimi giorni Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, insieme ad un legale di fiducia dell’associazione, avrà la possibilità di accedere alla documentazione e si riuscirà finalmente a capire cos’è che viene contestato.
Per il momento questa situazione rivela sicuramente poca chiarezza e poca competenza delle Istituzioni.
Se questo fosse davvero il problema, infatti, i Comuni e le Amministrazioni Pubbliche avrebbero l’obbligo di rispondere a una richiesta di rinvio dei certificati entro 48 ore.
Quello che appare strano, come sottolinea ancora la Soldo, è che ci sia stato un vero e proprio blocco che da Meglio Legale valutano come politico. Per questo, determinati a farsi valere nelle sedi competenti, presenteranno un ricorso, anche se questo comporterà ancora dispendio di tempo, di risorse e di energie.
“Ma visto tutto quello che sta accadendo in giro non ci stupiamo affatto” conclude nel suo video Antonella Soldo.
In effetti le questioni politiche in corso, dal ddl sicurezza alle nuove normative stradali, che si intrecciano con il percorso della legalizzazione della cannabis, non promettono niente di buono.
Per questo Meglio Legale, sottolineando la delicatezza del momento, invita tutti a fermarsi, riflettere e pianificare insieme i prossimi passi in una riunione pubblica che si terrà a Bologna il prossimo 26 ottobre al Costarena, Via Azzo Giardino 48, dalle 16 alle 19.
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