Rivoluzione fiscale Usa: la cannabis a un passo dalla Classe III
Donald Trump è pronto a firmare, secondo quanto riportato dalle principali testate finanziarie e politiche statunitensi (tra cui CNBC e Washington Post), un ordine esecutivo che permetterebbe la riclassificazione della cannabis a livello federale.
La mossa, prevista per lunedì 15 dicembre, rappresenta uno degli sviluppi più significativi per l'industria della marijuana negli Stati Uniti, con impatti diretti sulla regolamentazione fiscale e sugli investimenti. La riclassificazione sposterebbe la cannabis dalla rigorosa Categoria di Classe I, che include sostanze come eroina e LSD, a quella meno restrittiva di Classe III al fianco di farmaci come la ketamina e gli steroidi anabolizzanti.
"Stiamo valutando la riclassificazione e prenderemo una decisione nelle prossime settimane, e si spera che questa decisione sia quella giusta. È un argomento molto complicato" aveva dichiarato Trump ad Agosto, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca in cui ammetteva di aver ricevuto sia pareri positivi che negativi sulla cannabis, sottolineando in particolare l'uso medico per il trattamento del dolore e di alcune patologie.
Ora l'allentamento delle restrizioni federali sembra davvero vicino e la sola notizia ha già innescato una reazione sismica nel mercato azionario. I produttori di cannabis e le società collegate, infatti, hanno visto i loro titoli crescere a doppia cifra, riflettendo l'ottimismo degli investitori:
- Tilray Brands e Canopy Growth, due colossi del settore, hanno registrato un'impennata di oltre il 30%.
- Innovative Industrial Properties, operatore specializzato in serre per la cannabis, ha fatto un balzo superiore al 10%.
- L'Amplify Seymour Cannabis Etf ha messo a segno un rally di oltre il 35%.
Come ha riassunto l'analista Ed Groshans di Compass Point in una nota ai clienti: "Non si trattava di se, ma di quando Trump avrebbe riclassificato la marijuana".
Come specificato già ad agosto, nonostante non si tratterà di una legalizzazione, questa mossa rappresenta comunque un "aggiustamento tecnico" che potrebbe avere profonde ripercussioni tra cui:
- Vantaggi Fiscali: Consente alle aziende di cannabis di rientrare sotto una regolamentazione fiscale molto più favorevole, superando le attuali restrizioni federali che limitano la deducibilità dei costi aziendali. Al momento, infatti, il Codice Fiscale 280E, impedisce alle aziende che trattano sostanze controllate, come la cannabis, di detrarre le spese aziendali ordinarie dalle loro tasse. Questo significa che le aziende del settore possono essere soggette a una tassazione molto più elevata rispetto ad altre aziende, un onere che limita la loro crescita e redditività.
- Ricerche e Investimenti: Stimola gli investimenti e facilita la ricerca scientifica sulla cannabis, data la sua accettazione implicita come sostanza con potenziale uso medico.
- Un'ultima conseguenza sarebbe l'apertura a una regolamentazione più ordinata, che potrebbe attrarre nuovi capitali e dare stabilità a un mercato in forte espansione.
Come riportato dall'agenzia Nova, Trump ha discusso il piano con lo Speaker della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, durante una telefonata che ha avuto luogo mercoledì. Questa mossa sottolinea il sostegno politico bipartisan, o almeno di alto livello, alla decisione. Come riportato da Axios sebbene la firma dell'ordine sia attesa per il 15 dicembre, l'effettiva riforma della classificazione potrebbe avvenire nei primi mesi del prossimo anno. Vedremo se questo sarà per gli statunitensi un bel regalo sotto l'albero.
Nota bene: Questo articolo riporta sviluppi legali e finanziari in corso negli Stati Uniti d'America. La riclassificazione federale della cannabis non ha effetti diretti sulla legislazione italiana, dove il possesso e la coltivazione personale restano complessi e la Cannabis Medica è regolamentata separatamente dal Ministero della Salute.
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