Cannabis Medica: 14 luglio alla Camera, la voce dei pazienti chiede una riforma concreta

Maria Novella De Luca
27 Jun 2025

Il 14 luglio, PazientiCannabis APS e una vasta rete di associazioni porteranno le istanze dei pazienti direttamente nelle sedi istituzionali, chiedendo un aggiornamento del “Decreto Lorenzin” dopo anni di stallo e promesse disattese


Manca poco a questo importante appuntamento presso la prestigiosa Sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati dal titolo “Cannabis Medica in Italia: Verso una Riforma Necessaria”. L'evento, che si terrà dalle 10 alle 13.30, è promosso dall’Associazione PazientiCannabis APS con il sostegno della Deputata Marianna Ricciardi del Movimento 5 Stelle con la partecipazione di una rete capillare di associazioni di pazienti, il Dr. Lorenzo Calvi, medico chirurgo specialista in anestesia e gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio.

Per la prima volta dopo anni, saranno i pazienti stessi a portare direttamente nelle sedi istituzionali le proprie istanze, proposte e testimonianze. L'obiettivo è chiaro: dare voce a chi vive ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di un sistema normativo e sanitario ancora lacunoso e chiedere con forza un aggiornamento del Decreto Ministeriale 9 novembre 2015, noto come “Decreto Lorenzin”.

"Il sistema della cannabis medica in Italia è rimasto sostanzialmente fermo all'ultimo tavolo tecnico ministeriale che si è tenuto nel 2022 con i rappresentanti dei pazienti" ci spiega Santa Sarta, Presidente dell'Associazione PazientiCannabis APS. 

"Da allora, e in particolare dall'insediamento del Governo Meloni, il dialogo si è interrotto e il tavolo non è più stato riconvocato". 

Ma è dal famoso decreto Lorenzin del 2015 che tutto è abbastanza fermo in effetti. Sono trascorsi dieci anni, segnati, appunto, da ritardi, burocrazia asfissiante, carenze croniche di prodotto e profonde disparità regionali che hanno reso questi anni molto difficili e l'accesso alla terapia più che un diritto, un privilegio. Per questo le associazioni di pazienti hanno deciso di rimboccarsi di nuovo le maniche e tornare a chiedere che si faccia qualcosa di concreto, una riforma strutturata e partecipata, capace di garantire l’accesso reale e continuo alla cannabis medica.

Le istanze che verranno portate alla Camera sono frutto di un'analisi approfondita di tutte queste criticità e di proposte concrete per risolverle. 

A partire dalla richiesta di non considerare più la questione cannabis terapeutica come un progetto pilota ma finalmente come una terapia consolidata, con la valutazione trasparente dei risultati ottenuti finora. 

Inoltre, come ci ricorda ancora Santa Sarta "la Legge Lorenzin prevedeva un aggiornamento triennale della tabella delle patologie che possono accedere alla terapia gratuitamente, ma non è stato mai fatto". Per questo si chiederà un'urgente revisione basata sulle nuove evidenze scientifiche, includendo tutte le patologie che possono rientrare nell'accesso gratuito.

Sarà sottolineata con forza anche l'importanza di garantire l'accesso gratuito alla cannabis a tutti i pazienti affetti da epilessia, in primis i bambini, per i quali i costi sono molto elevati e l'Epidiolex (farmaco a base di CBD) è già stato autorizzato.

Per finire si tornerà a chiedere che la formazione dei medici sulla cannabis medica diventi obbligatoria e soprattutto pubblica, non più delegata a iniziative private. "Solo così", continua Santa Sarta, " si riuscirà a superare l'attuale carenza di medici informati e capaci di guidare noi pazienti nella prescrizione e nella formulazione di un piano terapeutico". 

Una piccola speranza di cambiamento è arrivata proprio in questi giorni con l'autorizzazione all'importazione di tre nuove varietà di infiorescenze da parte dell'azienda Tilray. Una notizia accolta con piacere dalle associazioni, frutto anche del lavoro svolto in questi anni dalle associazioni con interrogazioni all'Antitrust per denunciare l'esclusività di Bedrocan nell'importazione. Questo è un piccolo passo avanti, ma evidenzia la necessità di un mercato più aperto e diversificato. Come sottolineano i pazienti, la cannabis non è una sola: ogni varietà ha effetti specifici e benefici diversi, e l'accesso limitato (come avvenuto in passato con bandi per quantità limitate) impedisce ai pazienti di mantenere una continuità terapeutica efficace con la varietà più adatta alle loro esigenze.

Ad aprire i lavori del convegno del 14 luglio sarà l’On. Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle, che introdurrà il tema centrale. Seguiranno gli interventi del Dr. Lorenzo Calvi, esperto di cannabis medica, e degli Avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio, da anni attivi nella tutela legale dei pazienti. Entrambi gli interventi offriranno un contributo tecnico e giuridico essenziale per delineare le criticità del Decreto Lorenzin del 2015 e le proposte di modifica.

A rappresentare il punto di vista dei pazienti interverrà Santa Sarta, presidente dell’Associazione PazientiCannabis APS, che presenterà la relazione tecnica condivisa con tutte le realtà associative presenti e redatta in collaborazione con l'economista Giorgio Gatti, il Dr. Lorenzo Calvi e lo Studio legale Miglio-Simonetti

Il convegno, come accennato prima, vedrà poi gli interventi di numerosi rappresentanti del mondo associativo, che porteranno sul tavolo istituzionale esperienze, bisogni e soluzioni concrete:

  • Olga Lucia Escobar, Vicepresidente Associazione PazientiCannabis APS
  • Isabella Palazzo, Presidente Associazione Tutela Pazienti Cannabis Medica APS ETS
  • Carlo Monaco, Presidente Associazione Canapa Caffè
  • Naike Rivelli e Ornella Muti, in videoconferenza per Ornella Muti Hemp Club
  • Paolo Lo Tuso, in collegamento per Cannabis Medical Center
  • Peter Grünfelder, fondatore e coordinatore Cannabis Social Club APS (Bolzano)
  • Andrea Trisciuoglio, per l’Associazione La Piantiamo
  • Alberico Nobile, per l’Associazione Deep Green
  • Rosanna Barone, per l’Associazione Carlo Therapy

Una rete di realtà unite da un obiettivo comune e impellente: riformare il sistema per garantire l’accesso equo, sicuro e continuativo alla cannabis terapeutica in Italia.

L’ingresso al convegno è gratuito, ma è necessario accreditarsi preventivamente per partecipare. 

Questo appuntamento alla Camera dei Deputati rappresenta un'occasione imperdibile per la comunità della cannabis medica e per tutti coloro che credono nel diritto alla salute e all'accesso a terapie efficaci. La presenza dei pazienti in prima persona in una sede istituzionale così importante invia un messaggio forte e chiaro: il tempo delle attese è finito, è ora di agire.

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Maria Novella De Luca