Interruzione produzione militare di cannabis: il punto con Agenzia Industria Difesa
In seguito all’articolo esclusivo pubblicato lo scorso 20 aprile e riguardante l’interruzione della coltivazione di cannabis terapeutica presso lo Stabilimento militare di Firenze, abbiamo contattato il responsabile dell’Ufficio Stampa di Agenzia Industria Difesa, Dott. Corrado Conta, per avere maggiori dettagli riguardo quanto dichiarato dal Colonnello Picchioni, Direttore dello Stabilimento fiorentino, lo scorso 13 aprile a Bologna. Ecco quanto emerso dalla conversazione telefonica.
SSIT: Cominciamo con una domanda generale. Quanta cannabis terapeutica (genetica Fm2) è stata prodotta nel corso del 2022?
Sulla base dell’autorizzazione del Ministero della Salute che determina il fabbisogno nazionale, nel 2022 la produzione è stata poco superiore ai 300 chili. È vero che tali quantità possano sembrare modeste, ma in realtà soddisfano perfettamente il fabbisogno richiesto anche perché al prodotto interno si sommano le importazioni che vanno a supplire l’eventuale mancanza di materiale interno. A volte si dice che la produzione interna sia bassa, ma il fabbisogno viene sempre soddisfatto. In passato è anche successo che una minima parte del prodotto non venga richiesto.
SSIT: Però siamo d’accordo che la stima del fabbisogno nazionale - attestato a una tonnellata e mezzo- sia falsata dalla mancanza di comunicazione delle quote di cannabis terapeutica necessaria da parte di tutte le Regioni?
Sono pienamente d’accordo, infatti questa è la problematica principale, chiaramente non dettata da una disfunzione del Ministero della Salute o da quello della Difesa, ma dal fatto che le Regioni, in autonomia, non siano obbligate a comunicare il loro fabbisogno.
SSIT: O meglio, sono obbligate, ma nessuno le sollecita se non lo fanno…
Corretto e pertanto non è facile fare delle stime.
SSIT: Tornando alla Fm2, al momento quanta ne avete in stock per "far fronte" come affermato dal Colonnello Picchioni all'interruzione della produzione?
Posso dire che la produzione fatta nei primi mesi del 2023 e negli ultimi del 2022, è stata talmente soddisfacente che stiamo garantendo l’erogazione dei nostri servizi per la produzione nazionale di sostanze di origine vegetale a base di cannabis perché abbiamo delle scorte che ci garantiscono di continuare ad erogare tale servizio sino a fine settembre, inizio ottobre. Pertanto, tra prodotto interno e importazioni autorizzate, compenseremo le eventuali disfunzioni almeno sino a settembre. Teniamo comunque in conto che, riguardo a quanto dichiarato dal Colonnello Picchioni, gli impianti produttivi non hanno subito un fermo completo.
SSIT: Può essere più chiaro?
Attualmente stiamo intervenendo a livello infrastrutturale, in maniera molto lieve, in quanto stiamo provvedendo ad allacciare elettronicamente tutto il nuovo reparto per la preparazione di estratti oleosi. Si tratta di un fermo programmato di un mese e mezzo, due massimo, per consentire l’avvio del nuovo reparto che permetterà di affiancare alla produzione attuale quella degli estratti, fondamentali soprattutto per pazienti di età inferiore. Non vi è un blocco produttivo quindi, le serre duplicate l’anno scorso sono in funzione, ovvero, tutte le piante madri stanno continuando ad essere coltivate per le cosiddette talee.
SSIT: Il Colonnello Picchioni però ha dichiarato pubblicamente che la produzione, al netto delle piante madri fosse bloccata..
Al netto delle piante madri certo. Se noi però parliamo della fase finale e quindi dove viene lavorato il prodotto della pianta, i reparti sono proprio adiacenti e comunicanti al nuovo reparto in allestimento e pertanto sono momentaneamente fermi. Ma tutta la parte produttiva della pianta è attiva. Le talee sono attualmente in coltivazione continua, quindi non vi è un fermo della coltivazione, ma piuttosto della lavorazione finale del prodotto della pianta.
SSIT: Mi da la sensazione che voglia correggere il tiro del Colonnello Picchioni, coltivazione di talee attiva, ma bloccata la lavorazione finale, corretto?
La parte di coltivazione della piante non si è fermata, parliamo di serre che sono attive. Il ciclo di coltivazione è attivo a partire dalle talee. Le serre dedicate al taleaggio sono due e sono entrambe attive. Il resto delle serre sono in produzione vegetativa, alternativamente, sulla base della somministrazione delle talee disponibili. Per quanto riguarda la lavorazione finale delle infiorescenze e quindi la fase di trimmatura quella è momentaneamente sospesa.
SSIT: Nel 2023 non state comunque lavorando con lo stesso regime che nel 2022 vi ha permesso di arrivare al risultato di 300 chili, esatto?
In questo mese e mezzo si, ma tenga presenta che nei primi mesi dell’anno la produzione ha raggiunto i risultati stimati mensili.
SSIT: Quanti chili avete prodotto nei primi tre mesi?
Questi sono dati che vengono dichiarati a fine dell’anno, ma come ho detto, la produzione del primo trimestre è stata soddisfacente.
SSIT: Se le serre sono attive quando arriverà e quanti chili comprenderà il prossimo lotto di Fm2 messo sul mercato?
Chiaramente, per la produzione, la programmazione è annuale e il reparto verrà riattivato ad inizio di giugno.
SSIT: La discrasia resta fra le parole pubbliche del Colonnello Picchioni e quanto lei sostiene...
Io e il Colonnello stiamo dicendo la stessa cosa. La parte di coltivazione è attiva e non si è mai fermata e tutte le nuove piante, parliamo di talee, sono in coltivazione. La parte ferma attualmente è quella produttiva della lavorazione finale.
SSIT: Sta andando avanti la coltivazione delle talee, però è bloccata la lavorazione. Di fatto, dal momento successivo al taglio delle piante, per quanto riguarda conformità e controllo qualità, la lavorazione è bloccata. Di conseguenza le relazioni esterne dello Stabilimento sono interrotte, corretto?
No, la relazione con l’esterno non si è bloccata perché abbiamo abbastanza scorte.
SSIT: Però ci risulta che l’Fm2 non venga prescritta enormemente dai medici italiani che le preferiscono il Bediol, corrispettivo importato dall’Olanda. Che ne pensa?
Queste sono questioni tecniche che hanno a che fare con le prescrizioni. Dal punto di vista tecnico interno le scorte stanno continuando ad essere erogate a seguito di richiesta e le importazioni stanno proseguendo. La parte coltivativa dura circa tre mesi, pertanto la programmazione delle produzioni ed i lavori sul nuovo reparto sono stati programmati tenendo questo dato in conto.
SSIT: Ma non le pare evidente un problema di organizzazione degli spazi. Non era più logico tenere le stanze separate e autonome?
Per trasferire la materia prima ricavata dalle piante al reparto di lavorazione degli estratti oleosi i reparti devono essere per forza comunicanti. Non è una disfunzione, ma una lavorazione programmata che segue ovviamente dei disciplinari molto rigidi perché si parla di produzioni mediche e quindi tutto deve essere svolto nel massimo rispetto delle regole sanitarie.
SSIT: AIFA ha dato un ultimatum allo Stabilimento segnalando mancanza di risorse umano. Cosa mi sa dire in merito?
Con il cambio della direzione dello Stabilimento è cambiato parte del personale. Pertanto è stato riorganizzato l’organico ed in questa riorganizzazione sono venute a mancare persone che chiamiamo qualificate, fondamentali per portare avanti i lavori tecnici che riguardano la parte produttiva. Durante il controllo è stata riscontrata la mancanza di due persone qualificate e AIFA ci ha detto di provvedere immediatamente a sistemare la questione. Si sta cercando in tutti i modi di supplire a questa mancanza, in primo luogo formando nuove persone qualificate e poi facendo bandi per nuovo personale. All’inizio 2023 sono entrate tre persone ed entro fine anno sono previsti nuovi bandi.
SSIT: Quando verrà immesso sul mercato l’estratto oleoso?
Da un punto di vista tecnico non saprei dire le tempistiche, ma posso assolutamente garantire che a inizio giugno il reparto sarà funzionante. Le strutture sono già idonee, i macchinari sono già presenti.
SSIT: All’inizio del progetto lo Stabilimento produceva due differenti genetiche. Per quale motivo si è smesso di produrre la seconda genetica Fm1?
Ci siamo concentrati sulla Fm2 perché è la genetica più richiesta e quindi la Fm1 è stata accantonata per questa motivazione.
SSIT: Quindi esclude un problema biologico durante la coltivazione, la motivazione è puramente di mercato?
Esatto.
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