Nuova stagione per la cannabis terapeutica italiana: arrivano le infiorescenze di Tilray

Finalmente un'ottima notizia per i pazienti italiani che si affidano alla cannabis terapeutica. Dopo anni di un mercato limitato e spesso carente, l'Italia accoglie un nuovo fornitore: l'azienda portoghese Tilray. Questa novità apre scenari promettenti per i pazienti, introducendo nuove genetiche e una maggiore disponibilità di farmaco
Fino ad ora il panorama della cannabis terapeutica in Italia è stato dominato principalmente da due fonti: l'azienda olandese Bedrocan e la produzione interna dell'Istituto Farmaceutico Militare di Firenze (ICFM). Sebbene entrambe abbiano svolto un ruolo cruciale nel garantire l'accesso al farmaco, il sistema ha spesso mostrato i suoi limiti come genetiche limitate, carenza e difficoltà di approvviggionamento e impossibilità di una continuità terapeutica. Quest'ultimo problema legato soprattutto al fatto che la fornitura di aziende al di fuori di Bedrocan e Firenze, è sempre stato temporaneo e legato ad un bando ministeriale.
Per anni, pazienti, associazioni e medici hanno lottato per un accesso più ampio e diversificato alla cannabis terapeutica. Le richieste vertevano sulla necessità di aumentare le genetiche disponibili, garantire una fornitura costante e ridurre la burocrazia legata alla prescrizione e all'approvvigionamento. Battaglie portate avanti con tavoli tecnici, manifestazioni, dialoghi con le istituzioni e una costante opera di sensibilizzazione sull'importanza di questa terapia.
Ora l'ingresso di Tilray nel mercato italiano, come prima azienda autorizzata dal Ministero della Salute a importare e distribuire infiorescenze di cannabis, rappresenta una svolta epocale e risponde finalmente a tutte queste richieste avanzate da tempo. Tilray è una delle aziende leader a livello mondiale nella ricerca e produzione di cannabis terapeutica.
Dal 2019 produce prodotti farmaceutici nell'impianto di coltivazione e produzione certificato GMP in Portogallo che è tra i più avanzati al mondo. GMP è uno standard riconosciuto a livello internazionale e garantisce che i farmaci siano costantemente prodotti e controllati con i più alti livelli di qualità e purezza di livello farmaceutico. La certificazione GMP ha permesso all'azienda di esportare i suoi prodotti in tutto il mondo, attraverso le proprie filiali in Europa, Canada, Australia e America Latina, e attraverso accordi con affermati distributori farmaceutici.
Dopo l'ingresso in Europa degli estratti industriali, Tilray ha continuato a guidare il mercato europeo della cannabis medica in Paesi come la Germania, il Portogallo, la Polonia e il Regno Unito, offrendo sempre un ampio portafoglio di prodotti certificati.
"I nostri prodotti a base di cannabis terapeutica sono stati autorizzati dal Ministero della Salute Italiano e sono già disponibili su prescrizione medica. Sono disponibili per preparazioni galeniche destinate a pazienti elegibili in base al contesto normativo sulla cannabis terapeutica (DM 9/11/2015)" si legge già sul sito dell'azienda.
Tre saranno le nuove tipologie di infiorescenze che dovrebbero arrivare già in questo mese e affiancare la fornitura dello Istituto Farmaceutico Militare di Firenze e di Bedrocan, venduta direttamente dal Ministero olandese:
Tilray THC 25%
Tilray THC 18%
Tilray THC 9% / CBD 9%
Questi nuovi prodotti arriveranno in Italia grazie alla società italiana di distribuzione farmaceutica FL Group.
Portando in Italia nuove varietà di cannabis si arricchirà significativamente il ventaglio di opzioni terapeutiche e questo è molto importante perché permetterà ai medici di prescrivere ceppi più specifici e mirati per le diverse condizioni patologiche, ottimizzando l'efficacia dei trattamenti.
Inoltre, l'arrivo di un nuovo fornitore di caratura internazionale come Tilray, dovrebbe contribuire ad aumentare la quantità complessiva di cannabis terapeutica disponibile sul mercato italiano. Questo è fondamentale per ridurre le attese e garantire una maggiore continuità terapeutica per i pazienti.
L'ingresso di Tilray nel mercato italiano è un segnale importante, ma è soprattutto un riconoscimento delle esigenze dei pazienti. Sebbene ci sia ancora molta strada da fare per garantire un accesso pieno ed equo per tutti coloro che potrebbero beneficiare della cannabis terapeutica, questa è senza dubbio una notizia che infonde speranza. Un passo avanti significativo verso un sistema più flessibile, efficiente e, soprattutto, più attento alle reali necessità dei pazienti.
Speriamo che questo sia solo l'inizio di un processo che porti a un'ulteriore espansione delle possibilità terapeutiche e a una piena integrazione della cannabis medica nella sanità italiana.
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