Cannabis terapeutica in Ucraina: Intervista al Presidente dell'UAMC
Gennadii Shabas è un avvocato ucraino che per motivi personali si è avvicinato alla cannabis terapeutica. Attualmente è il Presidente dell'UAMC, l'Associazione Ucraina per la Cannabis Terapeutica nata nel 2018
Quest'Associazione ha fra i propri obbiettivi l'organizzare lezioni e dibattiti pubblici sul tema, produrre contenuti educativi pertinenti e collaborare attivamente con i mass media in un'opera di sensibilizzazione globale delle istituzioni e dell'opinione pubblica.
L'UAMC, inoltre, fornisce patrocinio legale gratuito per i pazienti che utilizzano cannabis per ridurre il proprio dolore o per i medici che la consigliano ai propri assistiti.
Dopo aver parlato con vari esponenti dell'associazione credo doveroso sottolineare quanto sia istruttivo vedere battaglie di questo tenore farsi spazio in seno ad un paese sconvolto dalla guerra: le istanze della società civile continuano ad avanzare nonostante un contesto gravemente influenzato dalla situazione militare in divenire. E adesso meritata parola al Presidente Shabas...
SS: Come ha cominciato ad interessarsi alle potenzialità mediche della cannabis e come nasce la vostra realtà associativa?
Il mio interesse per le applicazioni mediche della cannabis nasce da un percorso personale, infatti un amico prima e mia madre in seguito hanno avuto bisogno di cannabis per migliorare la propria salute. La nostra Associazione ha lavorato con diversi deputati, abbiamo organizzato diverse conferenze stampa sulla cannabis medica e abbiamo così intavolato conversazioni con il Governo attuale e con quello precedente. È stato un lungo percorso e non ci siamo mai fermati. Quando il Governo precedente è cambiato ed è arrivato Zelenskyj abbiamo ricominciato la nostra battaglia da zero confrontandoci con i nuovi interlocutori istituzionali. Proprio in quel periodo, sfortunatamente, mia mamma si è ammalata di cancro e la cannabis l'ha aiutata per ridurre il dolore e per aumentare l'appetito. È stato un periodo duro, ma, senza ombra di dubbio, la cannabis ha aiutato mia madre. In quel momento ho deciso che non potevamo fermarci e anzi abbiamo aumentato le attività di sensibilizzazione che ci hanno condotto anche a fare degli scioperi affinché il Governo ci ascoltasse. Adesso che abbiamo una guerra sappiamo che la cannabis può aiutare i nostri militari ed
è per questo che il nostro Presidente ci sta aiutando a mettere in campo il nostro modello.
SS: Il 16 agosto scorso l'Ucraina ha legalizzato la cannabis terapeutica. Come avete raggiunto questo storico risultato per il vostro paese in circostanze tanto difficili?
Abbiamo lavorato al progetto di legge per due anni, insieme ad avvocati, dottori, scienziati, politici, ONG e agenzie governative. La nostra idea era quella di regolamentare la coltivazione e l'uso della cannabis per scopi industriali, scientifici e medici.
SS: Quali passaggi dovranno seguire i pazienti ucraini per accedere alla cannabis terapeutica?
Sarà sufficiente ottenere una diagnosi secondo l'elenco stilato dal Ministero della Salute in collaborazione con la nostra realtà associativa. In altre parole, il Ministero della Salute ha approvato l'elenco delle malattie per le quali la cannabis terapeutica può essere utilizzata. Se il paziente ha una diagnosi del genere, il paziente va dal medico e, se altri farmaci non aiutano, può essere provato il trattamento con cannabis terapeutica.
SS: Perché la cannabis è prescrivibile solo come farmaco d'ultima scelta? Per quale motivo considerati i suoi lievi effetti collaterali rispetto alle altre medicine?
È stata la decisione del nostro Ministro della Salute.
SS: Quali sono le malattie per le quali il Ministero della Salute ha autorizzato la cura con cannabis?
Dolore cronico o neuropatico e/o spasticità causati da malattie quali neoplasie maligne, neuropatia diabetica, sclerosi multipla, lesioni del nervo trigemino, lesioni del nervo facciale, nevralgia dovuta a herpes zoster, lesioni delle radici nervose e dei plessi, compressione delle radici nervose e dei plessi in malattie, mononeuropatia dell'arto superiore e inferiore, polineuropatia e altri disturbi del sistema nervoso periferico, paralisi cerebrale e altre sindromi paralitiche, lesioni del midollo spinale o lesioni intracraniche. E ancora, nausea e vomito causati da chemioterapia durante il trattamento di neoplasie, malattia di Parkinson, sindrome de la Tourette, epilessia refrattaria (farmaco-resistente), sindrome di Lennox-Gastaut, tubercolosi e sindrome di Lennox-Gastaut, sindrome di Dravet, sclerosi tuberosa, perdita di peso associata ad anoressia ed in pazienti con malattie causate dal virus dell';immunodeficienza umana.
SS: Quali modelli internazionali avete seguito per implementare il sistema ucraino?
Soprattutto Israele, Canada e Germania.
SS: Nel vostro sistema lo Stato coltiverà la cannabis o vi affiderete all'importazione da altri paesi?
Secondo la nostra legge, è possibile coltivare in Ucraina e vendere sia in Ucraina che esportare. Inoltre, è consentito importare medicinali sulla base di cannabis terapeutica o principi attivi farmaceutici dopo la loro registrazione in Ucraina.
SS: Nel secondo caso avete già stipulato accordi di importazione con fornitori internazionali?
No, gli accordi non sono ancora stati firmati. Innanzitutto, un fornitore straniero deve registrare i suoi prodotti come principio attivo farmaceutico in Ucraina, dopodiché sarà possibile rifornire il mercato.
SS: Quali sono i requisiti necessari per avviare la produzione? E quale sarà l'organo di controllo?
Le imprese, innanzitutto devono costruire l'infrastruttura e poi disporre delle certificazioni GMP [Ndr. Good Manufacturing Practices] e GACP [Ndr. Good Agricultural and Collecting Practices]. Nel caso tali condizioni vengano rispettate le aziende riceveranno la licenza governativa. L'attuazione della politica statale in questo settore sarà affidata al Servizio statale dell'Ucraina per il controllo dei medicinali e dei farmaci. Alcuni poteri per controllare la produzione e la circolazione del prodotto sono affidati alla Polizia nazionale dell'Ucraina.
SS: Anche le imprese straniere potranno quindi richiedere tali licenze?
Certamente.
SS: In tutto il mondo, quando la cannabis terapeutica viene legalizzata è più per merito delle richieste dei pazienti che per il supporto dei medici. Lavorerete sulla formazione dei medici per educarli a prescrivere correttamente?
Sì, l'Associazione Ucraina per la Cannabis Terapeutica sta introducendo un corso di formazione per i medici, appoggiandoci su protocolli internazionali, consulenti ed esperti stranieri, inglesi, israeliani e macedoni e sviluppando un ampio corso per insegnare ai dottori come prescrivere, in quali condizioni, come controllare, come segnalare, ecc.
SS: I pazienti ucraini dovranno pagare la loro cannabis terapeutica o il sistema sanitario pubblico coprirà i costi? Se sì, in quali circostanze?
Attualmente non vi è alcun risarcimento, ma si discute sul fatto che lo Stato, in futuro, compenserà a determinate condizioni. Queste condizioni sono ancora in fase di discussione e non sono state concordate, quindi, attualmente, la cannabis sarà esclusivamente a spese personali.
SS: Quando pensate che il primo paziente ucraino possa ricevere il primo grammo di cannabis medica?
Speriamo entro la fine dell'anno.
SS: Quale strain di cannabis pensate di distribuire?
Cannabis con un contenuto di THC (tetraidrocannabinolo) superiore all'1%. Il contenuto massimo consentito di THC, nonché gli indicatori di CBD (cannabidiolo) dovrebbero essere stabiliti dal Consiglio dei Ministri dell'Ucraina su richiesta del Servizio statale dell'Ucraina per il controllo dei medicinali e delle droghe entro tre mesi dalla data di adozione della legge.
SS: Secondo i vostri calcoli, quanti cittadini ucraini potrebbero trarre beneficio da questo trattamento?
Ci sono dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute secondo cui circa 6 milioni di pazienti avevano bisogno di tali farmaci prima dell'inizio dell'invasione su vasta scala nel 2022. Al momento, è molto difficile calcolare questo numero perché vi è un gran numero di persone con disturbo da stress post-traumatico e altre malattie, e alcune persone sono andate all'estero, ma il numero di pazienti è rimasto intorno ai 6 milioni.
SS: In Israele la cannabis è stata molto efficace nel trattamento del PTSD. I soldati del vostrocoraggioso esercito trarranno vantaggio da un modo più semplice e preferenziale per accedere alla cannabis terapeutica?
Abbiamo pianificato un'ampia ricerca sul disturbo da stress post-traumatico e sulla cannabis. Sulla base dei loro risultati, verrà presa una decisione su come verrà utilizzata per i militari.
SS: Puoi darci maggiori informazioni su questo studio?
Per il momento siamo in contatto con il Dottor Ilya Reznik dell'International Association for Cannabinoid Medicines (IACM) che si è proposto di fornirci il protocollo medico utilizzato in Israele per il disturbo da stress post-traumatico ed anche di metterci in contatto con un'azienda che possa fornici il prodotto.
SS: Quanta cannabis stimate necessaria per soddisfare le esigenze della popolazione nel 2025?
Questa è una questione molto complessa. Sappiamo che lo sviluppo del mercato sarà graduale, quindi è difficile da calcolare adesso. Al momento, conosciamo il numero approssimativo di pazienti, ma è difficile prevedere la domanda. La nostra legislazione prevede una quota, ma per l'anno prossimo sarà un principio applicativo per capire il volume richiesto in un anno. Abbiamo un sistema di tracciabilità sviluppato appositamente dal nostro Ministero della Digitalizzazione che controllerà quanta cannabis viene importata, spedita, a chi, ecc. Il primo anno, insomma, sperimenteremo e vedremo qual sarà la vera necessità.
SS: In Canada, dove la cannabis è ora legale, dal 2000 i pazienti possono coltivare la propria cannabis per motivi medici, poiché la Corte Suprema ha riconosciuto questo metodo come il più pragmatico e meno costoso per accedere a questo farmaco. Qual è la vostra posizione su questa opportunità?
Attualmente, la legge non consente ai pazienti di coltivare cannabis da soli. Ciò è possibile solo con la prescrizione di un medico e verrà venduta in farmacie specializzate. La nostra Associazione è comunque favorevole a questa possibilità che riteniamo necessaria, ma la polizia ed il Governo non sono ancora pronti a questa opportunità. Speriamo che in futuro possano cambiare opinione.
Come possiamo aiutare la vostra Associazione nel suo lavoro di lobbying?
Si prega di condividere l'informazione che siamo alla ricerca di protocolli medici per il trattamento di varie malattie. Stiamo anche sviluppando tali protocolli autonomamente ed insieme al Ministero della Salute. Forse ci sono alcune organizzazioni che vorrebbero unirsi alla ricerca, e soprattutto al momento siamo concentrati sulla ricerca nel disturbo da stress post-traumatico. Chiediamo, infine. di segnalare e condividere le nostre attività e quanto facciamo per la cittadinanza del nostro paese.
Questo articolo è tratto dal numero 05/2024 della Rivista cartacea Soft Secrets
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