Cannabis terapeutica: quando l’attivista incontra il Senatore

Fabrizio Dentini
19 Mar 2024

Aperto nel 2016, il Canapa Caffè di Roma rappresenta un centro informativo sulla cannabis terapeutica ed una vera e propria oasi per chi, nella capitale, si trova in cura con la cannabis e si sente vittima dello stigma che inquadra ancora chi ne fa uso legalmente e per motivi medici


In seguito all’incontro avuto sul finire del 2023 con il senatore Antonio Guidi di Fratelli d’Italia, abbiamo contattato il fondatore del Canapa Caffè, Carlo Monaco, per farci raccontare quali motivazioni l’abbiano spinto all’incontro con il senatore e quali aspettative vorrebbe veder soddisfatte nel corso del 2024.

Quali sono le rivendicazioni che avete messo sul tavolo del senatore Guidi?

Una maggiore informazione per i medici, una garanzia d’accesso senza disparità e con necessaria uniformazione delle normative regionali a carico del servizio sanitario per tutte le patologie incluse nel decreto Lorenzin del 9 novembre 2015 [Nda. dolore cronico e associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; effetto ipotensivo nel glaucoma e riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette]. Un punto fondamentale è che per avere accesso alla cannabis, la corsia preferenziale resta quella privata e quindi a pagamento. Una volta poi, che il dossier diventa importante, si può provare a sottoporlo all’attenzione del pubblico per ricevere la terapia mutuata e a carico del servizio sanitario.

A livello regionale dove funziona il meccanismo di erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale?

In alcune regioni italiane la cannabis terapeutica viene mutuata ed erogata negli ospedali senza problemi, come un normale farmaco. Negli ultimi anni la Sicilia e il Trentino Alto Adige si sono adeguati alla normativa nazionale. Dall’altra parte, Calabria e Basilicata non hanno nemmeno ancora scritto una delibera normativa in materia. Qui nel Lazio, invece, la normativa esiste, c’è la legge 151 del 2017 aggiornata nel 2018, che però non è mai stata rispettata e noi pazienti ne paghiamo le conseguenze tutti i giorni.

Perché non è mai stata rispettata?

Io ad esempio ho un medico interno al servizio regionale che mi prescrive cannabis andando, però, contro la politica dell’azienda ospedaliera e cioè contro il proprio datore di lavoro. In fin dei conti, infatti, finisce che la farmacia ospedaliera e il dirigente, per motivi finanziari, facciano ostruzione e che, come conseguenza, il paziente rimanga senza farmaco.

Fra le rivendicazioni portate all’attenzione del senatore Guidi c’era anche l’autoproduzione di cannabis per uso medico?

Personalmente, ho fatto presente che venivo da sette anni di processi [Nda. Carlo Monaco è stato assolto totalmente perché il fatto non sussiste lo scorso 5 ottobre 2023] e che molti dei pazienti in cura con la cannabis hanno problemi di polizia di vario genere. Nonostante la legge, chi si cura con la cannabis è spesso costretto a non vivere un’esistenza totalmente al riparo della legalità. Chi non riesce ad ottenerla in farmacia è costretto all’autoproduzione o a strade comunque illegali come il mercato nero. Io per i primi anni l’ho comprata a botte di 500, 600, 700, 800, 900 euro al mese. Dal 2019, proprio per un discorso economico, come tanti altri pazienti, sono costretto all’autoproduzione.

Quando avete dipinto questo affresco drammatico il senatore come ha risposto?

Beh la sensazione è che fosse al corrente di tali vicissitudini. Lui non si è curato con la cannabis per un motivo di mancata prescrizione, probabilmente per un blocco mentale del suo medico curante o forse per l’ipocrisia sottesa allo stigma e allo stereotipo della cannabis. C’è da dire che, per fortuna, nonostante la politica sia veramente distante dai nostri percorsi, a partire dal 2019 c’è stato un cambiamento di orientamento della Cassazione e quindi la magistratura, negli ultimi periodi, ha cominciato ad assolverci per questo tipo di condotte. Adesso ci serve l’aiuto della politica per aggiornare, a monte, le leggi.

Cosa ti ha lasciato l’incontro con il senatore Guidi e cosa ti aspetti per il 2024?

Sul momento mi è sembrata una persona molto concreta che ci aveva lasciato una pletora di possibilità e tante speranze. Purtroppo, poi, il contatto si è raffreddato ed il dialogo si è interrotto. C’era, ad esempio, stato promesso di provare a fare qualcosa in finanziaria per le nostre associazioni ed è andata a finire come abbiamo visto, in quella sede delle nostre situazioni non si è assolutamente parlato

Avete pensato di “strumentalizzare” la sensibilità del senatore Guidi per far arrivare il vostro messaggio al Ministero della Salute?

In questo momento quello che ci interessa è avere un nuovo incontro per domandare la riapertura del Tavolo Tecnico [Nda. che non si riunisce dal maggio del 2022] e per la nomina di un nuovo responsabile per la cannabis terapeutica all’interno dell’Ufficio Centrale Stupefacenti in seguito al pensionamento della funzionaria precedente che ha comportato l’interruzione dei piccoli passi compiuti.

Quindi cercate un nuovo interlocutore all’interno dell’istituzione preposta?

Si e che possibilmente non sia un talebano come il funzionario precedente.

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