Il Brasile chiede a Meta di riattivare gli account della Cannabis
Un intervento diretto da Brasilia costringe Meta (la società madre di Instagram) a fare marcia indietro sulla censura degli account di associazioni e attivisti
Protagonista è il ministro Paulo Teixeira, membro del Governo Federale brasiliano e titolare dello Sviluppo Agrario (un ministero che si occupa di riforma agraria e agricoltura familiare).
Teixeira ha chiamato il direttore delle Politiche Pubbliche di Meta per protestare formalmente contro la cancellazione di 47 account su Instagram collegati alla cannabis medicinale, profili di associazioni e attivisti che forniscono informazioni e supporto terapeutico essenziali ai pazienti.
Il ministro non ha usato mezzi termini.
In un video social, ha definito la mossa di Meta come una potenziale "censura", chiedendo chiarezza sul fatto che l'ordine di rimozione fosse arrivato direttamente dall'azienda o imposto da una sentenza giudiziaria.
"Se la censura proviene da Meta stesso, ho chiesto il ripristino immediato - ha tuonato Teixeira - In caso contrario, chiederemo un intervento legale per tutelare questi account, poiché la loro assenza danneggia i pazienti brasiliani che cercano informazioni e trattamenti."
La pressione ha dato i suoi frutti: l'ufficio stampa del ministro ha confermato che, in seguito alla chiamata, Meta ha ripristinato 20 account (su 47) senza fornire spiegazioni dettagliate. Un punto cruciale: l'azienda ha ammesso che non esisteva alcun ordine giudiziario dietro le rimozioni. Contattata per un commento sulla vicenda, Meta non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
Il Brasile sta potenziando la Cannabis medica
Il Brasile è sull'orlo di una vera e propria esplosione nel mercato della cannabis medicinale, destinato a diventare uno dei giganti mondiali del settore. La spinta arriva direttamente dai numeri: ci sono oltre 670.000 pazienti e decine di migliaia di medici che la prescrivono. Nonostante l'agenzia sanitaria brasiliana (ANVISA) sia ancora lenta a definire le regole, l'uso è già molto diffuso grazie alla forte necessità dei cittadini.
L'intero settore è in fermento: convegni e fiere specializzate sono pieni di dottori e professionisti ansiosi di informarsi. Le aziende, inclusi importanti enti di ricerca come Embrapa, sono pronte a partire con la coltivazione nazionale. L'ostacolo maggiore, però, resta il divieto di usare i fiori e il THC, un componente chiave, per paura che venga associato alla marijuana illegale. Questo rallenta la piena competitività. Per ora, sono i giudici a fare la differenza, aiutando migliaia di persone e associazioni a coltivare legalmente per curarsi, in attesa che la politica si decida. Il Brasile ha tutte le carte in regola per vincere, ma deve solo sbloccare la propria legislazione.
Fonte: Folha de S.Paulo