Jack Herer: auguri all’Imperatore della canapa

Maria Novella De Luca
18 Jun 2024

A 14 anni dalla sua morte vogliamo ricordare oggi l’attivista, sostenitore, autore e leggenda della cannabis Jack Herer, il cui nome sopravvive attraverso il lavoro che si è lasciato alle spalle e nel nome di una delle varietà di cannabis più skunk mai create


Nato il 18 giugno del 1939 a New York City, all’età di 17 anni si arruolò nell’esercito prestando servizio come poliziotto militare in Corea del Sud nel periodo precedente la guerra di Corea. Al termine del suo servizio, Herer si trasferì in California dove si sposò, ebbe tre figli, e per anni svolse una vita regolare andando a lavoraro tutti i giorni in giacca e cravatta. Erano gli anni Sessanta e il movimento della controcultura hippie era in pieno svolgimento sulla costa occidentale ma allora Jack li trovava sgradevoli da buon repubblicano e convinto proibizionista della cannabis.

Ma all'età di 30 anni, una volta divorziato e dopo aver provato la cannabis per la prima volta per conquistare una ragazza, nulla fu più come prima. Fu amore a primo tiro e la sua vita cambiò radicalmente.

Divenne un consumatore abituale fumando quattro spinelli al giorno e scoprì che quasi tutto ciò che gli era stato insegnato sulla pianta era stata una completa invenzione.

Cercò di educare le infinite folle di passanti sul lungomare di Venice Beach sulla verità dietro la proibizione della cannabis, e fece anche una campagna per ottenere la legalizzazione della marijuana nelle schede elettorali. Aprì anche un piccolo headshop proprio lì sul lungomare. 

Dopo essere stato arrestato durante una manifestazione per un oscuro cavillo legale, e dopo aver rifiutato di pagare una multa di 5 dollari, Herer fu condannato a 14 giorni in una prigione federale. Era il 1983 e quello era il primo di una lunga serie di scontri con la legge.

Mentre scontava la pena, Jack scarabocchiò quella che sarebbe diventata la prima bozza del suo monumentale contributo alla cannabis: il suo libro “L’Imperatore non indossa vestiti”, classificato al primo posto come uno dei più grandi best-seller a tema cannabico di tutti i tempi, il libro riecheggia le principali ideologie di Herer su canapa e cannabis. Secondo Jack, la prima era una risorsa vitale rinnovabile che, inevitabilmente, rendeva la seconda altrettanto essenziale.

Il libro tocca anche molti degli argomenti più discussi sulla cannabis, come il modo in cui viene spesso considerata una “sostanza stupefacente di passaggio” verso le droghe pesanti. Per Herer, l’ipotesi che potesse essere una droga di passaggio era una mera “teoria sociale”.

Nel libro sottolinea la mancanza di affermazioni fondate a riprova del fatto che le qualità farmacologiche della marijuana non potessero essere un “fattore di rischio per il passaggio” verso sostanze molto più pericolose. Come era solito dire Herer, “la vera porta d’accesso alle droghe pesanti è il proibizionismo”.

Dopo il primo divorzio, Herer si sposò altre tre volte. La sua ultima moglie, Jeannie Hawkins, che sposò nel 2000, rimase sempre al suo fianco nella sua incessante difesa alla causa. Ma quella vita frenetica in costante viaggio mise anche a dura prova la sua salute fisica.

Nel 2000, Herer ebbe un infarto ed un ictus durante un festival della canapa vicino alla città di Eugene, in Oregon. Per un breve periodo ebbe difficoltà a parlare e a muovere la parte destra del corpo.

Ma lui non era il tipo di persona che si arrendeva facilmente. Dopo aver attraversato un estenuante processo di recupero, riuscì a rialzarsi in piedi e non perse occasione per attribuire il suo recupero all’uso quotidiano di olio di cannabis altamente concentrato e all’uso regolare di funghi psicoattivi.

Continuò a sostenere con fervore la marijuana e la canapa per quasi altri trent'anni prima di soccombere a un attacco di cuore dopo aver tenuto un ultimo discorso entusiasmante all'Hempstalk Festival di Portland, Oregon, nel 2010.

il nome di Herer sopravvive nella varietà di marijuana che porta il suo nome sviluppata per la prima volta nei Paesi Bassi a metà degli anni '90. Da allora è diventata un punto fermo tra gli intenditori di tutto il mondo. Una cannabis ibrida che tende maggiormente al lato Sativa dello spettro. La maggior parte dei fenotipi sono incredibilmente potenti e gli utenti possono aspettarsi un'esperienza felice, perfetta per ispirare la creatività e per ricordarlo sempre nel migliore dei modi possibili, con tutto l’entusiasmo che lui stesso mise nella sua attività a favore della verità sulla cannabis e per la sua legalizzazione.

I progressi a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio, negli Stati Uniti come in molti altri Paesi, sono indubbiamente costruiti sulle fondamenta gettate da attivisti come Jack Herer, che ha combattuto instancabilmente per aumentare la consapevolezza sui benefici della cannabis ed esporre le motivazioni dietro il proibizionismo.

Oggi caro Jack avresti compiuto 85 anni e il nostro pensiero corre a te per un generoso augurio.

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