Cannabis: gusto e aroma dipendono da suolo, ambiente e clima
La cannabis, come il vino, è modellata dal suo terroir, ovvero il suolo, il clima e l'ambiente che ne influenza il sapore, l'aroma e la qualità
Molte varietà di cannabis, infatti, sprigionano aromi così particolari che, in alcuni casi, vengono battezzate con il nome della fragranza che le caratterizza, come ad esempio i profumi di formaggio (cheese), gasolio (diesel) o altre emanano fragranze più fruttate ed esotiche, come ad esempio gli odori di ananas (pineapple) e mirtillo (blueberry).
L'olfatto è uno dei cinque sensi specifici e rende possibile, tramite i chemiocettori, la percezione della concentrazione, della qualità e dell'identità di molecole volatili e di gas presenti nell'aria. Ad esempio, quando le molecole volatili evaporano da un fiore e vengono inalate attraverso il naso, vengono rilevate dai neuroni olfattivi. Il messaggio trasmesso al cervello viene interpretato come odore. Nel caso della cannabis, queste molecole sono principalmente terpeni e fenoli.
I terpeni e fenoli sono composti aromatici volatili. Evaporano quando vengono esposti all'aria, un processo che viene percepito da noi come odore appunto. Come con la musica, imparare il linguaggio dell'olfatto richiede tempo ed esperienza. Gli odori vengono ricordati proprio come qualsiasi altro input mentale e, nel tempo, si può accumulare una libreria di riferimento di aromi ideale per l'identificazione della cannabis. Quindi, nel tempo è possibile identificare le singole fragranze in ciascun bouquet di note mentre progrediscono attraverso le loro fasi di volatilità.
Che siate coltivatori casalinghi o semplici appassionati di cannabis, dovete sapere che esistono varie strategie per migliorare l'odore e il sapore della vostra erba durante l’intero processo di coltivazione.
Ma prima di tutto, bisogna ricordare che nella scelta della giusta pianta da coltivare, è importante tener conto di diversi fattori come il terreno, il tipo di coltivazione (indoor o outdoor) e il clima in cui crescerà.
È vero che potenzialmente le piante di cannabis possono vivere ovunque e non a caso ci sono varietà che crescono in ambienti molto caldi, altre che tollerano anche temperature rigide ma, in condizioni estreme, spesso si stressano molto e mettono in atto un comportamento di pura sopravvivenza. Se però volete prendervi cura seriamente di una pianta di cannabis è importante evitarle qualsiasi tipo di sofferenza valutando bene, quindi, ogni aspetto della coltivazione.
I principali responsabili dell'odore e del sapore di una pianta di cannabis, come accennato prima, sono i terpeni ed i terpenoidi. Questi composti si sviluppano insieme ai cannabinoidi all'interno delle piccole ghiandole di resina presenti sui fiori di cannabis, note come tricomi.
La produzione di terpeni e altri composti aromatici da parte delle piante può avere diverse funzioni.
In natura, questi composti possono svolgere ruoli chiave per attirare impollinatori o respingere predatori. Ad esempio, gli aromi floreali possono essere utilizzati per attirare api e farfalle, che contribuiscono all’impollinazione della pianta.
Allo stesso tempo, alcuni terpeni possono respingere insetti dannosi e proteggere la pianta da potenziali minacce, come il pinene e il limonene.
Adottando le migliori tecniche per stimolare la produzione di terpeni e terpenoidi avrete modo di massimizzare i profumi ed i sapori delle varietà che state coltivando, spingendole ad esprimere tutto il loro profilo aromatico.
Vediamo insieme in questo articolo come crescere al meglio le vostre piante, facendo attenzione a quelli che sono i passaggi e gli elementi fondamentali per una crescita salutare e il raggiungimento di un buon odore e ottimo gusto.
Terreno
La base di un raccolto di cannabis saporito inizia, sicuramente, con la selezione della genetica giusta ma anche il terreno in cui cresceranno le piante ha un impatto significativo sul sapore del prodotto finale. Per questo è molto importante che crescano su un terreno organico di alta qualità, arricchito con sostanze nutritive, non sovraccaricato con fertilizzanti sintetici, poiché possono lasciare residui chimici che potrebbero alterare il gusto.
Luce
L’altra cosa fondamentlae per una corretta crescita delle nostre piante è assicurargli molte ore di luce, almeno 12 al giorno.
Ricordate che anche il tipo di luce può influire direttamente sulla qualità della cannabis, alterando il suo profilo aromatico. A seconda della luce ricevuta, una cima può avere sapori ed aromi diversi. La luce UV sembra sia la più adatta per stimolare la produzione dei tricomi e, di conseguenza, dei terpeni in essi contenuti. Si ritiene che aumentando la produzione di tricomi si incrementerà anche la concentrazione di terpeni che, a loro volta, miglioreranno i sapori e i profumi dei raccolti. Per essere precisi, è la luce UV-B a generare questo aumento nella produzione dei tricomi, un'arma di difesa adottata dalle piante per proteggersi dai sui raggi dannosi. Se volete usare queste luci, prendete le opportune misure di sicurezza, soprattutto occhiali con lenti protettive. Per riprodurre il corretto ciclo sole luce potete utilizzare un timer e un meccanismo di accensione e spegnimento automatico delle fonti di luce.
Se è vero che la luce è così fondamentale è però anche vero che privare di luce una pianta che si avvicina al raccolto è una delle risorse che molti utilizzano per aumentare il contenuto di terpeni. Quindi spegnete le luci 24–48 ore prima del raccolto per intensificare i sapori delle vostre infiorescenze.
Fertilizzanti
Per ottenere cime dall’odore e sapore intenso e deciso a volte serve anche cambiare qualcosa nella dieta delle vostre piante, quel qualcosa che aiuti ad elevare le quantità di tricomi a nuovi livelli come alcuni integratori da aggiungere alla concimazione.
La melassa ad esempio è un sottoprodotto della lavorazione dello zucchero ricco di carboidrati, calcio, ferro, selenio, rame e magnesio.Questa nutre i microrganismi benefici nel terreno e allo stesso tempo le piante. Basta aggiungere 4–5ml per litro di acqua tiepida ed applicare 1–2 volte alla settimana durante la fase vegetativa. Aumentare la dosi a 8–10ml durante la fase di fioritura.
Oppure, durante la fase di fioritura potete aggiungere amminoacidi, vitali per produrre energia, trasportare le sostanze nutritive e innescare la sintesi delle vitamine più importanti. Durante la fioritura, appunto, si possono applicare per via fogliare formule ricche di amminoacidi per favorire lo sviluppo delle cime.
Temperatura
Se coltivate indoor, riducete la temperatura del vostro spazio di coltivazione di 12°C durante le ultime due settimane di fioritura per stressare leggermente le vostre piante. In questo modo le spingerete a produrre una maggiore quantità di terpeni. Le temperature più basse aiutano anche a preservare questi preziosi composti volatili dalla degradazione. È possibile usare una combinazione di ventilatori ed aria condizionata per raggiungere questo obiettivo.
Applicare la giusta quantità di stress
Una pianta sottoposta ad uno stress incontrollato può andare incontro a numerosi problemi come bruciature da luce o una sovrairrigazione. Tuttavia, la giusta quantità di stress può effettivamente causare degli adattamenti favorevoli. In botanica, il termine ormesi descrive una risposta vantaggiosa a condizioni avverse in cui le prestazioni delle piante sono sovraregolate. Le piante di cannabis, infatti, non creano i terpeni in modo casuale. Dopo aver subito dei danni da parte di un erbivoro, parti della pianta iniziano a produrre terpeni difensivi con sapori poco gradevoli per allontanare i predatori. Pensate che le piante usano i terpeni persino come segnali aerei per avvertire i loro vicini di un attacco imminente
Quindi, così come imitiamo il sole con le lampade da coltivazione e il vento con i ventilatori, possiamo replicare anche lo stress degli erbivori sottoponendo le nostre piante a qualche tecnica di training. Non solo aumenteremo la produzione di tricomi, ma miglioreremo anche la struttura e la produttività delle piante.
Alcune delle tecniche di training più popolari sono, ad esempio, l'LST ovvero Low Stress Training che consiste nel piegare delicatamente le piante nella posizione desiderata. Questa tecnica presenta pochi rischi ma fa miracoli per migliorare la forma della chioma e l’uniformità delle cime, nonchè la produzione di tricomi.
Anche la defogliazione può funzionare come ottima tecnica di training. Vi consigliamo di eseguirla una volta durante la fase vegetativa ed una durante quella di fioritura. Come suggerisce il nome, si tratta di tagliare le foglie a ventaglio in modo controllato, un’azione che imita da vicino il danno inflitto da un predatore erbivoro.
E ancora, potete creare una piccola ferita sul gambo con un coltello durante l’ultima settimana di fioritura. Questo può suonare assurdo a chi non l'ha mai fatto ma aiuta effettivamente a migliorare i risultati e ad aumentare la produzione di tricomi.
Tra le tecniche di training ad alto stress (HST), invece, abbiamo il Super Cropping che però richiede una mano esperta e ferma. La tecnica consiste nel pizzicare i rami di cannabis in modo da rendere il tessuto interno più malleabile, senza però strappare gli strati esterni. Quando viene fatta correttamente, questa tecnica allenta i rami rendendoli flosci e cadenti e consente ai coltivatori di dirigere la loro crescita nel modo desiderato. Il Super Cropping forma chiome a baldacchino più facili da gestire e più produttive, fornendo allo stesso tempo sufficiente stress da spingere al limite la produzione di tricomi e terpeni.
Bene, detto questo non ci resta che augurarvi una buona coltivazione e un buon allenamento olfattivo per poterne apprezzare il profumo e il sapore delle vostre piante.
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