The Perfect Grow seconda stagione: il terreno migliore

Maria Novella De Luca
16 Nov 2024

Benvenuti a un nuovo episodio di The Perfect Grow, la serie prodotta da Soft Secrets in collaborazione con Plagron e Royal Queen Seeds, in cui parleremo del terreno migliore per coltivare cannabis. La terra è una delle parti fondamentali della coltivazione della cannabis, è la parte dove le vostre piante affonderanno le radici e dove cresceranno, dove tutto avrà inizio e tutto accadrà insieme ai nutrienti. Ma quali sono i terricci migliori per coltivare cannabis?


Nel secondo episodio della seconda stagione abbiamo visto come scegliere il seme, oggi, invece, cercheremo di rispondere a tutte le domande che dovrete porvi per scegliere un buon terriccio.

Esiste un terriccio buono e uno cattivo?

Sì, è proprio così. Esiste, ad esempio, il terriccio economico e quello un più costoso e su questo, il primo consiglio che ci arriva dal nuovo video è non acquistare quello più economico. Questo perché se non si conosce la provenienza e l’esatta composizione di ciò che compriamo, potremmo utilizzare un terriccio poco adatto, che ad esempio trattiene troppa acqua, o che contiene insetti o patogeni, o potrebbe contenere troppi o troppo pochi nutrienti.

La cosa migliore è iniziare con un mix leggero di nutrienti e aggiungere la quantità esatta poco a poco.

Dove comprare il nostro terriccio?

La cosa migliore è rivolgersi a un negozio di fiducia o un grow shop online di cui conosciamo bene i prodotti e la loro qualità. Se quando aprite le buste, ci sono già insetti nel terriccio, questi avranno sicuramente fame e mangeranno l'unica pianta che c'è intorno, cioè la vostra cannabis. Per questo fate molta attenzione che il terriccio sia pulito, sano e con una buona ritenzione idrica.

Cosa significa coltivare in modo biologico? 

Significa che state introducendo nutrienti organici e materia organica, e state osservando i batteri che li decomporranno, li mangeranno e li trasformeranno in minerali. Funghi e batteri vivono con la pianta e lavorano insieme. Ma la mineralizzazione vera e propria avviene nel terreno. Quando fornite minerali alla vostra pianta, saprete esattamente cosa mangia e in quale quantità. Organico significa lasciare che la natura faccia il suo lavoro. E i minerali riguardano proprio il ​​controllo esatto di ciò che sta accadendo in termini di nutrizione. Ci vogliono circa due settimane perché i nutrienti organici vengano assorbiti dalla pianta. 

Cos'è il suolo vivo? 

Il terreno vivo è un terreno organico, cioè contiene molti organismi. Possono essere vermi o altri insetti, ed è il tipo di terreno che impiega molto tempo per formarsi, a volte mesi. Alcune persone coltivano il terreno vivo in casa, ma potrebbe essere pericoloso perché potreste portare insetti nella vostra abitazione o nella tenda di coltivazione, il che potrebbe non essere una buona idea. 

Come capire qual è il pH del vostro terreno? 

Un altro aspetto importante relativo al terreno è il pH perché aiuta la pianta ad assimilare i nutrienti. Se è troppo basso, i nutrienti non possono raggiungere le piante. Pertanto, anche la gestione del pH è fondamentale. L'intervallo di pH ideale è tra 6,2 e 6,5 per il terreno. L'ottimizzazione del pH potrebbe dipendere ulteriormente dal fatto che la pianta sia in vegetazione o in fioritura. È importante ottenere il pH giusto e, a questo proposito, il terreno è l'ideale per i principianti. Ricordate, il terreno è un cuscinetto, quindi, se l'acqua ha una variazione di pH, il terreno ridurrà tale variazione. Il che significa una migliore assimilazione dei nutrienti. 

Cos'è l'umidità del terreno? 

Anche l'umidità è un aspetto molto importante da tenere sotto controllo. È l'indicazione che ci fa capire quando innaffiare le nostre piante di cannabis. Potete fare un controllo manuale toccando il terreno con l dita e capire quanto è umido il terreno. Potete anche ispezionarlo visivamente e controllare come appare dall'esterno. E potete anche fare controlli del peso e vedere se il vaso pesa più del solito, il che significherebbe che la pianta contiene più acqua. Oppure potete lasciare tutti questi controlli alla tecnologia, ovvero affidarvi a sensori che possono aiutarvi a determinare quanto è umido il vostro terreno. 

Esploriamo ora alcuni differenti stili di coltivazione facendo riferimento anche agli ottimi prodotti utili che ci propone Plagron. 

  1. Approccio 100% naturale: Perfetto per gli appassionati di giardinaggio biologico. Questo metodo enfatizza i processi naturali, quindi non c'è bisogno di preoccuparsi dei livelli di pH o EC. Plagron offre prodotti ottimi per il terreno per questo stile come Bat Mix,  composto diversi tipi di torba, con l'aggiunta di fibre e perlite, presenza abbondante di humus di lombrico e il nutriente più importante che è il guano di pipistrello. Poi abbiamo il Royal Mix, completamente organico, composto da torba bianca, torba nera, torba fibrosa, perlite e humus di lombrico. E ancora abbiamo il Plagron All Mix, anch’esso composto composto dei migliori tipi di torba, selezionati con la massima cura, diversi tipi di fi bre e di perlite consente di raggiungere un livello di ariosità e un contenuto di ossigeno che solamente la terra di qualità Plagron può offrire. Questi prodotti differiscono in termini di pre-fertilizzazione, percentuale di perlite e struttura. Puoi controllare il grafico per avere maggiori dettagli su tutte queste differenze.

  2. Stile 100% Terra: Per coloro che mirano a massimizzare la resa rapidamente. Questo stile utilizza nutrienti minerali per una crescita rapida, richiedendo un controllo regolare del pH. Plagron offre due prodotti per il terreno: Light Mix e Grow Mix. Anche in questo caso vi consigliamo di controllare il grafico per avere maggiori dettagli su tutte le differenze.

  3. Metodo 100% Cocco: Utilizza il substrato di fibra di cocco per un'eccellente ritenzione idrica e aerazione. Sono disponibili tre prodotti: Coco Premium, Coco Pite 70/30, Hydro Coco 60/40. Differiscono principalmente per ritenzione idrica e idoneità ai sistemi idroponici.

  4. Metodo 100% Idroponico: Per coloro che amano la precisione. Questo metodo offre il controllo completo sull'ambiente di crescita. Plagron offre Euro Pebbles. In tre semplici passaggi, il selettore di substrato Plagron troverà il substrato perfetto per la tua prossima coltivazione. Trovate un link al selettore di substrato nella descrizione del video su YouTube.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

Il cocco si comporta praticamente come un terriccio, trattiene l'acqua e puoi immagazzinare minerali al suo interno. L'idroponica normalmente è sia in lana di roccia che in DWC, quindi senza substrati. Vediamole nel dettaglio mettendole a confronto:

Quali sono le differenze tra cocco e idroponica?

Il cocco si comporta praticamente come un terriccio, trattiene l'acqua e puoi immagazzinare minerali al suo interno. L'idroponica normalmente è sia in lana di roccia che in DWC, quindi senza substrati. Vediamole nel dettaglio mettendole a confronto:

Cocco:

Substrato: Utilizza la fibra di cocco, un substrato naturale e organico derivato dalle bucce di cocco.

Somministrazione dei nutrienti: Si basa su una soluzione nutritiva, simile all'idroponica, ma la fibra di cocco funge da tampone, aiutando a regolare l'assorbimento dei nutrienti.

Ritenzione idrica: La fibra di cocco trattiene bene l'acqua, rendendo più facile mantenere livelli di umidità costanti.

Sviluppo radicale: La fibra di cocco fornisce un buon ambiente per lo sviluppo delle radici, portando a piante più sane.

Facilità d'uso: Il cocco è generalmente più facile da usare dell'idroponica, soprattutto per i principianti.

Idroponica:

Substrato: Utilizza substrati inerti come lana di roccia o argilla espansa.

Somministrazione dei nutrienti: Si basa esclusivamente su una soluzione nutritiva fornita direttamente alle radici.

Ritenzione idrica: I sistemi idroponici hanno una minima ritenzione idrica, richiedendo una gestione precisa della soluzione nutritiva.

Sviluppo radicale: I sistemi idroponici possono portare a una rapida crescita delle radici, ma richiedono un monitoraggio attento per prevenire il blocco dei nutrienti.

Complessità: I sistemi idroponici possono essere più complessi da installare e mantenere rispetto ai sistemi a cocco.

In sostanza, il cocco è un ibrido tra il terreno e l'idroponica, offrendo i vantaggi di entrambi. È una buona scelta per i coltivatori che vogliono il controllo dell'idroponica ma preferiscono un sistema più permissivo.

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Maria Novella De Luca