Coltivazione organica o idroponica: quali sono le differenze?

Maria Novella De Luca
14 May 2024

Anche se siamo abituati a pensare al suolo come mezzo di crescita naturale di molte colture, compresa la canapa, esiste un metodo naturale ed efficiente di coltivazione, che potrebbe anche essere migliore: il sistema idroponico


In altre parole un modo che elimina il terreno per sostituirlo con un materiale diverso come lana di roccia, perlite o argilla espansa per sostenere le radici della pianta e coltivare direttamente in un'acqua ricca di sostanze nutritive. 

Esistono molteplici approcci alla progettazione di sistemi idroponici, ma gli elementi fondamentali sono essenzialmente sempre gli stessi dal sistema a goccia al DWC (deep water culture), dal NFT automatizzati completi e pronti per l'uso all'Ebb&Flood, dall'Autopot all'aeroponica per una crescita super veloce in uno spazio super ristretto.

Questo cambiamento apparentemente sottile nel modo in cui produciamo le piante, cioè eliminando il terreno, appunto, è in realtà rivoluzionario: consente ai coltivatori di produrre piante e cibo ovunque nel mondo, in qualsiasi periodo dell’anno, e di ottenere rendimenti più elevati con meno risorse.

Che stiate per coltivare cannabis per la prima volta o abbiate anni di esperienza alle spalle, conoscere le differenze principali tra terreno ed idroponica può essere d'aiuto. Potete ottenere risultati eccellenti usando entrambe le tecniche, ma quando si tratta di concimazione e gestione le differenze saltano agli occhi.

 

 

Nelle coltivazioni idroponiche, le piante si “ancorano“ a materiali inerti, come argilla espansa, lana di roccia e traggono tutti i nutrimenti necessari al loro sviluppo dalla soluzione composta da acqua e fertilizzanti “ad hoc” che gli vengono somministrati al bisogno. Questo tipo di coltivazione è nato per facilitare, ottimizzare e abbreviare ogni tipo di coltura intensiva e che, malgrado non si possa certo definire organica, non è certo meno “naturale” dei metodi tradizionali di coltivazione.

Caratteristiche principali di una coltivazione idroponica?

Le piante alloggeranno nello stesso sistema idroponico dal primo all’ultimo giorno di vita e, grazie al loro continuo approvvigionamento di nutrimenti, cresceranno, matureranno e aumenteranno in modo esponenziale in tempi ridotti.

La presenza di materiali inerti favorirà la prevenzione di muffe e malattie crittogamiche che scaturiscono più facilmente da una cattiva gestione di materiali organici.

Tramite misurazioni precise di PH e conduttività elettrica della soluzione nutritiva, saranno ridotti al minimo gli errori di fertilizzazione (eccessi e carenze) e sprechi di nutrimenti.

Quello che verrebbe da pensare è che a fronte di una crescita in qualsiasi luogo e di rendimenti migliori si stia però consumando molta più acqua creando quindi un problema diverso ma pur sempre un problema. E invece anche se questa affermazione vi stupirà, la coltura idroponica utilizza meno acqua di quanto pensiate. Questo perché i sistemi chiusi non sono soggetti agli stessi tassi di evaporazione. Inoltre, l'acqua utilizzata nei sistemi idroponici può essere filtrata, ripopolata con sostanze nutritive e nuovamente resomministrata alle piante in modo che l'acqua venga costantemente riciclata anziché sprecata!

Ma c'è da dire che per noi mediterranei le tipiche coltivazioni organiche, cioè quelle che utilizzano la terra, restano forse ancora le più utilizzate ed intuitive.

Ma quali sono le principali differenze di questo tipo di coltura rispetto a quello dell’idroponica?

Caratteristiche principali di una coltivazione organica

Utilizzando un terriccio di buona qualità, si ha a disposizione un substrato pronto all’uso, ben drenato e sterile che contiene già in parte sostanze nutritive, batteri e microrganismi che collaborano fra loro per dare una nuova vita!

Basterà irrigare accuratamente ed alla necessità (con o senza fertilizzanti) e tenere ben pulito l’ambiente di coltivazione per ottenere risultati strabilianti!

I profumi e gli odori dei frutti provenienti da coltivazioni organiche non avranno pari!

A differenza delle coltivazioni idroponiche, le piante che crescono nei substrati organici, nella maggior parte dei casi hanno bisogno di travasi; questa pratica tende a rallentare, anche se di poco, la crescita e la maturazione delle piante.

Per ottenere risultati eccezionali in coltivazioni organiche è consigliato il monitoraggio del pH dell’acqua (e successivamente dell’acqua fertilizzata) che daremo alle nostre amate piantine per garantirgli l’ottimo apporto di nutrimenti (non inducendole così in carenze o eccessi) e stimolarle così ad una crescita e maturazione esplosiva!

L’uso di fertilizzanti dedicati giocherà un ruolo importante nella produzione in termini di qualità, peso e profumi!

Ora che avete più familiarità con le differenze e le somiglianze tra coltivazioni in terra ed idroponiche, approfondiamo l’argomento per scegliere con criterio un metodo piuttosto che un altro vedendo le differenze di costi, spazio, difficoltà e qualità delle cime. Alla fine sarete in grado di prendere da soli una decisione ponderata su quale metodo di coltivazione adottare.

Costi

I costi di una coltivazione di cannabis dipendono da una miriade di diverse variabili. Ad esempio, se si segue un metodo no-till (scarsa o nulla lavorazione del terreno) i costi saranno maggiori rispetto a coltivare una singola pianta con il metodo Kratky (un vuoto d'aria tra la superficie della soluzione liquida e la base della pianta che garantisce un'adeguata ventilazione nella parte superiore delle radici. Ciò fornisce ossigeno all'apparato radicale, eliminando la necessità di usare pietre porose), perché alla fine di ogni stagione bisognerà coprire una vasta area di terreno con il compost. Il prezzo della coltivazione di una singola pianta nel terreno varierà anche a seconda che cresca indoor o outdoor (a causa dei costi di un armadio di coltivazione indoor, dell’illuminazione e di altri investimenti).

Invece, se volete coltivare solo un paio di piante, la coltivazione outdoor in terra o in vasi con terriccio sarà l'opzione più economica. Tuttavia, potete risparmiare un sacco di soldi coltivando idroponicamente usando il metodo Kratky all’aperto (in quanto non richiede pompe elettriche). I sistemi idroponici più complessi costano un po’ di più. Ad esempio, i sistemi DWC (funzionano solamente con una pompa ossigenatrice e pietra porosa) richiedono elettricità per alimentare la pietra porosa e i sistemi di flusso e riflusso richiedono un serbatoio esterno ed una pompa ad aria per spingere la soluzione concimante in tutto l’impianto.

Spazio

Sia le coltivazioni idroponiche che quelle in terra possono essere ridimensionate per adattarsi agli spazi ristretti (sebbene non tutti i metodi consentano la microcoltivazione). Potete coltivare con successo in piccoli vasi o secchi indoor usando il terriccio o il metodo Kratky.

Difficoltà

Se non avete alcuna esperienza o se avete coltivato qualche ortaggio in passato, coltivare in terra rimane il metodo più consigliato. È piuttosto intuitivo e tutti possiamo piantare un seme nel terreno. Inoltre, la maggior parte dei terricci di alta qualità offre un alto margine di errore quando si tratta di fertilizzanti e programmi di concimazione.

Il metodo Kratky e quello DWC rappresentano il punto di partenza più semplice per i coltivatori idroponici principianti. Questi sistemi sono compatti, essenziali ed occupano poco spazio. La possibilità di usare solo le formule confezionate in bottiglia facilita la concimazione.

Velocità

In genere, le piante idroponiche crescono più velocemente di quelle coltivate in terra. Queste ultime si basano sull’attività biologica della vita del sottosuolo, dove i microrganismi elaborano i nutrienti liberandoli nel terreno e rendendoli assimilabili dalle radici. Sebbene l’aggiunta di fertilizzanti sintetici acceleri il processo, il terreno funge comunque da cuscinetto e non tutti questi input rimangono molto a lungo nella rizosfera (zona attorno alle radici). Al contrario, i fertilizzanti idroponici sono costantemente o frequentemente disponibili per le radici delle piante e confinati in uno spazio prestabilito, con conseguente crescita più rapida durante la fase vegetativa.

Pertanto, se puntate ad ottenere raccolti nel minor tempo possibile da una varietà fotoperiodica, sarebbe meglio

Rese

Le rese finali di una coltura idroponica o in terra dipendono da diverse variabili. Coltivare genetiche di cannabis autofiorenti in un piccolo vaso di terra produrrà meno rispetto ad un grande sistema idroponico che ospita enormi piante sativa. Allo stesso modo, un piccolo contenitore Kratky non produrrà gli stessi raccolti di una pianta coltivata direttamente in un terreno fertile all’aria aperta.

Tuttavia, molti coltivatori esperti in cannabis idroponica ritengono di ottenere maggiori raccolti da questo metodo rispetto alle colture in terra, a parità di condizioni ambientali. Le piante idroponiche tendono a mostrare una crescita più rapida e vigorosa durante la fase vegetativa, il che si traduce in un maggior numero di siti per le cime. Combinate questo con una varietà geneticamente predisposta a produrre cime grandi e pesanti e vi ritroverete a raccogliere abbondanti quantità di cime ogni volta.

Qualità

Le piante di cannabis possono produrre un’erba di alta o bassa qualità a prescindere che vengano coltivate in terra o in sistemi idroponici. Ancora una volta, la qualità della cannabis dipende sicuramente dal substrato di coltura, ma è soprattutto la genetica e la gestione delle piante a fare la differenza. 

Minaccia dei parassiti

Se coltivate outdoor, le piante sono più esposte agli attacchi dei parassiti, a prescindere che vengano coltivate idroponicamente o in terra. Indoor, le piante coltivate in terra sono ancora soggette a problemi di parassiti (ad esempio, portare in una coltivazione indoor un terreno usato all’esterno può introdurre uova e parassiti vivi nell’ambiente di crescita). Anche le piante coltivate indoor idroponicamente possono essere attaccate dai parassiti, ma è meno probabile che cadano preda di un’infestazione.

Ora siete a conoscenza delle maggiori differenze e somiglianze tra coltivazione idroponica e in suolo. Quale strada percorrerete?

Leggi anche su Soft Secrets

L’idroponica biologica o “Bioponia”: il concetto della “Terra Liquida”

Coltivare marijuana in casa propria

 

M
Maria Novella De Luca