L'importanza della conducibilità elettrica del substrato nella coltivazione di Cannabis autofiorente
Scopriamo l'importanza dei valori di conducibilità elettrica del substrato e della soluzione nutritiva nelle coltivazioni indoor.
EC (Electrical Conductivity): un valore fin troppo trascurato e altrettanto poco trattato quando si parla di coltivazioni in substrato.
Gira e rigira, spulcia di qua e spulcia di là, si legge e si sente solo parlare di pH, temperatura, umidità e di quanto possa essere miracoloso un fertilizzante piuttosto che un altro, ma non si menziona mai il valore EC.Cercherò di spiegare con parole semplici che cosa sia l'EC e come questo valore sia estremamente fondamentale per ottenere risultati veramente eccellenti quando coltiviamo le nostre amate in substrato.Sentiamo parlare di EC soltanto per le coltivazioni in idroponica e mai per quelle in substrato e al contrario se ne dovrebbe parlare, ecco il perché del mio articolo. Ho deciso di condividere il risultato delle mie ricerche poiché nelle mie prime coltivazioni indoor non riuscivo a ottenere i risultati desiderati, le piante ingiallivano precocemente sia che le trattassi con dosi moderate di fertilizzante sia che le trattassi con maggiori quantità, ma quali sono le giuste dosi di fertilizzante da utilizzare nei vari stadi di crescita? La risposta è che non esiste un giusto dosaggio espresso in ml/l, ogni pianta ha il suo metabolismo e, in quanto tale, lo stesso va interpretato per ogni singola specie, ma come individuarlo e interpretarlo? In rete e nei manuali di coltivazione non viene spiegato in dettaglio come interpretare i segni che le piante manifestano durate le fasi di crescita, ci viene detto di osservarle e, in base a ciò che vediamo, di aggiungere, ridurre o sospendere l’utilizzo di fertilizzante, informazione corretta ma non esaustiva. Sappiamo che le piante in linea generale prediligono i seguenti valori di EC: Piantino/talea: EC 0,6 - 0,8 Vegetativa: EC 1,2 - 1,4 Fioritura: EC 1,6 - 1,8 e talvolta, in alcune varietà, anche 2,0 o superiore. L'EC non è altro che il valore che definisce la quantità di sostanze nutritive presenti nel substrato e dissolte nella soluzione nutritiva che utilizziamo, anche in semplice acqua, pertanto, se non conosciamo con esattezza questo valore, le varietà che coltiviamo non riusciranno a esprimere il loro massimo potenziale. In commercio esistono decine di fertilizzanti, ognuno però andrà a generare un valore EC diverso anche in base al tipo di acqua che usiamo per miscelare la sostanza nutritiva, quindi, partendo da questo presupposto, analizzando il valore EC dell'acqua che andremmo a utilizzare e conoscendo il valore EC del substrato di partenza, saremo in grado di formulare una corretta miscela nutritiva per ogni fase di crescita. Per farlo, possiamo munirci di due tipi di strumenti, uno più generico e meno costoso oppure uno più specifico ma più caro: il primo non è altro che un misuratore EC per liquidi con cui potremmo analizzare il valore EC dapprima dell'acqua e poi della miscela nutritiva; il secondo è un misuratore EC per substrati con cui possiamo misurare l'EC del substrato a ogni irrigazione tramite sonda a immersione. Con il primo misureremo l'EC della miscela nutritiva e dell'acqua di drenaggio: ebbene si, conoscendo l'EC dell'acqua di drenaggio, conosceremo l'EC del substrato e questo ci servirà per capire se la pianta sta assorbendo più acqua o più fertilizzante; con il secondo strumento conosceremo direttamente l'EC del substrato e i medesimi comportamenti. Poniamo un esempio dando per corretta l'informazione che utilizzando substrati di tipo LightMix per le prime due settimane dobbiamo irrigare solamente con acqua. Alla terza settimana, irrigando solo con acqua con EC pari a 0,6 su un substrato con EC di partenza 1,5 e misurando l'EC del drenaggio, avremo come valore 0,6. Sappiamo che la pianta sta assorbendo più nutrimento che acqua e che alla prossima irrigazione dovremmo iniziare ad aggiungere fertilizzante alla nostra miscela in modo da ottenere un EC del drenaggio attorno al 1,0-1,2 per poi adeguarci alle varie fasi di crescita come sopra descritto e lo stesso vale per il risultato opposto. Per capire in che quantità utilizzare il fertilizzante dovremmo necessariamente aggiungerlo un po’ alla volta all'acqua ad ogni irrigazione, in modo da capire come viene assimilato dalla pianta e trattenuto dal terreno e questo è dovuto alla diversità di ogni fertilizzante e al metabolismo delle varietà che andremo a coltivare. Verificando e assicurando tali valori nei vari stadi di crescita, potremmo ottenere risultati eccellenti senza stressare le piante, salvo le prime volte in cui ci serviranno per capire come i fertilizzanti che utilizziamo reagiscono al nostro scenario di coltivazione. Da quando applico questo metodo ho ottenuto risultati eccellenti, come quelli che si vedono nelle immagini utilizzate nelle pubblicità delle varie di autofiorenti, risultato che non riuscivo a ottenere basandomi semplicemente sulle informazioni poco esaustive che trovavo in rete o presso i cosiddetti esperti che possiamo incontrare all'interno dei canapai dove ci riforniamo del necessario per le nostre coltivazioni. Riassumendo: conoscendo l'EC del substrato giorno per giorno e applicando la metodologia sopra descritta, saremo in grado di soddisfare appieno le esigenze nutritive delle nostre piante in ogni fase della loro crescita, mentre rimangono invariate e corrette tutte le altre informazioni e operazioni da eseguire per le stesse. Buona coltivazione a tutti. Sensi Duppy