Ancora troppo spesso tra i coltivatori di cannabis alle prime esperienze, vige una grande confusione sulla reale interpretazione dell'efficienza delle lampade per coltivazione. Ciò perché vengono considerati i parametri di lux e lumen invece di considerare la P.A.R. (radiazione fotosintetica attiva). Scopo di questa guida è chiarire definitivamente questo aspetto e convincere i growers a considerare i reali parametri di efficienza luminosa.
Una guida sulla P.A.R. che si rispetti non può non considerare il parere del Dott. Alessandro Peretti (Indoorline) e di Filippo (Filo) Vona (Grow shop italia), pionieri del cannabusinnes italiano, esperti consulenti di numerose aziende dal 2003 con il pallino per l'innovazione e per la ricerca in materia di coltivazione e illuminazione di cannabis.
Cos'è la PAR (Photosynthetically Active Radiation) e perché è Vitale per la Cannabis?
Spieghiamo subito “cos’è la PAR?”. Si tratta di un acronimo che sta per “Radiazione Fotosinteticamente Attiva”.
Poiché le piante utilizzano solo delle specifiche colorazioni o lunghezze d’onda della luce visibile, possiamo definire più semplicemente la PAR come quella parte di radiazione luminosa davvero utile alla crescita delle piante, compresa nella gamma di 400-700nm.
La PAR non è un’unità di misura della luce, è piuttosto un termine che può aiutare il coltivatore a determinare il tipo e il volume di luce necessari per ottimizzare il rendimento e la salute delle piante.
- Luce blu (400–500 nm): favorisce sviluppo vegetativo, produzione di clorofilla e internodi compatti.
- Luce rossa (600–700 nm): fondamentale in fioritura e fruttificazione, regola diversi processi ormonali.
UV e IR possono avere effetti secondari (pigmenti protettivi, risposta allo stress, morfologia), ma non contribuiscono direttamente alla fotosintesi come i fotoni compresi nella P.A.R.
Le lampade led per coltivazione indoor sono ad oggi le più efficaci a tradurre la potenza dei watt in radiazione fotosintetica per la crescita delle piante.
Lux e Lumen: Perché non sono metriche affidabili per l'Illuminazione della cannabis
Mentre il Lumen misura il flusso luminoso percepito dall’occhio umano, i Lux sono i lumen per metro quadrato. Entrambi si basano sulla curva di sensibilità fotopica (picco intorno a 555 nm, zona del verde). Le piante, però, utilizzano diversamente lo spettro e non massimizzano l’assorbimento in quella regione. Ne deriva che una lampada con tanti lumen può apparire molto brillante all’uomo, ma risultare poco efficace per la fotosintesi. Per valutare la luce utile alle piante è necessario cambiare metrica.
PPFD: La metrica chiave per misurare la luce utile nella coltivazione
La PPFD (Photosynthetic Photon Flux Density) indica la quantita di fotoni che raggiuge la superficie di coltivazione ogni secondo e si esprime in micromoli µmol/m²/s.
Un PPFD adeguato, consente di massimizzare l'efficienza della radiazione assorbita dalla pianta ed è quindi utile alla crescita e alla resa delle piante in termini di sviluppo . Valori troppo bassi limitano la fotosintesi, troppo alti possono portare a fotoinibizione e sprechi energetici.
DLI (Daily Light Integral): Ottimizzare la quantità giornaliera di luce per la cannabis
Il DLI (Daily Light Integral) rappresenta la quantità totale di fotoni PAR ricevuti in una giornata.
Si ottiene integrando la PPFD nel tempo (fotoperiodo) e si esprime in mol/m²/giorno.
Esempio: una PPFD di 600 µmol/m²/s per 18 ore fornisce un DLI di circa 38 mol/m²/giorno, valore spesso adeguato per la fase vegetativa di molte cultivar di cannabis.
In fioritura, con fotoperiodo più breve, si può compensare modulando l’intensità per centrare il DLI adeguato.
Spettro completo della luce: Impatto su morfologia e resa della cannabis
L’intensità non è tutto: anche la composizione spettrale influenza morfologia, resa e profilo fitochimico. I moderni LED per coltivazione offrono full spectrum (miscela di blu, rosso, bianco e piccole quote di UV/IR) per seguire l’intero ciclo:
- Vegetativa: componente blu adeguata per nodi stretti e foglie robuste.
- Fioritura: componente rossa ottimizzata per infiorescenze compatte e produttive.
- Qualità: contributi mirati (UV/IR moderati) possono stimolare terpeni e densità dei fiori.
Il valore della PAR secondo esperti della coltivazione di cannabis indoor
Una guida sulla P.A.R. non può prescindere dalle considerazioni di due figure chiave della coltivazione indoor in Italia: Dott. Alessandro Peretti (Indoorline) e Filippo “Filo” Vona (Grow Shop Italia), attivi dal 2003 come consulenti e divulgatori tecnici.
«Quando un coltivatore comprende la differenza tra luce percepita e luce fotosintetica, cambia radicalmente il suo approccio: non è solo più resa, è maggiore efficienza e sostenibilità.»
— Dott. Alessandro Peretti
«Ogni grower dovrebbe smettere di affidarsi ai lumen e iniziare a ragionare in termini di PPFD e DLI: significa capire come le piante usano davvero la luce.»
— Filippo Vona, Grow Shop Italia
Come scegliere lampade LED per la coltivazione di cannabis in base a PAR ed efficienza
Quando valuti un sistema di illuminazione, concentra l’analisi sui dati che contano per le piante:
- PPFD medio sull’area (non solo il valore centrale a 30–40 cm): cerca mappe di distribuzione.
- Uniformità luminosa: un’area omogenea riduce hotspot e zone d’ombra.
- Spettro dichiarato e verificabile: preferisci full spectrum ottimizzato per l’intero ciclo.
- Efficienza fotonica (µmol/J): quanta luce PAR per ogni joule consumato; valori ≥ 2,5 µmol/J sono un ottimo riferimento nei LED moderni.
Diffida di specifiche che riportano solo lumen o lux: sono insufficienti per stimare la reale efficacia fotosintetica.
Calibrazione dell'Illuminazione: Intensità e fotoperiodo per la coltivazione
Per centrare obiettivi di PPFD/DLI senza stress:
- Distanza lampada–chioma: avvicina per aumentare PPFD, allontana per ridurla, evitando eccessi di calore.
- Dimmer e canali spettrali: regola l’intensità e, se disponibile, bilancia blu/rosso in base alla fase.
- Fotoperiodo: usa 18/6 in vegetativa e 12/12 in fioritura; adegua l’intensità per raggiungere il DLI target.
- Contesto climatico: PPFD elevati richiedono gestione coerente di VPD, CO₂, irrigazione e nutrizione.
Il Futuro dell'Illuminazione LED nella coltivazione: Efficienza e controllo intelligente
La tecnologia LED evolve verso maggiore efficienza e controllo: spettri dinamici, sensori integrati per PPFD/DLI e sistemi “intelligenti” che adattano la luce in tempo reale alle esigenze della pianta. L’obiettivo è produrre di più consumando meno, con qualità costante e replicabile.
Conclusione
Capire la differenza tra Lux/Lumen e P.A.R. è il primo passo per un’illuminazione davvero efficace. Misurare e gestire PPFD e DLI consente coltivazioni più sane, produttive e sostenibili.
La luce, per le piante, non è “luminosità” ma energia utile alla fotosintesi: conoscere i parametri giusti significa trasformare la teoria in risultati concreti.