Troppo odore di erba nel vicinato: azienda rischia multa milionaria

Soft Secrets
18 Aug 2025

L'azienda olandese CanAdelaar, una delle prime aziende olandesi autorizzate a coltivare cannabis, ha tempo fino al 4 settembre per risolvere il problema degli odori


Multe salatissime, minacce di sanzioni milionarie e un odore pungente che scatena l'ira dei residenti. Sembra la trama di un film, ma è la realtà di CanAdelaar, una delle prime aziende olandesi autorizzate a coltivare cannabis per un esperimento di legalizzazione. 

La notizia, fresca di questi giorni, è che l'azienda rischia una multa di due milioni di euro a causa delle lamentele per il forte odore di marijuana. 

Ma come si è arrivati a questo punto?

L'Olanda ha sempre avuto una politica di tolleranza verso il consumo di cannabis nei "coffee shop", ma ha mantenuto la coltivazione e la fornitura nel limbo della illegalità. 

L'Esperimento sulla catena di approvvigionamento di cannabis (Weed Experiment) è stato lanciato per chiudere questo "anello mancante" della legge. L'obiettivo è permettere a comuni selezionati di rifornire legalmente i coffee shop locali con cannabis di qualità controllata, coltivata da produttori autorizzati. È un modo per contrastare il mercato nero, garantire la qualità del prodotto e monitorare l'intera filiera. 

 CanAdelaar, serra, coltivazione
Lo stabilimento olandese di CanAdelaar

Una battaglia tra filtri e vicini arrabbiati 

Il problema non è nuovo. Già all'inizio dell'anno, l'azienda era finita nell'occhio del ciclone. Le proteste dei residenti locali, che lamentavano un persistente "odore di marijuana", avevano superato le mille segnalazioni. Questo aveva portato l'Agenzia Ambientale di Rijnmond a emettere una prima multa di 30.000 euro, a cui ne era seguita un'altra. 

CanAdelaar aveva reagito, investendo oltre un milione di euro in sistemi di filtraggio all'avanguardia e intraprendendo una battaglia legale che le aveva permesso di sospendere temporaneamente le sanzioni. I giudici avevano riconosciuto i loro sforzi, dando all'azienda il tempo di dimostrare la conformità con le norme antiodore. Ma il sollievo è durato poco. Ora, la situazione si è aggravata. L'Agenzia Ambientale ha lanciato un ultimatum: se entro il 4 settembre il problema non sarà risolto, scatterà una multa di mezzo milione di euro. La cifra aumenterà poi di settimana in settimana, fino a un massimo di due milioni. Il direttore di CanAdelaar, Max Schreder, ha ammesso la situazione, promettendo di correre ai ripari. 

L'azienda sta pianificando di piantare meno piante nelle serre e di installare altri 120 filtri antiodore. "Stiamo prendendo in mano la situazione", ha dichiarato, sottolineando l'assurdità di un problema che mette in luce le difficoltà pratiche di un'industria in transizione. 

Una lezione olandese per il mondo 

Questa storia bizzarra offre uno spaccato unico sulle sfide della cannabis legale. Mostra come non basti cambiare le leggi per risolvere i problemi, ma che servano soluzioni pratiche per una convivenza serena tra coltivazione su larga scala e la vita quotidiana. Se persino l'Olanda, con la sua lunga esperienza, si trova ad affrontare queste difficoltà, è chiaro che il percorso verso una completa legalizzazione è pieno di sorprese, anche olfattive. 

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