Veterani di guerra chiedono cannabis medica
"Siamo una coalizione di famiglie, veterani, medici e altri professionisti che crede che l'accesso sicuro e regolamentato alla cannabis medica sia fondamentale per il benessere e la qualità della vita dei pazienti che soffrono di condizioni mediche debilitanti".
Questo si legge nella presentazione di NC Families for Medical Cannabis, un'associazione di attivisti del Nord Carolina che crede nell'uso terapeutico della cannabis e da anni si battono per la sua regolamentazione.
Fa parte di questo gruppo di attivisti anche Chayse Roth, ex sergente d'artiglieria del Corpo dei Marines che ha prestato servizio in più dispiegamenti in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Residente a Wilmington, Roth sostiene ora una nuova battaglia, quella che chiede ai legislatori di approvare un disegno di legge che legalizzi la marijuana medica e consenta ai veterani con disturbo da stress post-traumatico e altre condizioni debilitanti, di usarla come cura.
"Ho perso più uomini per suicidio da quando siamo andati in Afghanistan nel 2001 che in combattimento", ha detto Roth, che non usa la cannabis personalmente ma vuole che gli altri abbiano la possibilità di scegliere come curarsi. "È semplicemente inaccettabile che questi ragazzi vadano all'estero e vincano la guerra e tornino a casa e perdano la battaglia contro se stessi".
Attualmente, ci sono diversi studi, infatti, che evidenziano come la marijuana sia efficace nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico, come la ricerca congiunta delle Università di John Hopkins, Colorado e Pennsylvania. Visti i benefici risultati, molti veterani di guerra sono attualmente in cura con cannabis e hanno ottenuto un notevole miglioramento. Altri anche se lo desiderano, non possono accedervi poiché risiedono in stati dove la cannabis è ancora illegale. In questo panorama, i rappresentanti dei veterani di guerra, stanno alzando la voce per chiedere la legalizzazione della cannabis anche negli altri stati.
Dalla California al Massachusetts, i veterani sono attivi da decenni nella spinta per la legalizzazione della marijuana medica. In effetti, in uno stato che ospita otto basi militari, una delle più grandi popolazioni di veterani del paese e una legislatura controllata dai repubblicani che si vanta di sostenere le truppe, la voce di Roth e degli altri veterani potrebbe davvero essere una leva cruciale per far passare un disegno di legge che in passato ha incontrato grande opposizione.