Cannabis: ottima alleata contro lo stress

Maria Novella De Luca
20 Oct 2022

Lo stress sembra essere ormai una condizione inscindibile dalla vita quotidiana moderna. Stress causato da troppo o poco lavoro, dal traffico, dal continuo bombardamento di informazioni più o meno utili, dai ritmi frenetici imposti dalla nostra società.  Stress causato dallo stare rinchiusi in casa con la paura di contagiarsi o dall’incertezza del futuro.


Conviviamo, insomma, con lo stress e, se alcuni sembrano essersi adattati a questa condizione, per altri può causare notevoli problemi: innanzitutto un’ansia spesso incontrollabile, che influisce negativamente sia sulla propria condizione psico-sociale che sulle relazioni interpersonali. Inoltre, è stato dimostrato come la condizione di stress cronico porti assuefazione tale che molte persone iniziano ad abituarsi e a perdere consapevolezza dei sintomi fisici e sociali che la caratterizzano.

I segnali più comuni della risposta di stress sono la presenza di emozioni come la rabbia, l’irritabilità, ansia e depressione. Ma anche dolori muscolo-tensivi come emicranee, dolore alla schiena, alla mandibola, al collo.

Diventa necessario quindi trovare delle strategie utili per ridurre l’attivazione fisiologica e combattere lo stress.

Fare un passo indietro da queste situazioni e darsi il permesso di prendere una pausa, distrarsi e dedicarsi a qualcosa che riduca lo stato di stress sono sicuramente rimedi che possiamo tener presenti e cercare di attuare ma non sempre è cosa facile o sufficiente.

Laddove l’esercizio fisico, la meditazione, le tecniche di rilassamento o un buon sonno non bastano potrebbe essere di grande aiuto la cannabis.

Certo, parlare delle proprietà rilassanti della cannabis potrebbe sembrare piuttosto ripetitivo e ovvio, soprattutto a coloro che la utilizzano abitualmente e che avranno provato tante volte come fumare cannabis li aiuti a ridurre, almeno a breve termine, il carico di ansia e stress.

Ma cosa dice esattamente la scienza sul legame tra cannabis e stress?

Analizzando le differenti quantità e qualità di cannabis inalate dai pazienti all’interno delle proprie mura domestiche e i differenti livelli di concentrazione di CBD e THC, uno studio, pubblicato su Journal of Affective Disorders nel 2018,a firma di scienziati americani della Washington State University, aveva evidenziato che come, in generale, il consumo di cannabis sia in grado di ridurre i livelli di depressione, ansia e stress, almeno sul breve periodo.

“Sono rare le pubblicazioni relative agli effetti della cannabis su  depressione, ansia e stress e le poche esistenti sono state realizzate in laboratorio, somministrando pillole di THC” ricorda Carrie Cuttler, professore associato di psicologia presso la Washington State University. Lo studio di cui parliamo, dunque, è diverso e unico nel valutare gli effetti della cannabis inalata, in pazienti che ne hanno fatto uso a casa propria di cannabis e non in laboratorio.

I ricercatori americani hanno potuto così evidenziare che un ‘tiro’ di cannabis ricca di CBD e povera di THC risultava ottimale nel ridurre i sintomi di depressione; due ‘tiri’ di qualsiasi tipo di cannabis erano invece sufficienti a ridurre i sintomi di ansia, mentre 10 o più boccate di cannabis ricca di CBD e di THC producevano la più marcata riduzione dello stress.
 
“Tanti consumatori sono vittime della falsa credenza che maggiore è il contenuto di THC, meglio è. Questo studio dimostra invece che anche il CBD è un ingrediente della cannabis molto importante e in grado di potenziare alcuni degli effetti positivi del THC”.
Dallo studio emerge anche che sebbene in entrambi i sessi sia evidente la riduzione di questi tre sintomi (ansia, stress, depressione), con il consumo di cannabis, nelle donne la riduzione dello stato ansioso è decisamente più importante.

Secondo il National Institute of Mental Health, negli Stati Uniti, il 31,1% degli adulti ha sperimentato sulla propria pelle disturbi legati ad ansia e stress e il problema non coinvolge solo i paesi oltreoceano. Dai dati condivisi da CE.SI.D.EA (Centro Siciliano per la Depressione e l’Ansia), infatti, anche in Italia sono circa 5 milioni le persone che soffrono di depressione e 3 milioni quelle che soffrono di disturbi legati ad ansia e stress: oltre il 10% della popolazione.

Gli effetti indotti dall’utilizzo della cannabis sono svariati e dipendono essenzialmente dalla percentuale delle diverse molecole presenti nel preparato e dalle modalità di somministrazione. L’effetto principale è analgesico e rilassante. Ciò avviene perché le principali sostanze contenute nella cannabis interagiscono con i recettori endocannabinoidi, particolari proteine responsabili della regolazione di dolore, appetito, umore e memoria.

In condizioni fisiologiche, per regolare queste funzioni, il nostro organismo produce sostanze molto simili, gli endocannabinoidi, a quelle presenti nel vegetale.

I benefici della cannabis e, in particolare, del CBD sul corpo e sulla mente sono infatti noti da tempo e già largamente riconosciuti nel mondo della medicina, tanto che è proprio grazie alla letteratura scientifica e alle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che la Commissione delle Nazioni Unite ha eliminato la cannabis dalla Tabella IV della Convenzione Unica degli stupefacenti.

La prescrizione eseguita da uno specialista e una terapia a base di cannabis per uso terapeutico, quindi, potrebbe aiutarci a ridurre il problema escludendo farmaci di altra origine, spesso poco efficaci e dannosi sul lungo periodo. La raccomandazione, come sempre, è quella di parlarne con il vostro medico e trovare insieme, la terapia migliore per ognuno.


 


 

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Maria Novella De Luca