Il Ghana va a scuola dal Marocco per produrre Cannabis

Marco Ribechi
28 Aug 2025

Il Marocco si sta affermando come un partner strategico cruciale per i Paesi africani che intendono sviluppare un quadro normativo e industriale solido per la cannabis


A testimonianza di questo ruolo guida, la Commissione per il Controllo degli Stupefacenti (NACOC) del Ghana ha recentemente incontrato ad Accra l'ambasciatrice del Marocco, Imane Quaadil, con l'obiettivo specifico di studiare il modello normativo marocchino

L'incontro rientra in una strategia più ampia del Ghana, mirata ad accelerare l'implementazione del proprio programma di licenze per la cannabis terapeutica e industriale.

Guidata dal direttore generale Maxwell Obuba Mantey, la delegazione ghanese ha manifestato un profondo interesse per diversi aspetti del sistema marocchino, in particolare per la progettazione delle licenze, i sistemi di controllo della catena di produzione, l'organizzazione delle cooperative e le procedure di certificazione delle varietà. 

L'ambasciatrice Quaadil ha risposto all'interesse del Ghana offrendo cooperazione tecnica e confermando l'organizzazione di una visita di personale ghanese in Marocco a settembre, per sessioni di osservazione e formazione. La sua disponibilità sottolinea la volontà del Marocco di condividere la propria esperienza e rafforzare le capacità delle agenzie di controllo degli stupefacenti in tutto il continente.

La sfida del Ghana: tra economia e sicurezza 

Nel 2023, il Ghana ha modificato il suo quadro giuridico per permettere la coltivazione di cannabis a basso contenuto di THC, destinandola esclusivamente a fini industriali e medici. 

Le nuove disposizioni attribuiscono al Ministero degli Interni la responsabilità del rilascio delle licenze, mentre alla NACOC spetta l'attuazione operativa e il controllo. Le autorità ghanesi hanno già pubblicato delle linee guida per regolamentare la filiera, garantendo la qualità e riducendo i rischi di diversione verso il mercato ricreativo, che rimane proibito. 

La sfida che il Ghana si trova ad affrontare è duplice: da un lato, deve creare opportunità economiche formali per gli agricoltori che oggi dipendono da circuiti informali; dall'altro, deve stabilire garanzie sanitarie e di tracciabilità per i pazienti e le industrie. 

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Un momento dell'incontro

Il modello marocchino come punto di riferimento 

La scelta del Marocco come modello è strategica, data la sua esperienza avanzata nel settore. Dal 2021, con la legge 13-21, il Paese ha legalizzato la coltivazione di cannabis per uso medico, farmaceutico e industriale. L'architettura istituzionale si basa sull'Agenzia nazionale per la regolamentazione delle attività legate alla cannabis (ANRAC), che ha già fatto notevoli progressi nel rilascio delle licenze. 

L'efficacia del modello marocchino è supportata da dati concreti. 

Nel 2024, la produzione legale ha raggiunto le 4.082,4 tonnellate, dimostrando una solida organizzazione del settore. L'ANRAC ha rilasciato un totale di 3.371 licenze, di cui 3.056 per la coltivazione e la produzione, a beneficio di 2.907 agricoltori organizzati in 189 cooperative. 

Questo risultato evidenzia la capacità del Marocco di supervisionare e far crescere il settore, garantendo il rispetto delle normative e supportando attivamente gli agricoltori.

La cooperazione tra Rabat e Accra si presenta quindi come un'opportunità concreta. Il Marocco può fornire al Ghana gli strumenti pratici e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide della regolamentazione, della tracciabilità e della governance agricola, favorendo la crescita di una fiorente industria legale della cannabis anche in Ghana.

 

FONTE: NACOC - Narcotics Control Commission

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Marco Ribechi