Il re del Marocco grazia 4831 coltivatori di Cannabis
Il re del Marocco, Mohamed VI, ha graziato quasi 5mila persone imprigionate, processate o sotto mandato di perquisizione della polizia per coltivazione e distribuzione di cannabis
La maggioranza di queste persone sono agricoltori della regione del Rif, nel nord del paese.
La misura di grazia fa parte della celebrazione del Festival Nazionale della Rivoluzione del Re e del Popolo, che ha celebrato la sua 71esima edizione martedì 20 agosto, e commemora l'esilio del re Mohamed V e la lotta per l'indipendenza. In genere, questi eventi sono accompagnati dalla concessione della grazia reale. Va sottolineato che questo provvedimento del re arriva tre anni dopo l'approvazione in Marocco di una legge che permette la coltivazione di marijuana a fini terapeutici e industriali.
È legale coltivare marijuana in Marocco?
Nel giugno 2021, il Parlamento marocchino ha approvato una legge che regola per la prima volta gli usi terapeutici e industriali della pianta di cannabis, ma ne punisce l'uso ricreativo.
Nel marzo 2022, il governo marocchino ha approvato un decreto che determina la coltivazione della cannabis nelle tre province settentrionali di Al Hoceima, Chaouen e Taounat.
L’obiettivo di questa legalizzazione è migliorare il tenore di vita di quasi 60.000 famiglie a basso reddito che vivono della coltivazione di cannabis in quelle province. Con la legalizzazione della cannabis è stata creata l'Agenzia nazionale per la regolamentazione delle attività legate alla cannabis (ANRAC), l'organismo che controlla tutte le fasi dell'attività della cannabis, dalla coltivazione al commercio fino all'esportazione. Nel 2024, l’ANRAC ha concesso circa 3.000 licenze per la coltivazione, il commercio, la lavorazione e l’esportazione della cannabis rispetto alle sole 700 licenze concesse nel 2023, anno in cui ha avuto luogo il primo raccolto legale di questa pianta.
Perché il re del Marocco ha graziato le persone processate per marijuana?
Il re del Marocco, Mohamed VI, ha concesso la grazia a 4.831 persone imprigionate, processate o sotto ordine di polizia per coltivazione e distribuzione di cannabis. I contadini che da anni si dedicavano a questa coltura speravano in un'amnistia, e finalmente il re ha concesso loro questa grazia senza precedenti.
Secondo il Ministero della Giustizia, questi agricoltori "rispondono alle condizioni di grazia necessarie" per ricevere tale misura. Inoltre, la dichiarazione sottolinea che questa grazia ha "aspetti umani" e permetterà ai beneficiari di integrarsi nella nuova strategia relativa alla regolarizzazione della coltivazione di cannabis per scopi medicinali e industriali. C'è una tendenza pro-legalizzazione della cannabis nella stampa ufficiale del Marocco. Inoltre, per la prima volta le assoluzioni delle persone processate per cannabis sono state separate da quelle non processate, si tratta quindi di circa 700 assoluzioni (548 detenuti e 137 latitanti condannati da diversi tribunali), oltre alle 5.000 menzionate in precedenza.
In sintesi, la grazia concessa dal re Mohamed VI a quasi 5.000 persone imprigionate, processate o sotto mandato di arresto per attività legate alla cannabis, rappresenta un significativo gesto di giustizia nei confronti dei contadini della regione del Rif.
Questa misura fa parte della celebrazione del Festival Nazionale della Rivoluzione del Re e del Popolo, evidenziando la volontà del monarca di dare un'opportunità a coloro che si sono immersi nella coltivazione e distribuzione di questa pianta. Sebbene questa grazia non risolva definitivamente il complesso problema del divieto in Marocco, rappresenta comunque un passo importante verso la riabilitazione e il reinserimento sociale. Resta da vedere se questa iniziativa sarà integrata da politiche più ampie volte ad affrontare i danni del divieto.