La nuova scuola dell'hashish marocchino

Marco Ribechi
30 Oct 2021

La produzione nel paese nordafricano ha subito una rapida evoluzione grazie alla sempre maggiore domanda europea. Tecniche di lavorazione artigianale si uniscono a moderne tecnologie per la coltivazione e la raffinazione, ottenendo un prodotto di qualità eccellente


Nel Nord del Marocco, tra le montagne del Rif, si trova la DT's Farm, un agriturismo di difficile accesso dove viene realizzato un hashish di qualità eccellente. La raccolta delle teste dei tricomi viene effettuata con una battitura tradizionale mentre le tecniche di coltivazione, essiccazione, filtraggio e persino la genetica coltivata si avvalgono degli ultimi ritrovati tecnici.

Per la preparazione del terreno vengono usati fertilizzanti organici (funghi, microbi, sostanze nutritive) precedentemente aggiunti al suolo dove sarà effettuata la piantagione. Questi terreni preparati, meglio conosciuti come SuperSoils, forniscono alla pianta tutto ciò di cui ha bisogno durante la maggior parte della sua crescita e fioritura ad esclusione dell’acqua.. Nella DM's Farm la marijuana viene piantata in ordine, seme per seme precedentemente germinati in luoghi appositi. Negli appezzamenti, le piante hanno spazio sufficiente per ottenere la massima resa produttiva possibile, dando origine a piante che possono raggiungere i due metri di altezza. Tutta l'irrigazione è a goccia automatica e l'approvvigionamento idrico proviene da pozzi locali collegati a lunghe tubazioni per l'alimentazione di tutte le piante. 

Nella vecchia scuola dell'hashish, nel mese di settembre, tutte le piante femmine venivano raccolte e messe ad essiccare sui terreni o sui tetti delle case. Chi lavora con nuove tecniche però non predilige queste modalità che creano un prodotto più sporco e meno raffinato. Una prima accortezza è quindi quella di coltivare solo piante femmine: infatti per un produttore non ha senso occupare metà del campo, del tempo e degli strumenti per coltivare piante che non si useranno. Nel Rif viene fatta anche molta ricerca per avere progressi nella selezione delle varietà, sia nelle dimensioni che nella produzione, nella resistenza ai parassiti, o nell'adattamento delle piante al clima marocchino e al terreno montuoso per ottenere più produzione di resina. Il rovescio della medaglia è la riduzione di coltivazioni autoctone. 

Quest'anno la DT's Farm produrrà: Watermelon Zkittlez X Weedig Cake o Watermelon Zkittlez X ForbiddenFruit di Purple City Genetics e Nine Weeks Harvest, Sour OG, Kosherlato, Lemon Tree di Raul, Ibiza Seeds, Strawnanna X 26mm, Odv3 X 26mm di Grateful Seeds e molti altri!

Il processo di essiccazione non è più al sole o sui tetti ma con essiccatoi o aree adattate coperte da teli neri e opachi per poter appendere le piante e asciugare nell'oscurità. Una volta che le piante sono rimaste appese per alcuni giorni vengono abbassate facendo attenzione a non degradare o gettare via le teste dei tricomi, poiché sono delicate come un frutto maturo su un albero. Vengono pulite lasciando alcune foglie per proteggere le teste e poi riappese fino a quando non sono completamente asciutte. Queste foglie, o eventuali rami rimanenti, verranno rimossi prima di battere. Una volta pulito l'intero ramo verrà rimosso per lasciare solo il bocciolo da conservare in un luogo buio.

Al contrario, se l'agricoltore vuole o decide di fare Semi-FrozenFrozen, le piante andranno in freezer, per il FeshFrozen invece vanno congelate appena tagliate. Poi vengono raccolti i tricomi e battuti, se congelati si farà di notte. La battitura è di breve durata e con una forza media bassa per ottenere un primo prodotto di ottima qualità, uno scuotimento continuo e molto forte causerà la caduta di più materiale vegetale nella resina. Il Dry-Frozen è ottenuto da gemme essiccate e poi congelate su cui si lavora a una temperatura medio-bassa poiché aiuta a raccogliere le teste dei tricomi. Nel Semi-FreshFrozen si lascia asciugare per una settimana circa, e si trasferisce in freezer, poiché in questo modo si mantiene un terpene più fresco e ben conservato. La bassa temperatura aiuta le teste dei tricomi a non attaccarsi. 

Applicando una spremitura a freddo si ottiene una lucida pasta vitrea che viene maneggiata con le mani e allungata. Normalmente vengono utilizzati setacci, quelli di DT sono fabbricati a mano con nodi principalmente da 45µ a 220µ e da 73µ a 220µ. Ciò permette di catturare solo le teste di tricomi che rientrano in quelle sezioni che in teoria sono la qualità migliore, e allo stesso tempo si possono ripulire da ogni tipo di residuo vegetale.

Alcuni coltivatori si stanno affinando sempre più applicando uno StaticTech che consiste nell'intrappolare i tricomi utilizzando l'elettricità elettrostatica, tecnica ormai largamente utilizzata in Europa e negli USA. Questa tecnica può portare a raccogliere il 99,9%. La sempre crescente richiesta europea di resine, fiori ed estrazioni di migliore qualità ha spinto i coltivatori marocchini a comprare nuovi macchinari e ad affinare le tecniche di lavorazione ottenendo anche la possibilità di sperimentare nuove tecniche.

 

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Marco Ribechi