La casa vale 20% in più dove si può coltivare Cannabis

Marco Ribechi
30 Jun 2025

L’introduzione della marijuana medica in Oklahoma ha avuto conseguenze significative non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche sul mercato immobiliare, in particolare nelle aree rurali


Uno studio pubblicato nel Journal of Agricultural and Applied Economics dimostra che, in seguito alla legalizzazione del 2018, i valori delle abitazioni nelle contee rurali con un’alta concentrazione di coltivatori autorizzati sono aumentati mediamente del 20 percento rispetto a contee simili situate in stati dove la cannabis medica non è ancora legale. 

La ricerca, condotta da Sidany Hilburn, Brian E. Whitacre e Andrew J. Van Leuven, mette in luce una correlazione diretta tra la presenza dell’industria della coltivazione di cannabis e la rivalutazione del patrimonio immobiliare. 

L’effetto risulta significativo e misurabile solo nelle aree in cui è attiva la produzione agricola della pianta. Al contrario, le contee con una semplice concentrazione di dispensari, ma prive di coltivazioni, non mostrano incrementi analoghi nei valori immobiliari. Questo risultato indica chiaramente che l’indotto generato dalla coltivazione — in termini di investimenti diretti, creazione di posti di lavoro, sviluppo delle infrastrutture e attrazione di nuova popolazione — ha un impatto concreto sull’economia locale e sulla domanda abitativa. Il mercato immobiliare risponde positivamente alla percezione di un’economia in crescita e di un territorio in trasformazione.

Accanto all’analisi quantitativa, lo studio ha raccolto anche dati qualitativi tramite focus group con residenti delle aree interessate. Ne emerge una discrepanza tra le percezioni della popolazione e i dati empirici. Molti cittadini esprimono timori riguardo a un possibile deterioramento del tessuto sociale, aumento del traffico o insicurezza. 

Tuttavia, l’evidenza suggerisce che gli effetti reali sul valore delle abitazioni siano, almeno nel breve termine, positivi. L’aumento dei prezzi delle case comporta però anche implicazioni più complesse. Se da un lato rappresenta un indicatore di attrattività e dinamismo economico, dall’altro potrebbe contribuire a fenomeni di pressione abitativa per le fasce più deboli della popolazione rurale. In comunità tradizionalmente caratterizzate da redditi medio-bassi, una crescita rapida dei valori immobiliari può portare a tensioni sociali, gentrificazione e difficoltà di accesso alla casa per i residenti storici. 

In definitiva, il caso dell’Oklahoma offre una base empirica rilevante per valutare gli effetti della legalizzazione della cannabis in contesti extraurbani. La coltivazione legale non solo genera entrate fiscali e occupazione, ma sembra in grado di modificare in profondità anche la struttura del mercato immobiliare. Resta aperta la questione dell’equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità sociale, un tema che meriterà ulteriori approfondimenti nei prossimi anni, man mano che altri stati seguiranno percorsi simili. 

 

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Marco Ribechi