Più fumi meno bevi: lo studio della Brown University
Un recente studio finanziato a livello federale offre la prima prova controllata e randomizzata che il fumo di marijuana riduce significativamente il consumo di alcol in soggetti con un alto utilizzo di entrambe le sostanze
Si chiama "California sober" e rappresenta la tendenza a limitare o eliminare l'alcol e altre droghe mantenendo il consumo di cannabis. Un innovativo studio condotto dai ricercatori della Brown University e pubblicato sull'American Journal of Psychiatry, fornisce una delle prove più convincenti a sostegno di quello che viene chiamato l'effetto di sostituzione tra cannabis e alcol.
I Dati: meno sete dopo un tiro
La ricerca è stata la prima sperimentazione controllata con placebo a esaminare gli effetti acuti del fumo di cannabis sul desiderio e sul consumo di alcol in adulti che ne facevano un uso intenso (almeno due volte a settimana per entrambi). I partecipanti sono stati invitati a fumare spinelli con diverse concentrazioni di THC (7,2%, 3,1% o placebo) in un ambiente che simulava un bar. Dopo il fumo, sono stati esposti a stimoli alcolici e gli è stata data la possibilità di bere liberamente.
I risultati sono stati notevoli e inequivocabili:
Riduzione del Consumo - I partecipanti che hanno fumato cannabis con le dosi più elevate di THC hanno consumato significativamente meno alcol. Il gruppo che ha ricevuto il 7,2% di THC ha mostrato una riduzione media del consumo di alcol del 27%, mentre il gruppo con il 3,1% di THC ha registrato una diminuzione del 19%.
Riduzione dell'Urgenza - Il consumo di cannabis ha ridotto non solo la quantità di alcol bevuta, ma anche l'urgenza immediata di bere e ha ritardato l'inizio del consumo di alcol. «Ciò che abbiamo trovato è coerente con l'idea dell'effetto di sostituzione reso popolare dalla tendenza 'California sober' - ha affermato Jane Metrik, professoressa di comportamento umano e psichiatria alla Brown University - Invece di vedere la cannabis aumentare il desiderio e il consumo di alcol, abbiamo visto l'opposto».
Il Meccanismo: non solo un sostituto
I ricercatori hanno ipotizzato che l'effetto non sia semplicemente una sostituzione comportamentale, ma possa essere legato allo stato di alterazione. Un meccanismo suggerito è che i partecipanti abbiano raggiunto il loro livello di alterazione desiderato con una sostanza, riducendo così il desiderio per l'altra. Inoltre, il team di ricerca ha sollevato l'ipotesi che l'uso frequente di cannabis possa influenzare il sistema endocannabinoide, potenzialmente "compromettendo funzionalmente l'elaborazione della ricompensa alcolica e la motivazione all'alcol".
Le implicazioni per la salute pubblica
Questi risultati hanno un peso significativo, soprattutto perché indicano che la cannabis potrebbe svolgere un ruolo nel mitigare l'abuso di alcol, che rappresenta un problema di salute pubblica enormemente più grave e diffuso.
Sebbene i ricercatori siano cauti – avvertendo che è prematuro raccomandare la cannabis come trattamento clinico per l'uso problematico di alcol – lo studio fornisce la base scientifica per ulteriori indagini. Il punto cruciale è questo: In un contesto di uso controllato, la cannabis ha dimostrato di ridurre il consumo di alcol, non di aumentarlo.
Questo dato supporta la narrazione sempre più diffusa che la cannabis, in molteplici forme, stia emergendo come una sana alternativa all'alcol per un numero crescente di adulti. Man mano che sempre più stati legalizzano la cannabis, e con la costante introduzione di bevande a base di THC che sfidano direttamente il mercato degli alcolici, la ricerca come quella della Brown University è fondamentale per guidare le politiche sanitarie e fornire basi scientifiche a supporto della narrazione: la cannabis può essere uno strumento efficace nella lotta contro l'abuso di alcol.