Stop alla cannabis light, nuova proposta del governo Meloni

Maria Novella De Luca
27 May 2024

Nessuna differenza, la cannabis, light o no, va vietata. Ad essere colpita è di nuovo la cannabis con un contenuto di Thc inferiore allo 0,2%, e quindi priva di effetti psicotropi. La cannabis light sarebbe considerata come l'altra e quindi sostanza stupefacente


Questa è la proposta contenuta in un emendamento, presentato dalla maggioranza, al ddl sicurezza in discussione alla Camera nelle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali. Il testo propone di cambiare la legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, vietando la coltivazione, distribuzione e vendita della cannabis anche a basso contenuto di Thc, inferiore allo 0,2 %. Si tratta di quella attualmente commercializzata in centinaia di negozi in tutta italia. Nessuna restrizione per i prodotti a uso terapeutico. 

Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando la cannabis light a quella non light.

Attualmente, secondo la legge 246/2016 e la sentenza 30475 del 30/05/2019 della Cassazione, in Italia è consentita la commercializzazione di cannabis purché sia dimostrabile che questa non abbia un effetto «drogante o psicotropo» e che il contenuto di Thc, la sostanza psicoattiva, sia inferiore allo 0,6%. Ci sono migliaia di imprese che la coltivano e la commercializzano: circa 3 mila aziende che impiegano circa 30 mila posti di lavoro. 

ll governo Meloni era già intervenuto sulla cannabis light, equiparando gli estratti di Cbd, ma non le infiorescenze, a medicinali contenenti sostanze stupefacenti, e per questo acquistabili solo nelle farmacie presentando una ricetta medica. Il decreto interministeriale che lo stabiliva, era stato però sospeso dal Tar del Lazio nell’ottobre del 2023 su ricorso dei produttori di canapa, poiché il governo aveva agito senza richiedere il parere del Consiglio Superiore della Sanità e contro la giurisprudenza comunitaria, che non indica il Cbd come sostanza stupefacente.

Il segretario di +Europa Riccardo Magi parla di una spinta repressiva e punitiva immotivata.

“È drammatico, con questo emendamento il governo vuole definitivamente tagliare le gambe a migliaia di operatori del settore della cannabis light, quella a basso contenuto di Thc. Questo emendamento dice che quella light deve essere equiparata in tutto e per tutto alla cannabis con alto contenuto di Thc, nonostante quella non abbia alcun effetto drogante, proprio per le bassi percentuali di principio attivo. È un intervento pesante e sbagliato perché avrà un impatto anche dal punto di vista occupazionale su un settore che in questi anni si è sviluppato e in cui operano miglia di lavoratori”.

“Avrà delle conseguenze drammatiche" aggiunge, "Sarebbe servito invece un intervento chiarificatore, ma nella direzione opposta”. Ovvero avrebbero dovuto dire “che anche le infiorescenze della canapa possono essere prodotte e commercializzate a maggior ragione perché non hanno effetto drogante. Inoltre nelle democrazie più avanzate, ultima poco fa la Germania, si va verso la legalizzazione della coltivazione e del possesso anche a più alti contenuti di Thc", ha sottolineato ancora Magi all’Ansa, "mentre noi abbiamo un governo che sanziona e punisce anche su quella legale”.

Dall'inizio di aprile, infatti, l’uso personale della cannabis è legale in Germania. Lo è in alcuni stati Usa: è depenalizzata in 38 stati per uso medico e in 24 per uso ricreativo. In Thailandia, invece la cannabis resterà consentita solo per ragioni mediche, dopo la depenalizzazione del 2022.

"Emendamento in contrasto con la giurisprudenza"

"Così come concepito l'emendamento sembra più mosso da un pregiudizio verso la cannabis e si pone in contrasto con la giurisprudenza che riguarda la canapa industriale. Inutile dire che se dovesse essere approvato aprirà la strada a numerosi contenziosi da parte di chi opera da anni nel settore disciplinato dalla 246 del 2016 e svolge un'attività assolutamente lecita". Così Giuseppe Libutti, avvocato costituzionalista che segue aziende di settore della cannabis light, interpellato sull'emendamento del governo al ddl Sicurezza. 

Dell'emendamento se ne parlerà in commissione questa settimana e la discussione sicuramente sarà molto accesa, con le opposizioni che denunciano un rischio anche per l'occupazione. Infatti questa ha tutti i tratti di una persecuzione mossa solo dalla ricerca di voti in vista delle prossime elezioni, noncurante delle richieste e dei bisogni dei cittadini mettendo a rischio un settore agricolo e commerciale che già da tempo fatica a restare in piedi.

D'altronde, come scrivevamo qualche tempo fa, In Italia le cronache di ordinaria follia nella politica sono all'ordine del giorno da sempre, specie se in piena campagna elettorale...

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Maria Novella De Luca