Europa schiaffo al Governo italiano e al Ddl Sicurezza
La Corte di Giustizia Europea sancisce nuovamente la libertà di coltivazione e vendita della canapa industriale coltivata Indoor, al contrario di ciò che sostiene il Governo Italiano attraverso il Ddl Sicurezza, Art.18
Coltivazione della canapa, l’Europa schiaffeggia ancora una volta il Governo Italiano.
Il 4 ottobre infatti, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza storica nella causa C-793/22, chiarendo definitivamente la posizione dell’UE sulla coltivazione e commercializzazione della canapa industriale.
La sentenza sottolinea che le infiorescenze di canapa industriale non rappresentano un rischio per la salute pubblica e che eventuali limitazioni devono essere proporzionate e basate su prove concrete.
La Corte ha stabilito che gli Stati membri non possono imporre limitazioni alla coltivazione della canapa industriale, inclusa la coltivazione indoor e quella finalizzata esclusivamente alla produzione di infiorescenze, a meno che tali restrizioni non siano supportate da prove scientifiche concrete riguardanti la tutela della salute pubblica.
«Questa sentenza rafforza la necessità di basare le politiche nazionali su dati scientifici e sul rispetto delle normative europee - spiega Mattia Cusani, Presidente dell’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia - Invitiamo il governo italiano a riconsiderare le misure proposte nell’Articolo 18, per evitare di danneggiare un settore strategico per l’economia nazionale».
La decisione dell’Europa rende chiaro che le infiorescenze di canapa industriale sono libere di circolare all’interno dell’Unione Europea. Non è più possibile sostenere che il CBD e le infiorescenze siano questioni separate ai fini delle restrizioni commerciali.
In Italia la propaganda costante del Governo Salvini Meloni ha invece portato all’Articolo 18 del DDL Sicurezza già approvato in Parlamento e a giorni lo sarà anche dal Senato. Tale articolo propone di vietare la commercializzazione delle infiorescenze di canapa. Alla luce della sentenza, una tale misura è in contrasto con il diritto dell’Unione Europea, a meno che non sia giustificata da solide evidenze scientifiche.
Queste evidenze consentirebbero restrizioni solo davanti a prove scientifiche solide in grado di dimostrare il rischio concreto per la salute pubblica. Limitazioni ingiustificate o basate su presupposti non sono conformi al diritto dell’Unione Europea.
«Invitiamo il governo italiano a riconsiderare l’Articolo 18 del DDL Sicurezza, allineandosi al diritto europeo - concludono le associazioni di filiera - Va promossa una regolamentazione basata su evidenze scientifiche, evitando misure restrittive ingiustificate. Inoltre è necessario favorire lo sviluppo sostenibile del settore, sfruttando le opportunità economiche e ambientali offerte dalla canapa industriale».