Disobbedienza collettiva pubblica fra pazienti in cura con cannabis

20 Apr 2020

Il principio è quello del mutuo soccorso in stato di necessità: i pazienti siglano un accordo con altri pazienti e chi di loro ne ha la possibilità coltiva per condividere la pianta medicinale necessaria: la cannabis


 

Il problema dell'approvvigionamento di cannabis terapeutica è annoso e condiviso dai malati di tutto il paese. Per questo motivo Alessandro Raudino dell’Associazione Cannabis Cura Sicilia ha lanciato online un modulo per iscriversi a questa iniziativa rivolta ai pazienti, secondo Raudino infatti: “Lo scopo finale è quello di coprire un anno di terapia per 100 pazienti ed ampliare le varietà terapeutiche da offrire ai malati. Al momento infatti, il mercato legale-farmaceutico offre solo una genetica Indica, due Sative molto potenti e un paio di piante paritarie fra THC e CBD. Ad oggi abbiamo già coinvolto 30 pazienti, ma l’idea è di arrivare a 100 a fine giornata. Chi decide di aderire dovrà seguire i seguenti passaggi: andare dal medico di famiglia e farsi prescrivere visita specialistica. Se lo specialista la riterrà adeguata come cura prescriverà quindi la cannabis. Al momento in cui il paziente si trova in difficoltà perché l’ASL dove risiede non ha disponibilità di cannabis o dello strain necessario comincerà la nostra azione congiunta di distribuzione alternativa. Non possiamo lasciare soli i malati quando lo stato di necessità ci permette di prenderci cura di noi stessi con autonomia e indipendenza".

Il dottor Fabrizio Cinquini, conosciuto anche come Dottor Cannabis, si è schierato come promotore dell’azione, secondo le sue parole infatti: “100 chili per 100 pazienti. Primo i pazienti del nostro paese devono sapere dimostrare una certa dosa di grinta per superare l’ostracismo di una fetta di classe medica, secondo, in un momento storico in cui le difficoltà di approvvigionamento potrebbero diventare ancora più gravi in futuro, la nostra linea di principio è coltivare per i malati che non riescono a farlo in autonomia. Gli strain che utilizzeremo, per ora una dozzina, sono di orgine oltre oceanica e li abbiamo recuperati grazie a donazioni dei breeder più importanti di Canada e California. Si tratta di nuovi semi della contea di Humboldt e Mendocino che coprono tutta la gamma terpenica esistente e questo avrà quindi la sua valenza terapeutica anche in fase di coltivazione, ho sempre affermato infatti che anche la stessa fitoterapia abbia una valenza curativa. Il quantitativo che importa lo Stato è un’inezia rispetto al fabbisogno concreto e la legge lascia fuori dalla copertura patologie molto gravi, penso all’autismo grave, all’Alzhaimer, ai dolori post-traumatici, in aggiunta il costo della cannabis terapeutica per tante persone è troppo elevato quindi, se possiamo, ci mettiamo a disposizione del prossimo. Cercheremo di dare credito ad ogni singolo paziente, fornendo loro la descrizione di ogni strain e con le madri pronte da taleare per arrivare a questi 100 chili. Se qualche paziente ha quadri clinici pesanti come sclerosi, quadriparesi e situazioni dove è impossibile sollevare un innaffiatoio cercheremo di sopperire noi per gli altri spediremo le talee".

 

Disobbedienza collettiva pazienti cannabis, il modulo: LINK

https://www.facebook.com/FabrizioCinquini.DottorCann/videos/519134202103281/

 

 

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