PM bacchetta agenti, ad Ascoli sequestro illegittimo
Il Pubblico Ministero senza nemmeno attendere le analisi ha imposto la restituzione di 297 pacchetti contenenti infiorescenze requisiti da un distributore di Cannabis Light, non vi era situazione di urgenza né offensività
Eccesso di zelo nei sequestri di Cannabis Light da parte della Guardia di Finanza, il Pubblico Ministero impone la restituzione immediata della merce requisita.
Nuova vittoria della giustizia contro il disastroso Decreto Sicurezza imposto dal Ministro Matteo Salvini che sta colpendo migliaia di imprenditori e attività commerciali perfettamente legali in tutta Italia.
Sequestrati prodotti legali
Il nuovo fatto, che ha del sorprendente per la decisione scaturita dal tribunale, è avvenuto ad Ascoli Piceno dove la Guardia di Finanza di San Benedetto ha sequestrato da un distributore automatico posto in un centro commerciale 297 confezioni di Cannabis Light perfettamente legali. Sequestro e perquisizione avvenuti con grande rapidità, senza alcuna motivazione effettiva e senza aspettare le analisi probatorie. Insomma un colpo diretto immotivato inferto ad un’attività commerciale perfettamente legale.
Proprio questo emerge dal decreto di dissequestro deciso dal Pubblico Ministero che, attraverso la sua decisione, ha voluto dare una tirata d’orecchie alle forze dell’ordine per il loro eccesso di zelo.
Prima motivazione: sequestro non urgente
Il primo punto contestato dal PM è stata la non urgenza del sequestro: «Non vi era una situazione di urgenza - si legge nel verbale - e/o di rischio di dispersione del corpo del reato [...] né vi era il previo riscontro sulla presenza di THC nei prodotti esposti nel distributore automatico. Si poteva/doveva quindi, prima di procedere, informare la Procura in quanto il distributore automatico era fisso e installato sul posto».
Seconda motivazione: non c'era pericolo
Il secondo punto è la non offensività della merce: «Sul riscontro della presenza di THC - continua il documento - mancano non solo riscontri sulle concentrazioni ma anche della semplice presenza di THC. Di contro vi è la documentazione che indica la presenza di un massimo di 0,11% percentuale molto bassa che non consente di ritenere che tali prodotti abbiano effetti droganti».
Per queste due motivazioni il PM non ha convalidato la perquisizione e il sequestro disponendo la restituzione di quanto sequestrato.
Restituzione avvenuta in soli 7 giorni.
Il commento dell'avvocato
«La decisione del PM dimostra una grande sensibilità nell’affrontare la tematica della canapa industriale - spiega l’avvocato difensore Lorenzo Simonetti - lo stesso PM che dovrebbe sequestrare ha infatti ordinato il dissequestro, senza nemmeno aspettare il risultato delle analisi. Il PM quindi ha espressamente criticato l’operato degli agenti che si sono presi la libertà di effettuare un sequestro ad un’attività legittima senza ascoltare la Procura».
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