Punto di svolta per la canapa, arriva il primo dissequestro

Marco Ribechi
23 Sep 2025

Precedente fondamentale per il settore della canapa industriale, arrivato il primo dissequestro di infiorescenze con THC inferiore allo 0,5% dall'11 aprile, data di entrata in vigore dell’art. 18


La decisione, emessa in un procedimento penale segna un punto di svolta per la giurisprudenza in materia. Il sequestro aveva interessato prodotti di canapa industriale certificata. Nello specifico, erano state sequestrate 57 piante con infiorescenze in campo, varie buste sottovuoto contenenti centinaia di grammi di infiorescenze essiccate e tritate, contenitori in vetro con infiorescenze essiccate, sacchetti di semi certificati di diverse varietà e lotti, e decine di flaconcini di olio di canapa. 

Nonostante l'entità del materiale, la restituzione è stata disposta direttamente dalla Procura della Repubblica, senza la necessità di un ricorso al tribunale del riesame. 

Questo fatto sottolinea l'importanza del principio di offensività in concreto, che rimane il punto cruciale anche in fase di sequestro. 

Gli avvocati difensori, Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti, sono molto soddisfatti per la sensibilità dimostrata dal magistrato: "Dopo molto impegno è il primo risultato che speriamo possa essere utile per tutta la filiera canapicola così come avviene già in tutta Europa". 

Per il comparto, si tratta di un precedente cruciale. 

La decisione dimostra che procedimenti penali e sequestri non possono basarsi sul solo dato formale della presenza di fiori di canapa, ma devono essere supportati da analisi tecniche che dimostrino l'effettiva efficacia drogante del prodotto. Questo provvedimento potrà diventare un punto di riferimento fondamentale per numerosi casi simili, offrendo una tutela essenziale per le imprese e ribadendo la linea di piena legalità di chi opera secondo la Legge 242/2016. 

Come ribadito dallo studio legale Miglio-Simonetti, l’elemento decisivo resta l’assenza di un concreto effetto drogante. Le associazioni di settore continuano a sostenere con forza la tutela giudiziaria della filiera, confermando che nulla è cambiato rispetto al quadro normativo in vigore. 

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Marco Ribechi