Alle origini della Cannabis: 12.000 anni fa il primo raccolto

Marco Ribechi
20 Oct 2021

La pianta oggi diffusa in tutto il mondo proviene da una regione della Cina al confine col Kazakistan. Uno studio dell’università di Losanna ha identificato il “tipo basale” da cui deriverebbero tutte le altre


L’utilizzo della Cannabis da parte dell’uomo sembra sia iniziato nel Neolitico, più precisamente 12mila anni fa. La conclusione è stata raggiunta dopo la più vasta dissezione genetica mai incentrata sulla cannabis, pubblicata ufficialmente sulla rivista Science Advances. Secondo i ricercatori la Cannabis fu inizialmente addomesticata in una regione in cui la Cina moderna confina con il Kazakistan e il Kirghizistan, per poi diffondersi in tutto il mondo.

Precedenti ricerche scientifiche avevano dimostrato che l'Asia è sempre stato un importante hotspot di addomesticamento per diverse colture, tra cui soia, albicocca e pesca. Ora alla lista è stata aggiunta ufficialmente anche la cannabis. La ricerca inoltre ha anche sequenziato 82 genomi aggiuntivi ai 28 già noti alla scienza: grazie allo studio della sequenza si è potuta identificare con precisione la regione di provenienza della pianta poiché è qui che i ceppi locali si abbinano meglio al ceppo originale di cannabis coltivato oltre 12.000 anni fa.

«Il team è stato in grado di identificare un cosiddetto "tipo basale" della pianta di cannabis del nord-ovest della Cina, precedentemente sconosciuto alla scienza - spiega Luca Fumagalli, genetista dell'Università di Losanna in Svizzera che ha partecipato allo studio - In passato, è stato suggerito che i territori in Asia, in particolare l'Asia centrale, avrebbero potuto essere il luogo in cui la cannabis ha iniziato a diffondersi. Tuttavia, la scienza non era stata in grado di accertare i fatti». Nelle dichiarazioni per Live Science, Fumagalli ha dichiarato: «Si pensava che la regione di origine fosse più verso l'Asia centrale perché c'erano molte piante di cannabis selvatiche lungo le strade». Come rivelano i nuovi dati della ricerca, la cannabis dell'Asia centrale apparteneva al tipo di canapa, che non è inebriante e più adatto alla lavorazione di fibre e tessuti.

La maggior parte dei biologi ora considera due diverse specie di cannabis - Cannabis indica e Cannabis ruderalis - come sottospecie della singola specie all'interno del genere Cannabis sativa addomesticata oltre 12.000 anni fa. Le prove archeologiche affermano l'età ipotizzata, con tracce di antichi semi di cannabis trovati in ceramiche scavate nel sud della Cina e in altri luoghi dell'Asia come Taiwan e Giappone.

«Lo studio genetico ha portato i ricercatori a concludere che tutte le piante di cannabis vive oggi discendono da piante domestiche nella regione originale - prosegue Fumagalli - I progenitori selvatici della Cannabis sativa probabilmente si sono estinti. Non appena la pianta è stata addomesticata diversi tipi di cannabis avrebbero iniziato a divergere da essi. Circa 4mila anni fa gli antichi avrebbero iniziato a lavorarne le fibre, facendo così proliferare la Canapa».

Oggi la canapa selvatica popola le aree dell'Asia centrale, compresa la Cina settentrionale e altri continenti come l'Europa. Per quanto riguarda i ceppi commerciali coltivati ​​per l'uso ricreativo della cannabis, le piante sono state selezionate per il livello più elevato di sostanze chimiche psicoattive come il THCA. In natura, questi tipi di varietà, note anche come varietà autoctone, possono essere trovate in tutta l'Asia, con l'Hindu Kush e la Thai Stick che sono i predecessori ben noti di diverse varietà classiche. 

M
Marco Ribechi