VIDEO. Giustizia è fatta: scarcerato Franco Casalone insieme ai suoi collaboratori
Con un video online che postiamo di seguito, il nostro Franco Casalone ha voluto tranquillizzare tutte le persone che in questo breve lasso di tempo si sono preoccupati e dati da fare per l’assurda vicenda che lo vedeva implicato insieme ai due suoi collaboratori
Franco è libero ed è a casa sua. Finalmente.
Pochi minuti fa abbiamo raggiunto telefonicamente il suo avvocato, Daniele Steinberg, per comprendere in maniera più dettagliata cosa fosse successo. Il legale ci ha raccontato come si è dipanata la giornata in tribunale.
Questa mattina l’avvocato ha prodotto i documenti che certificavano come il materiale sequestrato a Franco Casalone fosse frutto di una coltivazione di cannabis industriale, regolarmente certificata agli stessi Carabinieri del comune di residenza, con tanto di timbro di avvenuta ricezione.
L’avvocato ha inoltre prodotto le fatture di acquisto delle semenze alla ditta Salute Sativa di Asti.
In particolare, il materiale sequestrato, si trattava di canapa appartenente ad un raccolto andato a male per il mal tempo, materiale la cui provienienza è stata assolutamente confermata.
Il pubblico Ministero aveva ipotizzato legami di Franco con la criminalità organizzata ai fini della distribuzione di ingenti quantitativi di cannabis. Accuse generiche e totalmente infondate tanto da portare il Giudice Paolo Bargero a considerare questi legami come non attendibili grazie alle prove prodotte dalla difesa. In particolare il Giudice Bargero ha ritenuto di procedere con l’ordinanza di scarcerazione in quanto non possibile accogliere la misura detentiva per carenza di gravità indiziaria.
In poche parole non esistevano indizi idonei a dimostrare che il nostro Franco stesse violando la legge per trafficare cannabis.
I collaboratori di Franco, Galeno e Jey, sono dunque liberi perché le loro dichiarazioni non sono state in alcun modo contraddette da quanto raccolto dai Carabinieri.
Per quanto riguarda Franco, invece, resta l’obbligo di dimora, in quando lui stesso ha dichiarato al giudice di avere coltivato cannabis per uso terapeutico personale. Si tratta di 400 grammi rinvenuti per i quali dunque Franco è adesso a casa con obbligo di dimora.
Non è forse ancora il momento di stilare una riflessione sul paese che incarcera un coltivatore professionista, in un momento economico drammatico, non è forse il momento di esternare la propria frustrata indignazione per un arresto che si poteva indubbiamente evitare, visto che gli stessi Carabinieri avevano ricevuto regolare comunicazione dell’avvenuta semina, non è forse nemmeno il momento di impallidire dalla rabbia perché un uomo che cura il proprio benessere coltivando la propria medicina, senza nuocere a nessuno, nel 2020 debba essere ancora costretto a limitare i propri spostamenti al perimetro della propria abitazione.
Non è forse ancora il momento, forse, perché adesso preferiamo stringerci intorno a Franco, al quale da parte di tutta la famiglia allargata di Soft Secrets, noi autori ed i nostri lettori, inviamo un caloroso bentornato per lui e per i suoi collaboratori Galeno e Jey. (1)
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