Parlamento Italia: fino a quattro piante e uso ricreativo, intervista all'onorevole Perantoni

Marco Ribechi
22 Jul 2021

Il 14 luglio 2021 potrebbe essere ricordato come una data di cambiamento per i consumatori italiani di Cannabis. In Parlamento infatti è stato presentato il testo base sulla produzione, traffico e detenzione di sostanze psicotrope che ha l’obiettivo di depenalizzare i reati minori e legalizzare la coltivazione per uso personale. Ne parliamo con l’onorevole del Movimento 5 Stelle Mario Perantoni, presidente della Commissione Giustizia alla Camera dei deputati e relatore della proposta


Onorevole Perantoni, la proposta rappresenta un piccolo successo. Quali sono gli obiettivi che si prefigge?

Gli obiettivi sono quelli di chiarire alcune ambiguità normative soprattutto per quel che riguarda il trattamento sanzionatorio rispetto a diverse tipologie di sostanze stupefacenti. Si tratta quindi di differenziare la tipologia delle sanzioni per droghe leggere e pesanti. 

In secondo luogo chiediamo che vengano ritenute lecite e depenalizzate alcune condotte che già la giurisprudenza attuale ritiene che non costituiscano reato. Mi riferisco alla coltivazione di quattro piante per uso domestico e il consumo di gruppo tra adulti. 

Da un altro punto di vista prevediamo aggiustamenti sanzionatori che corrispondono a riduzione di pena per fatti di lieve entità ma, allo stesso tempo, ad un inasprimento per alcuni reati.

Nello specifico?

Nel testo è stato specificato che non può essere mai di lieve entità lo spaccio di sostanze stupefacenti, anche se concernenti Cannabis, se i destinatari sono minori e se i fatti avvengono in vicinanza di scuole o altri luoghi particolarmente sensibili.

Come procederà ora l’iter legislativo, il cammino è ancora lungo?

Proprio ieri (21 luglio 2021) abbiamo fatto una seduta con cui si è chiusa la discussione generale. Ora si tratterà di approvare il testo base e, in seconda battuta, si aprirà la fase degli emendamenti. Spero che entro il prossimo autunno ci sia la conclusione della fase riguardante la Commissione.

In precedenza c’erano tre proposte di legge ben differenti tra loro, come è stato possibile conciliarle? 

Nel testo da me elaborato è stato tenuto conto delle varie esigenze manifestate dalle diverse forze politiche, da un lato abbiamo incrementato la severità verso i comportamenti criminali, dall’altro è anche necessario invece riconoscere che alcune condotte possono essere considerate lecite. 

Cosa può significare per i consumatori italiani? Pensiamo soprattutto anche a chi fa uso di Cannabis terapeutica che al momento non riesce ad averne accesso a causa della scarsa produzione.

La possibilità di coltivare quattro piante di Cannabis sarà un sostegno ai malati che utilizzano la Cannabis per trattare le loro patologie. Inoltre, durante la fase emendativa del testo base, qualcuno potrà proporre soluzioni ancora più mirate che vadano nella direzione di facilitare l’approvvigionamento della Cannabis terapeutica.

In questo settore bisogna essere realisti e bisogna prendere atto sia delle risultanze della scienza medica e chimica ma anche di quello che è effettivamente contrastare il traffico delle sostanze stupefacenti e tutelare la società. 

Considerando che l’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - ha eliminato la Cannabis dalle sostanze proibite è necessario che anche il legislatore italiano ne prenda atto e disciplini l’uso della Cannabis in maniera più adeguata. 

Per chiudere una considerazione più economica: nel mondo sembra che l’approccio alla Cannabis stia cambiando. Sempre più aziende traggono profitto creando un notevole indotto economico e anche posti lavoro. 

Anche economicamente l’adeguata disciplina sulla Cannabis rappresenterebbe un elemento di arricchimento per tutta la nazione e in particolare per alcune zone dell’Italia particolarmente vocate. Penso alla mia Sardegna dove la canapa potrebbe essere coltivata in modo molto agevole portando un incremento economico da un punto di vista lavorativo ma anche ad altri benefici come la salvaguardia del suolo e il disinquinamento, tutti aspetti in cui la produzione di Canapa può dare ottimi risultati.

 

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Marco Ribechi