Il CBD può aiutare a sconfiggere la dipendenza da eroina

Soft Secrets
25 May 2019

Una ricerca negli Stati Uniti ha scoperto come l'utilizzo del CBD può aiutare a superare le crisi d'astinenza da oppiacei


Stando a un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry il CBD – sostanza non psicotropa presente nella cannabis – potrebbe essere utilizzato per combattere la dipendenza da eroina. La ricerca sostiene la possibilità che il cannabidiolo riesca a ridurre crisi d’ansia e d’astinenza, sintomi comuni fra chi consuma l’oppiaceo. Lo studio non solo ha scoperto che il CBD aiuta a ridurre immediatamente il desiderio tra chi fa uso di eroina, ma ha anche evidenziato come questi effetti durino sette giorni dopo la somministrazione di una dose.

Una ricerca statunitense ha scoperto come l'utilizzo della marijuana legale può aiutare Stando a un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry il CBD – sostanza non psicotropa presente nella cannabis – potrebbe essere utilizzato per combattere la dipendenza da eroina. La ricerca sostiene la possibilità che il cannabidiolo riesca a ridurre crisi d’ansia e d’astinenza, sintomi comuni fra chi consuma l’oppiaceo. Lo studio non solo ha scoperto che il CBD aiuta a ridurre immediatamente il desiderio tra chi fa uso di eroina, ma ha anche evidenziato come questi effetti durino sette giorni dopo la somministrazione di una dose.

Parlando con la CNN, Yasmin Hurd, che ha diretto la ricerca, ha detto: “L’intensità dell’astinenza e del desiderio è ciò che guida il consumo di sostanze. Se riuscissimo a ottenere un farmaco capace di mitigare questi impulsi, a quel punto sarebbe conseguentemente ridotta la possibilità di ricadute e di overdose”. Hurd e il suo team hanno svolto i loro test con 42 adulti che in media hanno consumato eroina per 13 anni, con interruzioni inferiori a un mese. I soggetti non potevano consumare eroina durante la ricerca. I partecipanti sono stati divisi in gruppi, a cui per tre giorni è stata fornita una dose di CBD rispettivamente di 800 milligrammi, 400 milligrammi o un placebo (il team ha usato l’Epidiolex, il primo farmaco a base di cannabis approvato negli Stati Uniti). Per le due settimane successive ai partecipanti sono state mostrate foto e video rilassanti oppure scene in cui venivano utilizzate sostanze, in seguito gli è stato chiesto di valutare il loro livello di ansia o di desiderio. Stando ai risultati della ricerca il desiderio delle persone cui è stato somministrato il CBD è diminuito di due o tre volte rispetto ai soggetti che hanno ricevuto il placebo, non ci sono state invece differenze significative tra chi ha ricevuto la dose da 800 milligrammi rispetto a chi ha preso quella da 400. I ricercatori, inoltre, hanno notato che le persone cui è stato somministrato il CBD hanno mostrato una riduzione di cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”. Il business del Cbd esploso nel 2018 dopo la legalizzazione della cannabis light – anche se le normative riguardo il CBD rimangono, tutt’ora, quanto meno incerte. L’utilizzo del CBD è ritenuto funzionale per scopi medici come, ad esempio, il trattamento contro l’epilessia, il disturbo da stress post-traumatico, la sclerosi multipla, disturbi gastrointestinali e attacchi d’ansia. Parlando dei benefici del CBD, Hurd ha detto: “Non dà dipendenza, non viene utilizzato a scopi ricreativi, non dà sballo, ma può ridurre il desiderio provocato da astinenza e gli stati d’ansia. Il CBD può realmente aiutare a salvare delle vite”.

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