Cannabis terapeutica: riflessioni con Marco Ternelli

Fabrizio Dentini
08 Apr 2024

Quando in Italia s'affronta il tema cannabis terapeutica, il farmacista emiliano Marco Ternelli è probabilmente il principale esperto in materia. Per questo motivo oggi siamo tornati a scomodarlo per dipingere insieme un affresco ancorato su riflessioni approfondite e pertinenti riguardo il sistema cannabis terapeutica italiano: che tendenze prende il mercato? Quali sono le genetiche leader? Perché i militari di Firenze non riescono a produrre quanto autorizzato dal Ministero della Salute e, forse è mai possibile che la cannabis terapeutica prodotta in Italia sia stata distrutta perché scaduta e rimasta nei magazzini?


Andiamo con ordine, quali riflessioni ha voglia di condividere sul mercato della cannabis terapeutica nell'ultimo anno?

A livello quantitativo quello che abbiamo chiesto è stato sempre disponibile. A livello di domanda, tutte le varietà richieste sono state disponibili nei tempi e nelle quantità necessarie. Ad oggi, insomma, offerta e domanda s'incontrano bene. Al momento è ancora presto per prevedere se più avanti, l'offerta quantitativa non andrà a combaciare con la domanda qualitativa, nel senso che è possibile che nei prossimi mesi il mercato richieda genetiche particolari, in termini di cannabinoidi e terpeni, diversi da quanto sul mercato attualmente.

Rispetto agli anni precedenti che tendenze ha notato nel 2023?

Sicuramente un incremento fisiologico perché venivamo da tantissimi anni di continua carenza di cannabis e quindi di saturazione della domanda. La domanda del mercato, cioè, era più alta rispetto all'offerta reale e quindi rimaneva in parte inevasa. Di conseguenza il trend di crescita si bloccava. Non ho ancora visionato i dati, ma rispetto al 2022, per il 2023 mi aspetto un aumento se comparato alla tonnellata e mezzo consumata nel 2022. Oggi, in generale, la cannabis è presente in maggiori farmacie rispetto agli anni scorsi. 

Quale genetiche di cannabis terapeutica sono state distribuite per la maggiore nel corso del 2023? E quali patologie vanno a trattare?

La cannabis con alto THC è la più richiesta dal mercato e sicuramente la varietà in assoluto più distribuita è il Bedrocan. Detto questo, quella che viene immediatamente dopo è il Bediol, seguita dal Bedrolite. Per quanto riguarda le patologie, al primo posto è il trattamento del dolore in tutte le sue forme, dalla fibromialgia a dolori reumatici al dolore cronico. Tornando alle genetiche, uno dei motivi che hanno portato il Bediol a rappresentare la seconda genetica sul mercato è che, essendo bilanciato fra THC e CBD, è lo strain preferito dai medici quando prescrivono cannabis ad un paziente per la prima volta. Soprattutto nei pazienti anziani, i medici preferiscono cominciare con
una genetica con THC al 6% come il Bediol che con una al 20% come il Bedrocan. Il CBD, inoltre, va a modulare l'esperienza del THC a livello psicotropo e questo spiega l'importanza di questo strain. Il Bedrolite al terzo posto, mi fa pensare invece a tutte le patologie che implicano una
componente muscolare, penso all'epilessia ed alle contrazioni muscolari, alle cefalee tensive.

Facciamo adesso un po' di matematica: dal 2017 al 2023 il Ministero della Salute aveva autorizzato la produzione d'un totale di 2.550 chili di cannabis terapeutica. In questi sette anni, lo Stabilimento militare di Firenze ne ha prodotti meno di 900 chili. Cosa non funziona?

Credo che a livello tecnico non ci sia abbastanza personale per stare dietro alla quantità autorizzata e non solo dal punto di vista della coltivazione, ma proprio di organizzazione strutturale.

Il mercato italiano negli scorsi anni si è talmente abituato alla carenza strutturale di farmaco che quando questo arriva viene velocemente distribuito. Purtroppo questo non è il caso dell'unica genetica rimasta in produzione a Firenze, l'FM2, cosa sa dirci a riguardo?

Il Bediol che è il corrispettivo di FM2 è arrivato sul mercato italiano nel 2013 quindi il mercato ha imparato a conoscerlo ed apprezzarlo precedentemente all'immissione nel mercato della genetica italiana resasi disponibile quasi quattro, cinque anni dopo. Un po' quindi l'abitudine, un po' la diffidenza hanno fatto si che il Bediol, quando disponibile, sia rimasta la genetica d'elezione. C'è anche da aggiungere che l'FM2 di oggi è di qualità maggiore rispetto a quanto immesso sul mercato all'inizio.

A noi risulta che lo Stabilimento avesse ampia disposizione di cannabis FM2, ma che il mercato non fosse interessato alla genetica italiana. Tra l'altro questo farmaco ha una scadenza, in caso di mancata commercializzazione, deve essere distrutto?

Quando la cannabis FM2 arriva in farmacia la scadenza residua è bassa, parliamo di tre, quattro, cinque mesi. Questo significa che o si hanno dei giri di vendita elevati o bisogna stare molto attenti con gli ordini per evitare che scada. Se scade al farmacista, il farmacista deve distruggerla. Se scade ai militari ci sono due opzioni, o viene rititolato, attraverso un'analisi per verificare che vengano ancora soddisfatti determinati requisiti o viene distrutta. Non saprei dire in questo caso cosa sia successo, ma negli ultimi anni non ho mai visto rititolare questa genetica.

All'inizio del progetto di produzione nazionale le genetiche prodotte erano due: FM1 ed FM2. Lo strain FM1 però nel 2023 non è stato coltivato per quale motivo? Crede che ricominceranno a produrre la FM1? E in caso ricominciassero a coltivarla non crede che si rischi la stessa dinamica sofferta dalla FM2, ossia il mercato non è abituato alla disponibilità di questa genetica e di conseguenza nessun medico la prescriverebbe?

Non credo che ricomincino a coltivare la seconda genetica in tempi brevi anche perché sarebbe un discorso di “coperta corta” perché a parità di strutture, una volta stabilizzata la produzione di FM2, potrebbero valutare di non poter aggiungere alla produzione anche la seconda varietà. Quello che è plausibile, nel caso vogliano ricominciarle a produrre entrambe, sarebbe diminuire la produzione di FM2 per fare spazio alla FM1. È anche vero che dal momento in cui sul mercato è disponibile il Bedrocan e le altre genetiche alte in THC, prima di arrivare alla prescrizione della genetica made in Italy ce ne sarebbe di strada da fare. Credo che in caso di riapertura della coltivazione di FM1 le importazioni delle genetiche corrispettive andrebbero a esaurirsi e rimarrebbero sul mercato Bedrocan e FM1. Resta il fatto che come con il Bediol e l'FM2, i pazienti richiederebbero in primis il Bedrocan anche perché in passato FM1 aveva dei range di THC dal 13 al 19% e quindi in caso di un batch al 14% non di tratterebbe nemmeno più di una genetica analoga al Bedrocan, il cui THC è stabile fra il 21 ed il 22%.

Per quanto riguarda l'olio di cannabis di produzione militare crede che il 2024 possa essere l'anno della sua immissione in commercio?

Direi di no perché non ci sono rumors di nessun tipo e soprattutto il Ministero sta autorizzando gli estratti industriali di altre aziende Fi group (Tilray) Fagron (Avextra) Farmalabor. Comunque, in ogni caso, servirebbero anni e anni per le necessarie sperimentazioni a livello di AIFA.

Novità invece per il bando ai privati e quali sfide prevedi per lo Stabilimento nel 2024?

Nessuna novità relativa al bando. Avevo previsto che ci sarebbero voluti dai tre ai quattro anni, ma forse sono stato troppo ottimista anche perché, ad oggi, siamo solo ed ancora alla fase di manifestazione d'interesse. Poi dovrà essere fatto un bando ufficiale che al momento non mi risulta. Facendo però un ragionamento di logica e strategia, questo bando nasce in un momento in cui Olanda e produzione nazionale risultavano non in linea con la domanda del mercato, adesso invece che l'Olanda manda quando chiediamo e l'FM2 è prodotta e pronta ad essere distribuita, perché andare avanti col bando quando il mercato internazionale offre genetiche di cannabis tipo la Linneo che paghiamo un prezzo inferiore a quello che dovremmo offrire alle aziende italiane? C'è d'aggiungere, però, che magari il bando servirebbe per ricominciare la produzione di FM1 che in questo caso verrebbe affidata ai privati.

Questo articolo è tratto dal numero 2/2024 della Rivista cartacea Soft Secrets.

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