Avviso Fornitura Cannabis, Ternelli: "Troppo tardi"
Promulgata di fretta e furia per accelerare i tempi la nuova misura non produrrà alcun effetto nel breve tempo. L'esperto internazionale: "A scanso di miracoli le tempistiche saranno troppo lunghe, i pazienti non avranno benefici immediati, dovevano agire prima"
Fornitura straordinaria di Cannabis Medica, un’accelerata improvvisa che non colmerà il vuoto terapeutico. In gergo storico-militare si utilizza la locuzione “vittoria di Pirro” per descrivere un’azione in cui il vincitore di una battaglia subisce talmente tante perdite da poterla considerare di fatto una sconfitta. E, probabilmente, è proprio in questi termini che si dovrà considerare il recente avviso, promulgato il 20 dicembre dal ministero della Difesa, “per la fornitura di cannabis infiorescenze per uso medico ad alto contenuto di thc conformi alle specifiche riportate nel capitolato speciale d’appalto” come si legge nei documenti ufficiali. Per quanto rapide possano essere state le procedure infatti, che addirittura hanno visto l’emissione di un avviso senza bando allo scopo di accelerare i tempi amministrativi, la Cannabis dovrebbe arrivare nella migliore delle ipotesi a fine febbraio, come stima il dottor Marco Ternelli opinion leader del sistema cannabis terapeutica italiano e uno dei professionisti del settore più preparati e stimati a livello europeo.
«La caratteristica fondamentale di questo avviso riguarda le tempistiche - spiega Ternelli - con un normale bando ci sono dei tempi tecnici di almeno tre o quattro mesi affinché il prodotto possa essere disponibile. In questo caso, assegnando senza bando, si è cercato di dare un’accelerata per recuperare il tempo perduto ma temo che ormai sia troppo tardi. Non nego che dalla convocazione del tavolo tecnico, all’emissione dell’avviso, passando per la firma degli accordi sia passato un tempo brevissimo ma tutta la procedura è iniziata con estremo ritardo e quindi i suoi frutti difficilmente cambieranno la situazione di emergenza dei pazienti». L’azione del Governo sa quindi di corsa contro il tempo per prendere un treno che è già partito da un pezzo, una manovra più politica che pratica.
Se quindi le aspettative dell’avviso erano quelle di colmare l’emergenza, si può dire che si sta andando incontro ad un enorme buco nell’acqua. «Tra novembre e dicembre le quote di importazione finiscono - continua Ternelli - quindi ad inizio anno si procede al consueto reset normativo. Questo può dare disponibilità di nuove forniture già a febbraio. L’avviso come ho già detto non dovrebbe riuscire a portare nuova Cannabis prima di marzo, quindi, a scanso di miracoli, non riuscirà a colmare i ritardi. Il punto è che si sarebbe dovuto agire con questa procedura già a luglio poiché si sapeva perfettamente a quale situazione di carenza si sarebbe andati incontro, in quel caso avrebbe avuto una sua efficacia».
A farne le spese sono sempre i pazienti che, purtroppo, difficilmente trarranno vantaggi nell’immediato. Resta la magra consolazione del messaggio lanciato dal Governo con cui far capire che vuole occuparsi della questione Cannabis terapeutica. Un messaggio che però potrebbe essere un mero segnale di fumo, un’illusione. «Dopo anni di esperienza nel settore non me la sento di dire con soddisfazione che il vento è cambiato - continua Ternelli - staremo a vedere. Bisogna soffermarsi anche sulla quantità richiesta, pari a 210mila euro che però non vengono quantificati in chili. Da una stima, pensando a un prezzo di mercato di circa 2 o 2,5 euro al grammo, immagino che arriveranno sui 100 chili di prodotto che però non sono calcolati su un reale bisogno ma sulla disponibilità economica. Sappiamo tutti che per colmare il vuoto precedente servirebbero quintali quindi anche su questo aspetto non si può dire che il Governo stia facendo grandi sforzi, considerando che comunque il prezzo di vendita alle farmacie è di 6,93 euro al grammo. Oggettivamente lo Stato ottiene un vantaggio dal punto di vista economico quindi non ha nemmeno senso sollevare il problema della mancanza di fondi o dei grandi sforzi economici».
L’avviso inoltre, per avere efficacia, deve trovare l’adesione dei fornitori. «Immagino che potranno partecipare Canopy, Spectrum e Aurora - conclude Ternelli - dando per favorita quest’ultima, se non altro per la continuità di fornitura. Il Governo per accelerare ulteriormente non farà nemmeno le ispezioni ma si fiderà dei certificati. Sotto questo aspetto però credo che almeno si potrà star sicuri poiché ci sono degli standard sotto i quali non si può scendere».