Uniti per la Cannabis, nasce la Federazione Nazionale
Le cinque più importanti associazioni nazionali di pazienti in cura con Cannabis si uniscono e fondano la Federazione Italiana Medical Social Club che offrirà assistenza medica e legale a chiunque desideri affiliarsi. La prima mossa sarà l’autoproduzione di Cannabis in condivisione collettiva. Infatti, visto che lo Stato non è in grado di fornire la terapia per assicurare il diritto alla cura ai pazienti italiani, l’autoproduzione disobbediente resta l’unica alternativa
La fiera Indica Sativa di Bologna, che si è conclusa domenica 16 aprile, ha già portato i primi frutti almeno per quanto riguarda le iniziative a supporto della Cannabis terapeutica. Proprio per l’occasione infatti, i rappresentanti delle principali associazioni italiane di pazienti, arrivati da ogni lato d’Italia, da Torino fino alla Sicilia, si sono incontrati per firmare ufficialmente lo statuto costitutivo della prima federazione nazionale attorno alla Cannabis.
«Siamo molto emozionati e soddisfatti per l’intesa raggiunta - spiega la portavoce Florinda Vitale di Cannabis Cura Sicilia Social Club Aps - sono passati circa 10 anni dalle prime realtà associative sul tema e ora si è finalmente concretizzato un percorso che tutti stavamo aspettando già da qualche anno».
L’idea di fondo si può riassumere nel motto “l’unione fa la forza”, infatti la Federazione Italiana Medical Social Club è pensata come una realtà inclusiva a cui tutti possono iscriversi, sia a titolo personale che come associazioni. Non è necessario essere in cura con Cannabis medica per supportare la causa, si può essere anche semplici simpatizzanti che desiderano dare il loro sostegno.
«La Federazione ovviamente è pensata principalmente per supportare i malati che si trovano spesso isolati e dimenticati dallo Stato, se non addirittura perseguiti - continua Vitale - offriremo ogni consulenza medica per richiedere ed ottenere Cannabis medica visto che tra gli obiettivi abbiamo anche l’autoproduzione. Questa è l’unica strada per dare una scossa al sistema e per fornire le terapie necessarie, sarà svolta in condivisione e quindi l’idea è anche quella di rifornire più facilmente chi non ha la possibilità di ottenere la propria medicina. Inoltre, si potrà usufruire del supporto dei nostri avvocati specializzati affinché un paziente non venga più trattato come un delinquente a causa delle lacune del nostro sistema giuridico. Ma, ovviamente, non sarà solo dedicata alla Cannabis medica ma anche a quella industriale e al Cbd. Chiunque abbia a cuore la causa può dare il proprio sostegno e affiliarsi, anzi uno degli obiettivi è proprio spingere alla costituzione di nuove realtà associative per ottenere una massa critica determinante sui tavoli di negoziazione con la politica».
Ad oggi, infatti, chi era incaricato di seguire la questione Cannabis medica da parte dello Stato ha sempre avuto vita facile a causa della frammentazione delle realtà associative. «Negli obiettivi e nelle idee non siamo mai stati frammentati - aggiunge la portavoce - ma purtroppo lo eravamo nelle azioni e per questo se ne sono sempre approfittati creando gravi danni a imprenditori e alla salute dei pazienti. Questo non deve più accadere, non si può lavorare anni su delle intese e poi dover ricominciare tutto da capo perché cambia il Governo. La Federazione Italiana Medical Social Club ha lo scopo di rappresentare i suoi iscritti in maniera unitaria al Tavolo Tecnico Ministeriale Permanente. Solo così sarà possibile far procedere in avanti questa insostenibile situazione di stallo tutta italiana».
Ad incontrarsi a Bologna per sottoscrivere lo statuto sono stati i nomi più conosciuti nella battaglia per i diritti dei malati in cura con Cannabis medica. Da Torino Simone Stara per l’associazione Seminiamo Principi eletto anche presidente, da Milano Raffaello d’Ambrosio per The Hemp Club Milano, dalla Sicilia, oltre alla portavoce Florinda Vitale anche Alessandro Raduino di Cannabis Cura Sicilia Social Club Aps, da Roma Carlo Monaco di Canapa Caffè, da Taranto Alberico Nobile e Davide Scrano per Deep Green (assenti a Bologna ma presenti nel direttivo). Inoltre, come presidente onorario, è stato scelto all’unanimità Andrea Trisciuoglio.
«La compilazione dello statuto ha richiesto circa 4 mesi - conclude Florinda Vitale - dietro c’è un gran lavoro e anche una curiosa staffetta di documenti, che avevamo la necessità di far arrivare da un parte all’altra dell’Italia. In pentola già ci sono grandi novità che per il momento non vogliamo svelare. Inoltre progetti, idee sperimentali, incontri anche per sviluppare una cultura sulla Cannabis che si opponga a questa narrazione falsa che per troppi anni l’ha voluta proibire senza una reale motivazione. La Cannabis è una pianta dalle mille applicazioni, se ne stanno accorgendo in tutto il mondo mentre in Italia vige l’oscurantismo più profondo, unita anche alla disinformazione e al silenzio di chi dovrebbe fare informazione. Quindi è davvero importante fare in modo che questa associazione cresca affinché si possano reclamare i diritti che ci spettano per legge».
Per avere più informazioni è possibile contattare una delle associazioni citate oppure direttamente la pagina facebook Medical Social Club Italia. Anche per l’affiliazione, su base di un tesseramento annuale, si può far riferimento agli stessi contatti.