Indica Sativa Trade 2025 celebra un settore che non si arrende (VIDEO)

Maria Novella De Luca
15 Apr 2025

Si è conclusa domenica 13 aprile la dodicesima edizione di Indica Sativa Trade, l'unica fiera internazionale della canapa che tenacemente resiste in Italia. In un panorama nazionale sempre più ostile e gravato da decisioni governative penalizzanti, quest'anno l'appuntamento bolognese ha assunto un significato ancora più profondo, erigendosi a simbolo di resilienza per l'intero settore


Una manifestazione che si è confermata essere non solo un evento ricreativo ma anche un momento di incontro, di scambio e di approfondimento, soprattutto quest’anno in cui era forte l’esigenza da parte delle aziende, dei produttori e dei consumatori di sentirsi uniti per discutere di quanto sta accadendo in Italia per colpa delle sciagurate decisioni del Governo.

Proprio nl giorno di apertura della fiera, venerdì 11 aprile, infatti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto-legge “Sicurezza”, che contiene diverse misure sulle forze di polizia, sull’ordinamento delle carceri, sull’ordine pubblico e in generale sulla pubblica sicurezza, tra cui l’articolo 18, di cui tanto abbiamo discusso in questi mesi, che vieta la produzione, il trasporto e la commercializzazione delle infiorescenze di canapa industriale, colpendo di fatto un settore economico molto fiorente in Italia.

Originariamente il decreto era un disegno di legge, molto criticato dall’opposizione perché ritenuto repressivo ma venerdì, appunto, dopo la firma del Presidente, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sabato 12 aprile, la maggior parte delle norme che contiene sono entrate in vigore, compresa quella sulla cannabis.

Il parlamento ora ha solo 60 giorni di tempo per convertirlo in legge, e quindi meno margine per intervenire.

Questa situazione ha creato sicuramente molta tensione e incertezza ma gli operatori del settore che abbiamo incontrato in fiera, orgogliosi e forti del loro lavoro, ci hanno dimostrato che non intendono restare a guardare un Governo che cerca di annientare un settore tanto importante in Italia e su cui da anni hanno investito energie e denaro.

Con un comunicato congiunto, infatti, le Associazioni di settore hanno annunciato che combatteranno il DL Sicurezza con ricorsi al Tar ed esortando regioni e Commissione Europea ad intervenire.

“Vi chiediamo massima partecipazione nei prossimi giorni a tutte le iniziative che verranno portate avanti in maniera coesa da parte di tutte le associazioni” ha ricordato Mattia Cusani, presidente di Canapa Sativa Italia (CSI), durante la conferenza “Un momento cruciale per il futuro della canapa in Italia e in Europa". 

“Questo decreto ribadisce quello che già dal 2019 con la sentenza a sezioni unite, sapevamo, ovvero che una parte di questa pianta è sottoposta alle regole del DPR 309/90 non perché sia stupefacente o punibile, ma perché potrebbe per astratto esserlo e quindi sappiamo che la commercializzazione è consentita purché i prodotti siano privi di efficacia drogante”.

Le associazioni, tutte unite stanno coordinando in questi giorni una serie di iniziative, mandando delle pec con dei modelli per dialogare con le pubbliche amministrazioni.

Indica Sativa Trade 2025 celebra un settore che non si arrende
Foto Maria Novella De Luca

“Abbiamo commissionato un parere sull’anticostituzionalità e il contrasto al Diritto Europeo al Dott. Alfonso Celotto, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università Rom Tre, che utilizzeremo per impugnare questo provvedimento e ristabilire la situazione anti decreto attraverso un ricorso in Corte Costituzionale e in Corte di Giustizia Europea” ci ha spiegato Raffaele Desiante Presidente di Imprenditori Canapa Italia (ICI), presente in fiera.

Anche Sandra D’Alessio, vice presidente di ICI, ha invitato tutti a restare tranquilli, a non farsi prendere dal panico.

“Non cambia nulla rispetto a quanto è accaduto fino ad oggi, la coltivazione della canapa si potrà ancora fare. Ci stiamo muovendo con tutti gli avvocati delle associazioni per fare le richieste di danno e per verificare tutte le procedure in modo che le aziende che subiranno una perdita di fatturato o la violazione dei propri diritti potranno richiedere un risarcimento”.

Abbiamo chiesto anche a Francesco Vitabile, presidente della Ong Resilienza Italia Onlus, una delle tante associazioni canapicole in Italia, quale sarà ora la situazione per i commercianti dei grow shop. 

“Continuate a fare il lavoro che stavate facendo” ci ha tenuto a ribadire “perché abbiamo una partita iva, perché paghiamo le tasse, perché la camera di commercio non ha fatto nessun comunicato per dirci di chiudere la partita iva perché illegittima e illegale. Quindi finchè nessuno ci comunicherà nulla possiamo continuare a vendere”.

Indica Sativa Trade 2025 celebra un settore che non si arrende
Foto Maria Novella De Luca

La situazione ovviamente è da monitorare e lascia tutti gli operatori del settore in un momento di incertezza e sicuramente di rabbia. Ma come detto prima, abbiamo notato anche un atteggiamento combattivo e grande volontà di difendere il settore da parte degli operatori come Costantino Gianfrancesco, Ceo di Giantec, laboratorio green labs:

“Questa è un’ennesima sberla in faccia al settore della canapa ma per noi sarà l’ennesima vittoria, perché non solo non ci arrendiamo mai ma vinciamo sempre, perché facciamo un lavoro onesto, non siamo spacciatori. Siamo imprenditori, stiamo creando posti di lavoro, siamo 30mila impiegati con dei contratti in un settore con 2 miliardi di introiti annui che il Governo vuole cancellare”. Perché? Per far lavorare tutti gli altri paesi dell’europa, perché la libera circolazione dei fiori, della canapa e del cbd sono legali. Quello che ci dispiace è che questa situazione significa per noi spendere migliaia di euro per i legali, solo per mostrare al Governo, ancora una volta, che abbiamo ragione noi”.  

Se lo scopo di questo decreto è creare terrorismo, come ha spiegato Matteo Mantero durante la presentazione in fiera del suo libro “Una pianta ci salverà. Storia virtuosa della canapa”, il Governo otterrà il risultato se noi ci faremo spaventare. 

Quindi la risposta unita e immediata di tutti gli operatori è sicuramente la condotta migliore. 

“Se abbiamo il coraggio di andare avanti e continuare a tutelare la pianta e il business che rappresenta, ci salveremo da soli” sottolinea l’ex senatore. 

È questa la strategia più efficace per vincere anche questa nuova battaglia e noi di Soft Secrets ci saremo, come sempre, per sostenerla.

 

 

Indica Sativa Trade 2025 celebra un settore che non si arrende
Il team di Giantec a Indica Sativa Trade 2025. Foto Maria Novella De Luca
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Maria Novella De Luca