Coltiviamo economia: insieme per difendere la filiera della canapa e i negozi specializzati (VIDEO)
Innovazione, sostenibilità e difesa del Made in Italy sono stati i temi centrali discussi nel convegno nazionale dedicato al futuro della filiera della canapa in Italia, che si è tenuto oggi a Roma presso la sala conferenze di palazzo Rospigliosi, sede di Coldiretti Lazio
L'evento è stato organizzato da NIC, Negozianti Italiani Canapa, che come spiega la responsabile Noemi Vitetta è un comitato di lotta nato per unire le forze e reagire in un momento difficile in cui sull'intera filiera canapicola e sui negozianti pende una spada di Damocle a causa dell'articolo 18 del Decreto Sicurezza.
"Nic nasce con l'obiettivo di stringersi, farci forza l'uno con l'altro e si propone di normare un settore che non è normato da otto anni" spiega la Vitetta.
Un settore che in questo lungo periodo ha creato un intero comparto economico in espansione, ha creato posti di lavoro e un modello di sostenibilità ambientale e sociale.
Un settore che riguarda migliaia di imprenditori italiani spaventati, che oggi hanno raggiunto Roma per confrontarsi e cercare, insieme, una soluzione alle scelte scellerate del Governo.
L'evento infatti ha visto la partecipazione di rappresentanti di spicco del settore, tra cui Imprenditori Canapa Italia (ICI), Sardinia Cannabis, Canapa Sativa Italia (CSI), Resilienza Italia Onlus e molti negozianti di tutta Italia che hanno messo in luce, ancora una volta il ruolo cruciale della canapa nel rilancio dell'economia agricola, nella tutela della biodiversità e nella creazione di nuovi posti di lavoro.
A dare inizio al convegno è stato Raffaele Desiante, Presidente di ICI, Imprenditori Canapa Italia, che oltre a ricordare l'importanza della canapa per il rilancio del settore agricolo, ha lanciato l'allarme sull'Articolo 18 del Decreto Sicurezza, sottolineando come questo provvedimento rischierebbe di azzerare un intero settore che conta oggi più di 3000 aziende e oltre 30.000 addetti, tra stabili e stagionali.
"Non è solo in gioco il futuro del settore agricolo, ma anche il destino di migliaia di imprese che hanno investito nell'innovazione e nella sostenibilità" ha concluso Desiante chiedendo l'apertura di un dialogo costruttivo con le istituzioni.
"Vogliamo filiere tracciate e prodotti sicuri dal campo al negozio" ha dichiarato invece, nel suo incisivo intervento Noemi Vitetta, responsabile di NIC, Negozianti Italiani Canapa.
"Chiediamo trasparenza, non compromessi" è stata la sua richiesta forte e chiara, sottolineando la necessità di una normativa dedicata al settore.
"Oggi noi negozianti viviamo nell'incertezza. Vogliamo solo alzare la serranda ogni mattina sapendo di lavorare nella legalità"
Il punto su cui si è tutti d'accordo, infatti, è proprio questo, l'esigenza di una normativa chiara, come ha sottolineato nel suo intervento anche Mattia Cusani, Presidente di Canapa Sativa Italia.
"Il settore della canapa industriale ha un giro d'affari stimato in 1 miliardo di euro. Non possiamo permettere che una norma ambigua e disallineata rispetto alla normativa europea distrugga questo comparto" ha affermato Cusani.
L'Articolo 18 del Ddl Sicurezza rischia di bloccare il commercio delle infiorescenze di canapa, mettendo in ginocchio un mercato fiorente. Cusani ha inoltre presentato le azioni legali e assicurative intraprese da CSI per garantire la continuità operativa degli imprenditori del settore.
"È il momento di riconoscere il valore economico e sociale della canapa, proprio come avviene per il settore vinicolo, e di adottare una regolamentazione che tuteli la filiera produttiva" ha concluso Cusani.
"Siamo imprenditori, abbiamo delle famiglie, siamo dei papà, abbiamo dei dipendenti e dei fatturati" ha ribadito, infatti, Giovanni Lazzaro di Negozianti Italiani Canapa. "Dal tavolo di oggi è venuta fuori la grande opportunità di riunire tutte le categorie, negozianti, grossisti, produttori e tutte le associazioni per poter parlare di normativa".
Mentre il Presidente di Resilienza Italia Onlus, Francesco Vitabile, ha portato a conoscenza del pubblico in sala gli importanti risultati del Piano di Settore per la Canapa elaborato con il contributo di 48 esperti nell'ambito del Tavolo di Filiera istituito nel 2021.
"La canapa non è solo una coltura, ma una leva di crescita per l'intero sistema economico e sociale" ha affermato Vitabile nella sua presentazione.
Questo piano, infatti, mira a garantire il pieno sviluppo della filiera italiana attraverso il sostegno alle imprese, la promozione della ricerca e l'accesso ai fondi europei.
"Dopo tre anni di lavoro, il Piano di Settore deve essere approvato per dare certezza a un comparto strategico. Chiediamo al Governo di non vanificare gli sforzi finora compiuti" ha concluso il Presidente di Resilienza Italia Onlus.
Presente all'evento anche la Sardegna con Pietro Manzanares Presidente di Sardinia Cannabis che ha voluto mettere l'accento sull'unicità della biodiversità italiana come risorsa per il Made in Italy e il ruolo della Sardegna, appunto, come modello di innovazione.
"La biodiversità italiana è un patrimonio unico al mondo e la canapa ne rappresenta una delle espressioni più promettenti" ha affermato Manzanares.
La Sardegna, grazie alle sue specificità climatiche e territoriali, ha sviluppato un sistema produttivo innovativo che integra la canapa nella rigenerazione dei suoli, nella bioedilizia e nella cosmetica. Sono state citate le esperienze di recupero dei terreni incolti e la produzione di alimenti di eccellenza come farine e formaggi aromatizzati alla canapa.
"Il Made in Italy" continua Manzanares " deve diventare sinonimo di diversità, innovazione e sostenibilità".
Accanto alle associazioni, ai negozianti e ai produttori che oggi erano presenti all'evento anche lo Studio Legale Miglio-Simonetti di Roma, da sempre attivo e vicino a tutto il comparto canapa.
"Crediamo come studio legale di settore nell'unione delle forze, nella compartecipazione degli intenti e dal punto di vista giudiziario saremo sicuramente aiutati se c'è questo inizio di battaglia tutti insieme" ha dichiarato Lorenzo Simonetti a margine dell'evento.
"L'importanza di stare qui oggi è quella di mettere tutti i protagonisti del settore su uno stesso piano e intraprendere un'azione comune con obiettivi concreti" ribadisce, infatti, anche Giovanni Rossi di Legal Weed.
"Si sta cercando di confederare tutte le associazioni a cui far aderire i vari attori protagonisti che attualmente sono ancora fuori dalla partecipazione attiva e riuscire finalmente ad avere una regolamentazione".
Flavia Osnago invece ha raggiunto Roma da Lecco perché come ci dice a margine dell'evento, anche se è dovuta partire con il compagno molto presto questa mattina, sono fieri di esserci. Hanno un piccolo negozio di canapa ad Osnago, in provincia di Lecco appunto, e volevano far sentire anche la loro voce e far parte della rappresentanza dei negozi.
"Vorremmo cercare di essere la voce di chi ci mette la faccia" ci spiega.
E a metterci la faccia anche Giulio Morucci che ha un negozio a Roma, un negozio che come ci racconta va bene, le persone sono contente ma da molti anni restare aperti è una sfida.
"Lottiamo, siamo in prima linea a livello di informazione, cerchiamo di fare quello che possiamo con le associazioni di settore per portare avanti la causa. Siamo fortemente convinti che l'unica cosa che manca è un passo da parte delle Istituzioni".
Le organizzazioni presenti all'evento di oggi, prima di salutarsi, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui chiedono:
- revisione o abolizione dell'Articolo 18 del Ddl Sicurezza
- approvazione del Piano di Settore
- regole chiare e trasparenti per il commercio legale della canapa
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