Microgrowing per emanciparsi dal mercato nero
Passano gli anni e i fumatori cambiano. A mano a mano che scorre il tempo, aumenta l'età media dei consumatori di cannabis
La richiesta è di prodotti sempre più di qualità, il che non sempre significa più potenti. Un fumatore degli anni settanta avrebbe difficoltà a consumare con tranquillità certe erbe che girano al giorno d'oggi, in quanto il tenore di principi attivi è aumentato notevolmente. Ma il notevole passo avanti è stato fatto introducendo nuovi sapori nel mondo della cannabis, disponibili a seguito di selezioni genetiche operate negli ultimi anni. La riprova è disponibile davanti agli occhi di tutti: non si sceglie più tra erba o fumo bensì tra differenti strain di erba e diverse tipologie di fumo. Molti ogni giorno assaggiano e scoprono quale potenziale vi sia nella cannabis di alta qualità: un sapore differente, un effetto terapeutico e la genuinità che purtroppo le dinamiche del mercato nero impediscono arrivi al consumatore. Chi ha avuto la fortuna di provare strain come Cheese o Kalimist (sto parlando degli originali) non perde tempo al parco, dove l'offerta è ridotta al mero calmare un vizio. Spesso il rischio per approvvigionarsi è molto maggiore rispetto a una modestissima coltivazione hobbistica, basta farsi due conti e progettare un'eventuale piccola produzione casalinga senza troppo impegno che assicuri un rifornimento costante senza gli inconvenienti dell'illegale mercato nero. Ad esempio, prendiamo il caso di un fumatore che voglia togliersi lo sfizio di fumare una canna ogni sera: gli serviranno cento canne per essere indipendente dal mercato nero. Cento canne sono poco più di cinquanta grammi, una quantità decisamente ridotta. Un buono spazio è un quadrato di 50 centimetri di lato, meno di così si tratta di una tecnica di coltivazione particolare chiamata microgrowing. Il microgrowing è la coltivazione tecnica in spazi ridotti, ossia l'arte di coltivare in spazi piccolissimi canapa di alta qualità. Nel nostro caso stiamo cercando di andare a coprire il nostro fabbisogno con un prodotto mille volte più genuino ed autentico rispetto a quello disponibile sul mercato. Cominciamo col pensare a dell'aria fresca e salubre. Servirà un estrattore con filtro anti odori commisurato alla grandezza in metri cubi dell'armadio o spazio di coltivazione. Quasi sicuramente servirà un potenziometro per ridurre la pressione di esercizio, nel caso di spazi veramente esigui. La sorgente luminosa vien da sé che è commisurata allo spazio da illuminare a seconda di quanta energia serve alle piante. Con una a normale risparmio energetico da 125 Watt si può anche optare per uno spazio poco alto, mentre una equivalente da 200 richiederebbe più altezza per disperdere il calore generato. Inoltre un bulbo a risparmio energetico non richiede l'utilizzo di un alimentatore risultando più economico di un a equivalente HPS. All'interno di questo ipotetico spazio trovano posto quattro vasi disposti 2 per 2. La capienza dei vasi ideale è da 5 litri ma in uno spazio così vi entrano anche i vasi da 7 litri. Ovviamente, data l'alta densità di impianto si dovrà porre in fioritura da seme, o appena sono radicati i cloni. Io consiglio di procedere a 12/12 da seme della medesima varietà, cambiando strain ogni ciclo così da poter assaggiare di tutto. Lo so non è il metodo migliore e storceranno il naso i più esperti conoscitori, ma per iniziare è una soluzione funzionale. Se non si ha un amico fornitore di cloni allora si dovranno utilizzare i semi femminizzati di modo da non perdere spazio con piante maschio. Adesso a Milano c'è anche un negozio che vende cloni. Qualcuno è sicuramente molto interessante, almeno a leggerne il nome nel listino. Nei vasi sarebbe opportuno utilizzare un terriccio leggero di quelli conosciuti come terricci "light" oppure ancora meglio un terriccio con perlite e poco fertilizzante aggiunto di modo da poter integrare la nutrizione delle piante molto facilmente con dei fertilizzanti liquidi di nostra scelta. Data la destinazione d'uso consiglio vivamente di utilizzare un fertilizzante organico liquido anziché un medesimo prodotto minerale, dato inoltre che si sta operando con terriccio. In teoria il terriccio dovrebbe coprire il fabbisogno delle piante per circa due settimane, ma consiglio sempre di provare prima siccome ogni marca è diversa dalle altre. A 12 ore di luce e 12 di buio da seme si avranno fioriture dirette entro le prime due o tre settimane, piante piccole e la medesima qualità delle grandi coltivazioni. Quando sono pronte le nostre cime si procederà al taglio e alla pulitura delle cime destinando alla cucina cannabica con burro verde i nostri pochi scarti di pulitura. Le infiorescenze ben secche andranno poste in vasetto e conservate al buio lontano dagli odori forti. Nel giro di 100 giorni dalla semina o poco più si avrà il prodotto più buono di tutto il quartiere, a meno di non vivere a Barcellona... Anche un hobbista con poco tempo da dedicarvi ha la possibilità di coltivare in spazi piccoli e garantirsi un sostentamento continuo, rendendosi indipendente dal narcotraffico. Buone fioriture, e tanta temperatura fresca a chi sta coltivando d'estate. di CBG