Cannabis OGM per aumentare il THC, paura o entusiasmo?

Marco Ribechi
26 Jan 2023

La società americana di biotecnologie Growing Together Research Inc (GTR) ha annunciato di aver sviluppato una nuova tecnica per aumentare o diminuire geneticamente i livelli di THC nelle varietà coltivate a scopi ricreativi o medicinali, attraverso la modificazione genetica


Primo passo, agosto 2020. Growing Together Research Inc collabora con una società di ricerca per progettare e ottimizzare i protocolli di modificazione genetica della canapa industriale, destinata alla vendita al dettaglio. I risultati includono modifiche genetiche che potrebbero quasi eliminare interamente la produzione di THC, aumentando contemporaneamente i livelli di CBD. 

Secondo passo. All'inizio di quest'anno, l’equipe di ricercatori ha rivelato che l’obiettivo è ottenere cultivar di canapa senza THC. L'idea di fondo sarebbe quella di sostenere i coltivatori americani a mantenere la percentuale di THC al di sotto della soglia di 0,3%, il limite imposto dalle leggi federali per non vedersi la propria piantagione distrutta dalle autorità ed evitare persecuzioni penali. Si tratta di un vero problema per gli agricoltori perché, secondo New Frontier Data, più del 10% della canapa piantata tra il 2018 e il 2020 ha superato il limite federale dello 0,3% di THC. 

Terzo passo. La ricerca ha dato i suoi frutti anche sul lato del THC, tanto che GTR prevede di lanciare insieme a partner canadesi varietà di cannabis con livelli di Thc aumentati. La sperimentazione in corso infatti ha mostrato la sua validità anche per innalzare artificialmente il principio attivo psicotropo. Il primo lotto di varietà ad alto concentrato di THC dovrebbe essere immesso nel mercato entro il terzo trimestre del 2023. 

La capacità di aumentare e diminuire I livelli di THC, noti anche come "Delta9 Dial", rappresenta un notevole progresso nella produzione di geni stabili, che secondo GTR è l’aspetto più complesso da ottenere nell’intera sperimentazione. Le nuove ricerche hanno permesso di rafforzare anche la piattaforma genomica GTR, dove i produttori possono scegliere come personalizzare la genetica delle proprie piante e ottimizzare le loro produzioni. «La stessa tecnica può essere utilizzata anche per modulare i livelli di CBD e di CBG. Mentre l'attenzione è attualmente sul THC, l'approccio può essere in grado di adattarsi al contenuto di qualsiasi dei cannabinoidi ricercati». La tecnologia finora ha dato risultati su tutte le varietà sperimentate e potenzialmente consentirebbe ai coltivatori di aumentare la potenza del THC al 30% o più.

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La questione che viene a crearsi ora però è un’altra: i fumatori di erba accetteranno Cannabis Geneticamente Modificata? 

Finora il mercato legale propende per l'acquisto di erba principalmente si base sul suo contenuto di THC. Non è ancora appurato se i consumatori preferiranno acquistare prodotti più biologici e naturali oppure se gli alti contenuti di Thc saranno in grado di attrarli maggiormente. GTR, consapevole dello stigma che aleggia sui prodotti OGM, rassicura che non c’è assolutamente nulla da temere, i timori evidenziati per alimenti OGM non riguarderanno la Cannabis. 

«In generale - spiegano i vertici aziendali -  pensiamo che le preoccupazioni sugli OGM nascono dalla paura di miscelazione anomala di geni tra diversi organismi/specie, con la preoccupazione di creare organismi stile "Frankenstein". Non è il nostro approccio. Al contrario, GTR introduce una breve sequenza di DNA che blocca la produzione di un solo enzima coinvolto in un unico ramo della via di biosintesi dei cannabinoidi. Nessun gene estraneo viene aggiunto da altri corpi».

GTR ha aggiunto anche che la biotecnologia è attualmente utilizzata per migliorare le diete, ad esempio aumentando il contenuto nutrizionale del cibo e migliorando l’offerta di verdura e frutta a disposizione. «La biotecnologia può aiutare l'ambiente - continuano i portavoce di GTR - Può ridurre il nostro uso di pesticidi ed erbicidi, sostanze chimiche nocive, e ridurre la deforestazione aumentando la produttività agricola e la capacità di fissazione del carbonio. Questi benefici sono spesso trascurati o ignorati a favore del sospetto verso le biotecnologie in agricoltura. Tuttavia, bisogna tenerli a mente per avere un'opinione equilibrata sulla biotecnologia».

Così, mentre la tecnologia avanza dove possibile si aprono scenari futuri su cui riflettere, le aziende di manipolazione genetica ci prospettano un futuro in cui tutti i cannabinoidi minori e maggiori saranno isolati e modificabili nei contenuti, creando nuove combinazioni ed effetti. Nella migliore delle ipotesi i benefici medicinali della Cannabis saranno pienamente sfruttati e la pianta potrà consolidare il suo posto all’interno della scienza medica, anche grazie a livelli di cannabinoidi controllati e potenziati.

O forse, come spesso accade, ci guadagnerà solamente l’industria farmaceutica che porrà un veto a tutta la Cannabis coltivata con altre metodologie?

 

Questo articolo è tratto dal numero 6/2022 della Rivista cartacea Soft Secrets.

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Marco Ribechi