Conte bis, cosa ne sarà della cannabis?

Soft Secrets
05 Sep 2019

Conte bis, cosa ne sarà della cannabis con la formazione del secondo governo appoggiato da M5S e PD?


di Fabrizio Dentini

La seconda esperienza di Giuseppe Conte al governo si apre senza molte speranze per i partitari di una relazione con la cannabis più laica e pragmatica e quindi scevra dai contenuti fortemente ideologici che hanno caratterizzato le azioni del governo giallo verde. La sua versione giallo rossa prenderà un'altra strada? Difficile dirlo, quello che sappiamo è che il famoso contratto di governo di marca leghista/pentastellato è ormai desueto e quindi non vincola più eventuali scatti in avanti in questa direzione. Il Conte bis sarà pro cannabis, o la marijuana sarà relegata al di fuori del dibattito sul futuro del paese? In Parlamento le proposte di legge non mancano, ma si avrà il coraggio di discuterle e condividerle? I nostri rappresentanti parlano di manovra economica espansiva, e noi sottolineiamo che non ci sono soluzioni migliori che depenalizzare l'auto produzione immediatamente e gettare le basi così per una legalizzazione totale negli anni a venire. Depenalizzare subito e senza indugio la coltivazione di cannabis per consumo personale come primo passo per togliere potere alla criminalità organizzata e per riconoscere ai cittadini il diritto a rapportarsi con questa pianta benefica senza dover temere la repressione statale. Il testo unico sulla droga risale a quasi 30 anni or sono, bisogna andare oltre: il paese vive in condizioni drammatiche e manca un progetto per tornare fieri di essere italiani. Andare oltre il testo del 1990 potrebbe essere un primo importante e necessario passo.

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