#IoColtivo: lunedì 20 aprile la disobbedienza civile nazionale

19 Apr 2020

#IoColtivo è una campagna di disobbedienza civile sull’autocoltivazione di cannabis. L’iniziativa è promossa da Meglio Legale, Associazione Luca Coscioni, Radicali italiani, varie realtà editoriali della galassia antiproibizionista, fra cui la redazione di Soft Secrets, con apertura all'adesione di altre associazioni e di singoli cittadini che credono che la legge italiana vada cambiata


La campagna #IoColtivo si pone dunque come obbiettivo concreto il chiedere al Parlamento di seguire le indicazioni della più alta Corte di giustizia in materia penale per decriminalizzare finalmente la coltivazione di uso personale, mettendo mano al Testo Unico sulle droga che, ormai in voga da 30 anni, non rappresenta più la società italiana e la sua sensibilità rispetto alla cannabis.

Come fare per aderire a questa iniziativa?
1. Devi essere maggiorenne;
2. Procurati un vaso di terra e dei semi di cannabis;
3. A partire dal 20 aprile metteremo tutti insieme il semino nella terra per iniziare la disobbedienza. Coltiveremo una sola pianta a testa;
4. Condividi sui social la foto della tua disobbedienza usando l'hashtag #IoColtivo. Aggiorna ogni settimana con le foto della semina, del germoglio, della pianta!

Abbiamo intervistato una delle principali promotrici per la disobbedienza civile del 20 aprile #IoColtivo Barbara Bonvicini

Come è nata questa iniziativa?
E' nata prima della sentenza e delle motivazioni della Corte di Cassazione, sotto forma di richiesta effettuata da più parti e riguardava l'approvvigionamento dei farmaci a base di cannabinoidi. Lo scorso Ottobre abbiamo depositato alla Camera 26.000 firme di cittadini che chiedevano al Parlamento di iniziare a discutere la  proposta di legge già depositata nel 2016 che prevedeva la legalizzazione della cannabis e la libertà di autocoltivazione con importante riferimento allo scopo terapeutico. Era presente anche Walter De Benedetto, uno dei malati con la storia più nota, per la mancanza del rispetto del diritto di cura, cosa molto comune da tempo nello Stato italiano. Riteniamo assurdo che dopo 13 anni dalla regolamentazione della cannabis ad uso terapeutico, i pazienti continuano a non avere la giusta libertà di accesso ai farmaci, con il continuo problema dell'approvvigionamento in fase di cura.

[caption id="attachment_37751" align="aligncenter" width="457"] Barbara Bonvicini[/caption]

 

 

 


L'iniziativa di #IoColtivo è casualmente capitata in un periodo di lockdown a causa dell'epidemia di Coronavirus (Covid19). Quale tipologia di riscontro istituzionale prevedete? 

E' una situazione che ormai stiamo vivendo da circa 2 mesi e sta avendo una ripercussione economica non indifferente. L'autocoltivazione prevista dalla nostra disobbedienza civile si pone l'obiettivo di evitare di foraggiare le narco mafie. A maggior ragione in un periodo come quello attuale ci teniamo davvero a evidenziare al parlamento e alle istituzioni questa libertà individuale di scelta della autocoltivazione della cannabis. Noi da casa possiamo cercare di evitare uno strapotere della criminalità organizzata in questo momento di crisi coltivando sul nostro balcone. 


Una battaglia che ormai dura da diversi decenni quella dei Radicali in merito all'antiproibizionismo. Come giudichi attualmente la situazione?

Attualmente il consumo di cannabis riguarda circa 6 milioni di persone ogni anno, i quali oggi non hanno altra scelta che rivolgersi dal mercato nero. Continuiamo purtroppo a vivere in uno Stato che, in pratica, appalta il consumo di cannabis alle narcomafie, punendo maggiormente i consumatori. L'Antimafia nazionale si è più volte espresso sul fallimento delle politiche proibizioniste che non possono essere certamente perpetrate ancora a lungo.
L'obiettivo di #IoColtivo è quindi sinonimo di senso di responsabilità di tutti coloro che sposeranno questa disobbedienza civile con la coltivazione sul proprio balcone, rendendo nota la propria disobbedienza pubblicamente e direttamente allo Stato.
Ci tengo particolarmente a sottolineare che voi riviste di settore avete un ruolo e un appuntamento importante con la diffusione e nella veicolazione di informazioni corrette per combattere le fake news presenti in tema di cannabis sui principali mezzi di comunicazione. Sarebbe l'ora che pure questi ultimi trattino la cannabis sotto i suoi reali punti di vista (scientificio, ecc), cavallo di battaglia della campagna Meglio Legale.
 

#IoColtivo ha anche uno spazio dedicato ad avvocati e imprenditori, come possono darvi una mano gli interessati?

La disobbedienza civile consiste nell'effettuare un'azione dove lo Stato vede questa condotta come reato. La sentenza della Corte di Cassazione ha di fatto depenalizzato la coltivazione domestica di cannabis in via rudimentale ma permangono le situazioni di illecito amministrativo. La partecipazione di personaggi noti (come Riccardo Magi, Marco Cappato Emma Bonino, ecc.) porterà all'attenzione dei tribunali le condotte previste da questa disobbedienza civile. Gli avvocati quindi saranno importanti per coloro che aderiranno alla disobbedienza. Al momento hanno aderito Carlo Alberto Zaina, Lorenzo Simonetti e altri studi legali, ma ci appelliamo a tutti coloro che sono interessati a collaborare, ovviamente con retribuzione per il loro lavoro svolto. Per quanto riguarda gli imprenditori, spesso vergognosamente etichettati da Salvini e altri personaggi come spacciatori, l'adesione alla iniziativa rappresenta un importante atto simbolico per la buona riuscita di questa iniziativa. Il loro contributo lo possono concedere fornendo i semi oppure aderendo alla campagna di sostegno economico per questa iniziativa.

Qual è il tuo appello finale per coloro che aderiranno a #IoColtivo?
Uniti sconfiggeremo anche il virus del proibizionismo.

 

Sito internet di #IoColtivo: LINK

 IoColtivo.eu