Pagina nera per la filiera della canapa. Gli emendamenti sulla canapa non sono stati nemmeno votati per l’inclusione nel Decreto Rilancio
Vi riportiamo gli emendamenti sulla canapa che non sono stati nemmeno votati per l’inclusione nel Decreto Rilancio
Riformulazione 222.023 e 224. 05 GALLINELLA, MAGI, SODANO
Dopo l'articolo 222, aggiungere il seguente:
Art. 222-bis.
(Modifiche alla legge n. 242 del 2 dicembre 2016 in materia di filiera agroindustriale della canapa)
1. Alla legge 2 dicembre 2016, n. 242 sono apportate le seguenti modificazioni:
A) all'articolo 2 comma 2, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
b) i semilavorati e le infiorescenze per forniture alle industrie e alle attività artigianali e commerciali destinati a qualsiasi uso.
B) all’articolo 2, il comma 3 è sostituito dai seguenti:
“3. L'uso della canapa, composta dall'intera pianta di canapa o di sue parti, quale biomassa è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici, questi ultimi nei limiti e alle condizioni previste dall'allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nella biomassa di cui al precedente periodo non deve risultare superiore allo 0,5 per cento.
3-bis. Sull’etichetta delle confezioni di vendita di prodotti e preparati destinati a qualsiasi uso, infiorescenze fresche ed essiccate e oli e prodotti da essi derivati contenenti cannabidiolo, il cui contenuto di tetraidrocannabinolo non è superiore allo 0,5 per cento dovranno essere indicati:
a) la quantità di THC contenuta;
b) la quantità di CBD contenuto;
c) l’assenza di metalli pesanti sopra i limiti di legge;
d) l’origine di provenienza della coltivazione
e) il divieto di vendita a minori e donne in gravidanza”.
C) all'articolo 4 è aggiunto in fine il seguente comma:
”7-bis. I semilavorati e le infiorescenze di cui all'articolo 2 lettera b) non rientrano nel campo di applicazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309.”
Gli emendamenti che avete appena letto, che avevano lo scopo di conferire chiarezza normativa al settore della canapa industriale, nel quadro del Decreto Rilancio, non sono stati nemmeno votati. Nei 55 miliardi contenuti nel Decreto Rilancio che ieri ha ricevuto il via libera della Commissione Bilancio della Camera la canapa non è stata neanche nominata. Semplicemente non pervenuta.
All’interno della Commissione Bilancio, il Movimento V Stelle ha cercato una mediazione che potesse far convergere su tali emendamenti anche gli altri partiti di maggioranza come PD, Italia Viva e LEU. Questa mediazione non ha sortito l’effetto desiderato e l’accordo è saltato per mancanza di numeri. L’Onorevole Michele Sodano, raggiunto al telefono, riporta: « Il Movimento V Stelle è stato lasciato da solo, è legittimo aspettarsi che Lega e Fratelli d’Italia ne facciano battaglia ideologica, però, le forze di maggioranza avrebbero dovuto appoggiarci. Non ci siamo riusciti e chiedo scusa agli operatori della filiera della canapa industriale. Gli interlocutori del PD, che hanno già governato nel corso degli ultimi 20 anni, non hanno mai cambiato posizione: in fondo non c’è abbastanza coraggio da parte di chi, insieme a noi, dovrebbe cambiare il paese. L’ultimo emendamento che avevamo formulato era un capolavoro, ed avrebbe normato un settore che già esiste in maniera perfetta, ma non si sono sentiti di metterlo in voto. Noi continueremo a spingere su questo argomento sino a quando non lo porteremo a casa. Ci è mancata la forza prettamente politica. Non si è trovato l’accordo di maggioranza perché i colleghi del PD hanno voluto appiggliarsi ai pareri contrari da parte del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore della Sanità. Sottolineo anche che l’atteggiamento da parte di Lega e Fratelli d’Italia è stato quello di minacciare che, se fosse stato messo in discussione l’emendamento sulla canapa, avrebbero fatto saltare tutto il provvedimento da 55 miliardi. Dobbiamo, adesso, concentrarsi a convincere gli alleati di maggioranza perché senza di loro noi V Stelle abbiamo solamente la maggioranza relativa, quindi da soli non ce la faremmo mai.»
Fino a quando la legge che regola le attività degli operatori della canapa industriale non sarà chiara questo settore non potrà decollare e far decollare il proprio indotto. Fino a quanto la canapa sarà ostaggio della criminalizzazione della cannabis e la legge 262 [Ndr. quadro legislativo per la canapa industriale] sottomessa alla 309 [Ndr. Testo unico sugli stupefacenti] non ci sarà virtù nella coltivazione che tanto lustro ha dato in passato al nostro paese, ma solo sudore, ricompensato da lacrime e sequestri. Non la ricompensa che solo il lavoro della terra sa dare, ma la repressione di uno Stato che, con una mano, incassa le tasse di imprenditori e pionieri e con l’altra porge le manette e la denuncia per spaccio.
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