Il supersoil ha migliorato la qualità media dell'erba

Soft Secrets
02 Jun 2019

 La cannabis disponibile nei coffeeshop olandesi e nei club spagnoli è decisamente migliorata rispetto a pochi anni fa. Intervista ad un grower professionista


Discutendo di ciò in un club di Barcellona ho conosciuto un coltivatore direi intensivo di cannabis di alta qualità. Il suo prodotto viene commercializzato come Californiano e i suoi fiori hanno vinto già qualche coppa. Ho deciso di intervistarlo perché da una chiacchierata con una persona del genere sono nati numerosi spunti di riflessione che chi mi legge e coltiva troverà sicuramente interessanti. Premetto di non aver nessun interesse in questo articolo nel promuovere una tecnica o l'altra di coltivazione ma semplicemente sono animato dal desiderio di veder migliorare la qualità media della cannabis. Le mie critiche sono espresse dall'intervistato con una gran dose di umiltà, tale da lasciarmi il piacere di non intervenire commentando le sue risposte. Andiamo a sentire cos'ha da dirci.

SSIT: Inizio ringraziandoti per aver accettato di partecipare a quest'intervista, presentati ai lettori di Soft Secrets Italia.

Ciao a tutti, il mio nome è P. e faccio il grower di professione a Barcellona. Questo vuol dire che passo le mie giornate curando le mie growroom.

SSIT: Come hai iniziato e cosa significa fare il grower di professione?

Con piacere! Coltivo da tanti anni, ho iniziato quando ancora studiavo alla università. Poi ho finito di studiare e sono partito per cercare lavoro, prima a Madrid poi a Londra. Un giorno, stufo di lavorare come uno schiavo per quattro soldi, ho deciso di rimettermi a coltivare. Non avevo perso la mano e in poco tempo nel mio quartiere si fumava la mia erba e l'Amnesia Haze che a Londra c'è sempre in giro. Fino a quando degli amici mi hanno parlato di Barcellona e dei primi club cannabici dove fumare in libertà. Ho pensato, se qualcuno fuma ci dev'essere qualcuno che gliela coltiva e, dopo aver consultato un avvocato locale, mi sono trasferito. Era il 2010 e ancora erano pochi i club e pochissimi i coltivatori capaci. Allora non ero capace nemmeno io, poi con l'esperienza e tanto girare nei forum online ho imparato. Mi chiedi cosa significa fare il grower di professione? Se si può definire professione... Vivo di questo ma che sia chiaro NON è legale coltivare neanche qui a Barcellona dove esistono i cannabis club. La pena se ti sgamano è minore che in Italia, ma il rischio di venir scoperti è maggiore perché a oggi siamo in tanti e la polizia sa cosa cercare. Non consiglio di investire i propri soldi in una coltivazione qui a Barcellona a meno di non voler vivere con le mie stesse paranoie.

SSIT: Dai qualche dettaglio in più ai nostri lettori su come coltivi invece, che credo sarà interessante scoprire.

Inizialmente cercavo sempre varietà nuove, compravo semi di tutti gli strain e di tutte le seedbank alla ricerca del Santo Graal. Il gusto nuovo di certi strain mi ha sempre permesso di rimanere un passo avanti rispetto alla maggior parte dei miei concorrenti. Poi il passaggio alla coltivazione biologica mi ha dato ancor più fiducia nelle mie capacità e ho smesso di cercare sapori nuovi, ho imparato finalmente ad apprezzare l'erba ben coltivata e ho anche cominciato a risparmiare gran soldi che altrimenti sarebbero andati in semi.

SSIT: Hai iniziato quindi come tutti con i prodotti più reperibili, per poi evolvere nella coltivazione biologica? Come?

Ho iniziato chiedendo al growshop locale, l'unico della mia città all'epoca. Diciamo che bastava raccogliere le piante a maturazione effettivamente avvenuta per avere un prodotto mille volte superiore a quello che girava nelle piazze. Così arrivai al mio metodo di coltivazione classico e poco dispendioso. Poi però a Barcellona il tavolo di confronto si ingrandì notevolmente e il mio prodotto a volte mi piaceva meno degli altri prodotti disponibili nei club. Non sempre eh! Così la necessità di rimettermi a studiare, di cercare su internet la ricetta migliore mi ha portato alla coltivazione biologica. Ora pratico il super soil che è teoricamente l'arte di preparare il terriccio con ammendanti naturali e dare solo acqua. Sì lo so che non si può dare solo acqua o si raccoglie pochissimo, ma a grandi linee per capirci è così.

SSIT: Hai ragione, solo acqua per una pianta così vorace significa affamarla prima o poi. Che tipo di super soil pratichi?

Ho trovato la ricetta migliore per la mia mano in un forum americano. Se ne trovano tante di ricette in giro, da adattare alla propria mano dopo averle provate. Premetto che ho abbandonato l'idea di dare solo acqua perché se non aggiungo almeno dello zucchero all'acqua si nota una grande differenza. La ricetta è semplice semplice e funziona bene come coltivo io. Mescolo nel terriccio del sangue di bue e del guano, il sangue di bue in granuli e il guano pellettato così sono a rilascio più lento. Inoculo poi con delle micorrize che compro online su un noto sito di commercio e vado aggiungendo solo acqua con disciolto il normale zucchero da cucina. Dalla sesta settimana in poi do l'acqua pura così le micorrize finiscono di mangiare i nutrienti residui nel suolo e le piante arrivano alla fine della fioritura pulite. Sì lo so che non è la fertilizzazione perfetta questa... ma il risultato è un'erba in media molto migliore di quella che trovi in giro.

SSIT: Cosa intendi come fertilizzazione perfetta?

Sai, mi piacerebbe sapere in anticipo quanto mangia un mio clone per poter preparare il terriccio nel modo migliore e adattarne il contenuto di nutrienti al suo fabbisogno. E ti dirà che sarebbe bello anche sapere di avere le stesse condizioni di temperatura e umidità ogni volta... Per questo dico che non è perfetta, ma comunque garantisce un prodotto migliore rispetto a qualsiasi tabella di fertilizzazione di qualsiasi growshop. La fertilizzazione perfetta è praticata giorno dopo giorno ogni volta che le piante devono bere e hanno esaurito le riserve del terriccio. Bisogna arrivare al punto in cui si legge sulle piante di cosa hanno bisogno.

SSIT: Sagge parole e perché hai scelto la tua variante di supersoil?

Continuo alla mia maniera per due motivi: il primo motivo è che da solo controllo cinque case con due stanze di coltivazione ognuna. Non sarebbe possibile per me passare la giornata intera nelle mie growroom. Il secondo motivo è che le tecniche di supersoil ti danno un'erba migliore con poco impegno. Sì diciamo che non raccogli quasi mai grandi quantità, ma la qualità è alta molto spesso. E comunque è superiore alle erbe che trovi in giro. L'avevi scritto qualche numero fa proprio tu: il super soil alza la qualità del raccolto perché è una maniera di coltivare dando poco fertilizzante, al contrario in giro senti solo prodotti carichi di tanti prodotti spesso inutili. Se si sovraccaricano le piante di fertilizzante si avranno solo fiori poco saporiti, come quelle erbe idroponiche di qualche anno fa. Indipendentemente da quanto le si risciacqua il risultato non cambia se si ha esagerato con il fertilizzante. Mentre con un terriccio preparato prima, se si è seguita la ricetta correttamente, non si va a overfertilizzare le piante.

SSIT: Raramente mi è capitato di intervistare un mio lettore ma è per le risposte che ci hai dato che ho voluto intervistarti. Dicci qualcosa in più sul tuo setup, perché di fertilizzazione ne abbiamo già parlato abbondantemente.

Con piacere! Sto testando le nuove lampade CMH, quelle in ceramica double ended e devo dire che sono molto soddisfatto. Prima usavo le lampade da 1000 Watt HPS, che rimangono le mie alleate favorite. Una lampada da 1000 Watt copre due metri per due, nei quali riesco a farci stare 64 piante in vasi quadrati da 11 litri. Come substrato uso un terriccio leggero tipo il classico light mix con in aggiunta il 10 per cento in più di perlite. Il mio mix te l'ho già detto, sangue di bue e guano pellettato. L'acqua uso quella del rubinetto filtrata con un growmax, che è un filtro che vendono in tutti i growshop. Sconsiglio di usare acqua osmotica perché se ne spreca tanta e perché non serve avere acqua così pura coltivando come faccio io. Quello che sì serve è togliere il cloro dell'acquedotto e se possibile dei metalli pesanti. Naturalmente devo lavorare sempre con cloni e devo averli provati per correggere la ricetta del suolo. È importante conoscere la genetica che si va ad usare quando ci si affida a un terriccio precedentemente preparato. Ti ringrazio P. per averci regalato queste bellissime parole di un coltivatore moderno. I tuoi prodotti sono effettivamente superiori alla media e solo ad annusare il fumo nell'aria viene l'acquolina in bocca. Un vero coltivatore impara ogni giorno dalla propria esperienza e tu sei un ottimo esempio di coltivatore che cerca informazioni e fa sue tecniche apprese online. Come hai detto tu, l'esperienza è la miglior maestra. Buone fioriture a tutti! di CBG

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