Come creare il Bob-sai, un bonsai di marijuana

Soft Secrets
30 Jul 2022

I bonsai sono degli alberi in miniatura piantati in vaso, mantenuti volutamente di piccole dimensioni e modellati con lo scopo di riprodurre la natura in spazi ridottissimi. La parola bonsai in realtà si riferisce ad un'arte vera e propria, costituita da un insieme di tecniche di giardinaggio in combinazione con molti elementi appartenenti alla scuola di pensiero buddhista Zen. Infatti un bonsai non rappresenta semplicemente un minuscolo albero che cresce in un contenitore ma è caratterizzato da un senso estetico molto profondo capace di trasmettere pace, armonia e saggezza


ETIMOLOGIA 

Bonsai è un termine giapponese che deriva dall'unione di due parole, Bon- significa contenitore piatto e -Sai indica l'azione di piantare, tradotto letteralmente in "piantato in vaso". Questo termine deriva a sua volta dal cinese Penzai, un'antica arte di riproduzione della natura in miniatura. 

STORIA 

La storia dei bonsai è millenaria, infatti affonda le sue radici al 600 d.C. quando l'impero giapponese iniziò ad inviare delle missioni diplomatiche in Cina alle quali partecipavano anche degli studenti che si recavano lì per studiare e approfondire la loro cultura. Al rientro in patria spesso portavano con loro tante idee ed oggetti tra i quali vi erano i primi esemplari definibili come bonsai. In Cina già da secoli i monaci buddhisti praticavano l'arte del Penzai, sia per scopi ornamentali ma anche come esercizio per promuovere alcune virtù come l'osservazione, l'ingegno e la pazienza. Le scuole buddhiste giapponesi iniziarono ad adottare questi insegnamenti per introdurre i futuri leader politici nel mondo delle arti e affinare le loro menti. Infatti per molto tempo i bonsai sono stati degli oggetti esclusivi delle classi sociali più altolocate, impiegati come simbolo per rappresentare la propria grandezza e come dono per le occasioni più speciali. Bisogna attendere il 1878 con l'Esposizione Universale di Parigi per far conoscere l'arte del bonsai al resto del mondo, fino ad allora rimasta all’interno dei confini giapponesi. 

COS'È UN BONSAI 

È un albero di piccolissime dimensioni che mantiene le stesse caratteristiche della sua specie di origine, ottenuto per mezzo di alcune tecniche di giardinaggio che comprendono potatura, defogliazione, training dei rami, impiego di contenitori di determinate forme e dimensioni, differenti gradi di esposizione alla luce solare, insieme ad altri piccoli dettagli. I bonsai si possono realizzare dalla maggior parte delle specie di alberi e piante, tra cui anche la cannabis. 

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MORFOLOGIA

I bonsai, per essere chiamati tali, devono possedere determinati attributi che riguardano la forma e la struttura esterna della pianta. Le radici di un bonsai devono partire dal piede, detto "nebari", disponendosi a raggiera come la ruota di una bicicletta. Il nebari è costituito dalle radici superficiali infatti è molto importante che alcune di esse siano esposte prima di affondare nel terreno per trasmettere stabilità. Il tronco può avere forma eretta o tortuosa, simile ad un serpente, ma una caratteristica molto importante è la sua conicità cioè deve essere grosso alla base per poi assottigliarsi verso l'apice. La disposizione dei rami è uno degli aspetti più influenti sull'estetica di un bonsai, devono essere alternati sul tronco infatti dalla stessa altezza non partono mai due rami, quelli inferiori devono essere più grossi dei rami posti più in alto e nella maggior parte dei casi non ci devono essere rami che crescono frontali allo spettatore. Le foglie devono essere di piccole dimensioni, proporzionate al resto dell'albero. 

COME REALIZZARLO 

I bonsai possono essere creati in vari modi, talee e margotta risultano essere i metodi più semplici e veloci poiché l'artista coltivatore deve attendere poche settimane per ottenere un esemplare pronto da "scolpire". Realizzare un bonsai partendo dal seme è un metodo che richiede molto tempo e pazienza, infatti per molte specie vegetali sono necessari alcuni anni per la creazione. Un altro metodo, piuttosto complicato e soprattutto poco etico, è quello di prelevarlo dalla natura; vanno raccolti con l'intera zolla di terra, facendo attenzione a non danneggiare completamente l'apparato radicale e successivamente va trapiantato in un vaso, possibilmente con lo stesso substrato in cui è cresciuto in natura. È un metodo che richiede tempo e nella maggior parte dei casi le piante raccolte non sopravvivono, inoltre è importante tenere in considerazione che in Italia è vietato raccoglierli dalle terre demaniali. I bonsai crescono in contenitori profondi solo alcuni centimetri, la forma può essere circolare, rettangolare o quadrata, l'essenziale è che sia in armonia con la struttura del bonsai, inoltre devono essere dotati di un foro per il drenaggio dell'acqua altrimenti le radici potrebbero marcire. Un ottimo metodo per disporre le radici a raggiera è quello di collocare un piccolo piatto tra la base del tronco e il substrato per forzarle a crescere nella direzione desiderata. La disposizione a raggiera delle radici si può ottenere anche potando le radici che crescono in verticale ogni volta che viene eseguito il rinvaso, in questo modo viene stimolata la crescita di radici laterali. Per la creazione del nebari, cioè il piede del bonsai caratterizzato da grosse radici esposte, si applica un anello fatto da un filo di ferro alla base del tronco che provoca la diminuzione dei fluidi vitali costringendo la pianta a sviluppare nuove radici dalla zona appena sopra l'anello. La potatura delle parti aeree del bonsai può essere eseguita sia per il mantenimento di una forma già esistente, semplicemente eliminando i rami che fuoriescono dall'idea iniziale, oppure per impostare e guidare il bonsai verso una forma desiderata. Uno degli interventi principali per la creazione di un bonsai è la potatura degli apicali dei rami superiore per indurre la pianta a crescere lateralmente anziché in altezza, simile al topping delle piante di cannabis. La defogliazione, parziale o completa, è un metodo molto efficace per forzare la pianta a sviluppare foglie di piccole dimensioni e nuovi rami; quando viene eseguita è necessario ridurre la somministrazione di acqua e sostanze nutritive perché i processi metabolici della pianta diminuiscono nettamente. 

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bonsai

CANNABIS BONSAI 

Realizzare un bonsai con una pianta di cannabis, oltre che per motivi legati all'estetica, può essere un'ottima soluzione per chi ha poco spazio oppure ha bisogno di molta discrezione. Le talee, rispetto alle piante da seme, sono maggiormente indicate perché il tronco e i rami sono più flessibili e quindi più facili da modellare. Per plasmare la pianta nella forma desiderata si può intervenire in vari modi, ad esempio potando le parti apicali dei rami oppure eseguendo il training dei rami legandoli con dei fili al vaso per forzarne la direzione in cui cresceranno; con la tecnica LST è possibile indurre la crescita anche di rami completamente in orizzontale. Un altro modo per modellare la forma di un bonsai di cannabis è con l'ausilio di appositi fili di rame o di alluminio. I fili vanno attorcigliati lungo il tronco o i rami obbligandoli ad assumere la forma desiderata. Queste due forme di training della pianta risultano essere poco invasive e allo stesso tempo abbastanza efficaci. I bonsai di cannabis realizzati solo per motivi estetici avranno bisogno di 16-18 ore di luce, anche artificiale, per non fiorire e continuare a vivere per alcuni anni a differenza di quelli destinati al consumo delle infiorescenze che andranno coltivati come qualsiasi pianta di marijuana. I bonsai di cannabis che vivono per lungo tempo hanno bisogno periodicamente di essere rinvasati e le radici potate regolarmente poiché non avranno sufficiente spazio per continuare a crescere.

 

Questo articolo è tratto dal numero 4/2022 della Rivista cartacea Soft Secrets.

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