La tecnica bonsai: coltivare in piccoli spazi

Soft Secrets
07 Jul 2023

Le piante di Cannabis di piccole dimensioni in stile bonsai possono non sembrare un granché per i coltivatori su scala commerciale, ma quando si lavora con spazi ridotti o si vuole discrezione estrema, scegliere di coltivare piante che raggiungono un’altezza finale di circa 30-45 cm è spesso la soluzione migliore. In questo articolo vi illustriamo la tecnica bonsai, quali varietà usare, quando indurre la fioritura e le diverse tecniche di training necessarie per raggiungere l’obiettivo finale.


Cosa è lo stile bonsai?

Spesso e volentieri la coltivazione di piante gigantesche, su cui si effettua training per mesi, non è una scelta fattibile per la maggior parte dei coltivatori domestici. Per chi deve mantenere un profilo basso e ha limiti in altezza, lo stile di coltivazione bonsai è la soluzione migliore per massimizzare lo spazio interno o esterno, ottenendo al contempo i maggiori raccolti possibili nel lasso di tempo a disposizione. L’altezza finale delle piante, una volta pronte per il raccolto, sarà di circa 30-60 cm, e la larghezza della chioma sarà circa 60 cm. Sotto la chioma si vedranno rami di legno chiaro e duro che assumono la forma di un ombrello rovesciato con le ramificazioni che si sviluppano verso l’esterno e verso l’alto. Per quanto riguarda le dimensioni dei vasi, si possono usare vasi da 10-15 litri e il tempo che si lascia alle piante per crescere e radicare inciderà sulle dimensioni finali e sulla struttura delle piante su cui viene effettuato il training. Lavorare con vasi di piccole dimensioni può essere più pratico per chi ha poco spazio a disposizione per coltivare e diverse varietà avranno prestazioni migliori di altre.

Quali varietà funzionano meglio per lo stile bonsai?

Se si coltiva una pianta corta e tozza, lo si fa principalmente per lo spazio di coltivazione ristretto o la necessità di avere piante discrete e ben nascoste se le si coltiva outdoor, nella privacy del proprio giardino o di una terrazza soleggiata. I migliori candidati per questa tipologia di contesto sono gli ibridi di indica e a predominanza indica. Le piante di Cannabis indica tenderanno a rimanere corte, tozze e ad avere un profilo cespuglioso. Una volta fiorite, non si allungheranno molto e in molti casi raggiungeranno al massimo un’altezza doppia.

A che altezza va avviata la fioritura?

Dovrete effettuare del training sulle piante in modo che abbiano un’altezza di 25-40 cm, per raccogliere poi quando si allungheranno e si avvicineranno ai 50-60 cm di altezza. Se il training delle piante è stato effettuato al momento giusto, se si lavora con varietà di indica corte e tozze e se la potatura è stata eseguita correttamente, si dovrebbe ottenere una pianta di cannabis bonsai di altissimo livello.

Quando cominciare il training bonsai?

L’obiettivo è quello di produrre un albero in miniatura con una serie uniforme di rami laterali ben potati e legati in modo simmetrico. Il momento giusto per iniziare il training è quello in cui le piante sono abbastanza mature, cioè quando hanno superato lo stadio di piantina, in quanto saranno molto più adatte al training e si riprenderanno molto meglio. Il fattore più importante da tenere a mente è che le piante vanno fatte fiorire quando sono basse, quindi lasciare che le piante crescano in fase vegetativa per 6-8 settimane sarà la finestra temporale ideale per il training. Le tecniche di training come la cimatura, il fimming, la legatura verso il basso, il super cropping e la potatura devono essere combinate per consentire alle piante di diventare robuste e resistenti. Legatura verso il basso - Si tratta della parte più importante del training in stile bonsai e vi consentirà di ridurre l’altezza delle piante prima della fioritura e di assicurarvi che la chioma sia completamente uniforme e simmetrica. Dovrete legare tutti i rami laterali intorno ai vasi e prevedere uno spazio sufficiente per ciascuno di essi, controllando che il ramo abbia una leva sufficiente per la legatura senza che si verifichi una rottura involontaria.

 La tecnica bonsai: coltivare in piccoli spazi
Foto Maria Novella De Luca

Cimatura - Le piante di cannabis sono a dominanza apicale, il che significa che crescono con un germoglio principale e rami laterali più bassi. Se si effettuano la cimatura e il pinching del germoglio principale di una pianta, s’interrompe la produzione dell’ormone della crescita chiamato auxina, responsabile della crescita verticale. Di conseguenza, i germogli ausiliari rimasti diventeranno i germogli principali della chioma, il che consentirà alle piante di concentrare le proprie energie sulla ramificazione laterale e produrrà una struttura e un aspetto cespugliosi.

Potatura - Uno degli aspetti più piacevoli da vedere in un bonsai sono i rami puliti e lisci che portano alla parte superiore. La potatura consiste nella rimozione delle foglie e dei germogli che si trovano sotto la chioma. Di norma, queste sono le cime meno produttive e meno desiderabili che finiscono per essere gettate nel trimmer per la produzione di hashish ed estratti. La potatura dev’essere effettuata una sola volta, qualche giorno prima di passare al fotoperiodo 12/12.

Super Cropping - Tecnica praticata da decenni dai coltivatori e strategia per rendere le piante il più resistenti e durevoli possibile. Il super cropping o stem snapping è classificato come una tecnica ad alto stress e consiste nell’applicare pressione su un determinato ramo e nello spezzare di proposito la parete cellulare interna. Spesso si sente uno schiocco netto e una sensazione di scatto, il che significa che la tecnica è stata eseguita nel modo adeguato e che ora bisogna lasciare che le piante ricrescano formando una nocca di legno duro nel punto in cui si è verificata la rottura.

Questo articolo è tratto dal numero 3/2023 della Rivista cartacea Soft Secrets.

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