Come il Covid 19 ha cambiato il consumo di cannabis

26 Apr 2020

Niente festival, niente concerti, niente incontri tra amici, dobbiamo mantenerci a una certa distanza, evitare i contatti fisici e anche gli scambi di canne … e allora come si consuma la cannabis durante il confinamento?


 

Questi ultimi mesi resteranno indubbiamente nella nostra memoria: noi di Black Leaf, in 22 anni di presenza nel mercato cannabico, abbiamo visto un po’ di tutto, abbiamo visto come cartine, bong, grinders, pipe e vaporizzatori si evolvevano e si adattavano alle esigenze dei fumatori e noi con loro, “from stoners to stoners”.

E allora, sono cambiate le abitudini dei fumatori alla luce del Coronavirus?

Innanzitutto dobbiamo sottolineare come si è visto che in quarantena il consumo di cannabis (legale o no) sia curativo, ricreativo, una risorsa preziosa per affrontare gli effetti del confinamento: rilassa, combatte l’ansia, concilia il sonno e stimola l’intelletto verso la creazione di nuove idee e soluzione alternative.

 

Analizzando poi le richieste sul nostro sito Black Leaf, negli ultimi due mesi abbiamo notato un incremento di interesse verso i bong. Il bong, infatti, si rivela perfetto da sfruttare nella privacy di casa e in tutta sicurezza: ora si ha tempo di mantenerlo pulito e pronto per l’uso e la filtrazione del fumo attraverso l’acqua lo raffredda e evita che alcune sostanze nocive arrivino ai polmoni. Chi vuole una freschezza ancora maggiore e un effetto più rapido può inserire nel tubo del ghiaccio, come ad esempio nel modello Ronin & Geisha, che vanta un disegno esclusivo del nostro disegnatore Sly.

 

 

Inoltre si può riutilizzare all’infinito (a differenza delle cartine che si devono ricomprare), si può consumare l’infiorescenza senza il tabacco e soprattutto se ne fa un uso personale. Sembra infatti una scelta dettata dal buon senso adesso l’uso individuale degli accessori per fumatori. Addio ahimè ai circoli in cui, come in un rito ancestrale, si passava la canna o il chillum.

 

Altro accessorio che non è mancato in quarantena è il grinder. Esistono molte varietà di grinder: acrilico, alluminio, pietra, legno o acciaio. Quelli in alluminio hanno un’ottima relazione qualità prezzo, quelli in acrilico sono economici però possono rompersi e si intasano facilmente, sono comodi da portare in giro ma per stare a casa è meglio averne uno che duri nel tempo e non dia problemi.

 

 

A noi di Black Leaf piacciono i grinder Steely Dan in acciaio inossidabile al 100%, indistruttibili, facili da pulire (possono essere messi in lavastoviglie) e con garanzia a vita.

 

Discorso a parte meritano i vaporizzatori: già prima del COVID19 con cambio di consumo per la cannabis, nell’ottica di una riduzione del danno causato dalla combustione, molti consumatori stavano cambiando le proprie abitudini e si rivolgevano alla vaporizzazione. Ma le attuali condizioni di confinamento anche a stretto contatto con bambini e anziani non fanno che risaltare i loro molteplici vantaggi: non lasciano traccia di fumo né odore nelle stanze, tende o tessuti, non si rischia di bruciare lenzuola o vestiti, e visto che estraggono molto più principio attivo, serve molto meno quantità di materia prima per avere l’effetto desiderato e in generale si elevano la qualità dell’esperienza. E per finire, non possiamo che elogiare la discrezione di un vaporizzatore, come il nostro CIGAR che non fa insospettire i vicini, a volte curiosi e impiccioni.