Cannabis medica Francia: un decreto per produrla

Marco Ribechi
21 Feb 2022

Un decreto apre alla coltivazione ma alcuni esperti temono che in futuro potrà essere bocciato dal Consiglio di Stato. Dal primo marzo le cose potrebbero cambiare nel paese dove la vita non è facile neanche per il Cbd


La Francia tenta di aprire alla coltivazione di cannabis medica ma si teme una bocciatura del decreto. Dal primo marzo le cose potrebbero cambiare per i pazienti d'oltralpe che hanno bisogno della pianta per uso terapeutico allo scopo di alleviare le loro gravi patologie. Se nel Belpaese è stato bocciato il referendum popolare che ha raccolto oltre 600mila firme, bocciatura che ha suscitato il plauso del sottosegretario alla salute Andrea Costa incaricato di estendere la produzione di Cannabis (il paradosso ha dell’incredibile), in Francia è stato emanato un decreto ufficiale che da un lato fa sperare i più ottimisti mentre dall'altro alcuni esperti affermano che avrà vita brevissima a causa della sua fragilità legale. 

La Francia desidera guardare allo sviluppo del settore interno, autorizzando la produzione e la coltivazione di cannabis per uso medico tramite apposito decreto ma alcuni esperti gridano al chi va là. Gli stessi infatti vedono nel decreto alcune debolezze formali e temono un ricorso e una conseguente bocciatura da parte del Conseil d'État, il più alto tribunale amministrativo del paese. Per capire la situazione francese basti pensare che nel paese della Liberté, Égalité, Fraternité recentemente era stata addirittura vietata la vendita di fiori di CBD, salvo poi autorizzarla di nuovo ma non in maniera definitiva. 

In ogni caso il decreto appena emanato dovrebbe entrare in vigore dal primo marzo e specifica le condizioni e le procedure per il presidio medico. La Francia attualmente importa  prodotti a base di cannabis per il suo programma pilota di marijuana medica, ma il decreto è stato pensato per creare un settore economico che va dalla coltivazione alla medicina a base di cannabis per uso medico.

Ma questo non basta a consentire lo sviluppo del mercato poiché l'Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM) potrebbe contrastare questa attitudine. Infatti è proprio l'agenzia ad avere l’incarico di scegliere un unico operatore industriale per delegare la produzione a un numero limitato di produttori, il che potrebbe da un lato creare una sorta di monopolio dall’altro limitare l'accesso alla cannabis medica da parte dei pazienti.

La buona notizia però è che l'ANSM sta conducendo un programma di cannabis medica altamente regolamentato per quasi un anno che proseguirà fino al prossimo marzo in cui sono coinvolti circa 3.000 pazienti con condizioni gravi come la sclerosi multipla e l'epilessia grave. La stessa agenzia ha affermato di aver istituito un comitato scientifico temporaneo per definire le specifiche sui medicinali a base di cannabis che saranno prodotti in Francia. Il gruppo è composto da 11 membri provenienti da vari ministeri, rappresentanti dell'Istituto nazionale di ricerca per l'agricoltura, l'alimentazione e l'ambiente e dell'Ordine dei farmacisti del Consiglio. Nonostante la Francia abbia tassi di consumo di cannabis elevati rispetto ad altri paesi dell'Unione Europea, l'attuazione di un programma ricreativo sembra assolutamente improbabile in questo momento.

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Marco Ribechi