Legalizzazione: la perfezione tedesca richiede tempo?
Come la burocrazia e la logistica rischiano di rallentare il processo di legalizzazione tedesco
Anche prima delle elezioni federali del 2021, era evidente che le cose sarebbero finalmente cambiate in meglio per quanto riguarda la cannabis in Germania.
Ora che il governo è formato e il nuovo cancelliere Scholz si è insediato al Bundeskanzleramt, la legalizzazione pare cosa fatta ma il calendario è ancora estremamente incerto e lascia parecchio spazio alle speculazioni. Mentre il nuovo ministro dell'agricoltura, il verde Cem Özdemir, vede già schiere di agricoltori tedeschi coltivare la canapa nei loro campi e si dice entusiasta di sapere che la fine della proibizione è dietro l'angolo, gli esperti del settore dubitano che i piani saranno attuati rapidamente. Alcuni credono addirittura che non si vedrà la legalizzazione della cannabis prima del gennaio 2024. Come l'imprenditore Niklas Kouparanis - figura arcinota del cannabusiness di Francoforte e CEO dell'azienda di cannabis medica Bloomwell -, il quale è convinto che la legalizzazione non avverrà così rapidamente.
Ci sono infatti ancora molti ostacoli da superare prima che l'erba possa crescere libera nei campi e poi essere commercializzata nei negozi. In un'intervista con Ippen Media, Kouparanis sottolinea che la Germania, con i suoi 80 milioni di abitanti, costituirebbe uno dei più grandi mercati di cannabis legale del mondo ma che la macchinosità della burocrazia tedesca potrebbe far rallentare il processo di liberalizzazione. Un cavillo su tutti potrebbe infatti dilatare i tempi: a causa della sua appartenenza all'ONU, la Germania è legata alla Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961 e quindi non potrebbe tecnicamente legalizzare la cannabis su tutto il suolo nazionale. Solo un ritiro dalla Convenzione delle Nazioni Unite renderebbe possibili questi passi. Questo non sarebbe possibile fino al gennaio 2023 al più presto, se il governo federale dovesse presentare un progetto di legge adeguato entro il 1° luglio 2022 e farlo passare attraverso il Bundestag e il Bundesrat.
Tuttavia, poiché difficilmente sarebbe possibile redigere un disegno di legge ragionevole durante la pandemia nei prossimi sette mesi, questo scenario non si verificherebbe probabilmente fino al gennaio 2024. Una via per bypassare questo cavillo ci sarebbe e consiste nel cominciare a legalizzare localmente, a partire da esperimenti statali e cittadini che vedranno inevitabilmente Berlino, Brema, Dortmund, Francoforte, Dusseldorf, Colonia e Monaco in prima linea. Tutte queste città avevano infatti già presentato dei piani per decriminalizzare la cannabis a livello comunale ma i precedenti governi Merkel, a forte componente cristiana a conservatrice, avevano sempre posto il veto.
Oltre alle questioni legali, la coalizione semaforo deve anche concentrarsi sulla logistica. Già dopo la legalizzazione della canapa medica nel 2016, i problemi a questo proposito erano diventati evidenti: le difficoltà di comunicazione e di approvvigionamento presero il sopravvento, con il risultato che i medici, le farmacie e le autorità furono abbandonati a sé stessi dopo aver semplicemente fatto passare la legge. Nel caso della cannabis medica, la completa sovraregolamentazione voluta dal governo Merkel aveva poi anche portato al fatto che ci sono voluti quattro anni prima che fosse effettivamente possibile utilizzare cannabis medica prodotta nella Repubblica Federale. Per la cannabis medica la legge del 2016 aveva previsto la possibilità di importare ma per la svolta ricreativa ad oggi non sono noti piani di approvvigionamento dall'estero. Per questo molte associazioni antiproibizioniste tedesche stanno già richiedendo a gran voce regole precise, in modo che la Germania non dipenda completamente dalla produzione nazionale. Come già riscontrato altrove, la scarsità di cannabis legale fa lievitare i prezzi e per i consumatori risulta comunque più economico rivolgersi al mercato nero.
C'è infatti da considerare anche la questione del prezzo, che non dovrebbe essere superiore ai prezzi medi dello spaccio: più di dieci euro al grammo continuerebbero ad attirare i consumatori verso la strada. In Canada, questo era ancora il caso due anni dopo il rilascio, perché il prezzo lì era troppo alto e il numero di fonti legali di approvvigionamento troppo basso. Uno dei principali obiettivi della legalizzazione è però proprio quello di estirpare la compravendita illegale. Anche qui, il nuovo governo dovrà prendere diversi aspetti in considerazione. Da un lato, la rete di distribuzione dovrebbe essere costruita a livello nazionale e anche l'attività di vendita per corrispondenza dovrebbe essere approvata. Dopo tutto, il nuovo governo federale conta soprattutto sulle ingenti entrate fiscali e spera di poter superare la crisi economica causata dalla pandemia, aprendo un nuovo comparto dell'economia, diventandone possibilmente il leader a livello europeo. Se la Germania segue i modelli che funzionano, non affretta il rilascio della cannabis per uso ricreativo e mette insieme le persone giuste per redigere la legge, il paese potrebbe davvero beneficiare di grandi cambiamenti nel lungo periodo. Allo stesso modo, il cosiddetto "effetto segnale" avrà certamente un impatto sui vicini europei, in modo che "l'unico modo giusto" - i tedeschi non hanno mai perso la loro megalomania... - potrebbe finalmente essere preso a esempio da molti altri paesi.
Questo articolo di Giovanna Dark è tratto dal numero 1/2022 della Rivista cartacea Soft Secrets. Scaricala gratuitamente a questo link.