Macedonia del Nord, la nuova Olanda
La Macedonia grazie a delle politiche di depenalizzazione sull’uso e la coltivazione della Cannabis potrebbe vivere un boom economico. Le analisi dei flussi parlano di 250 milioni di euro annuali che potrebbero fruttare dal "turismo della Cannabis" come accade nei Paesi Bassi
Il primo ministro Zoran Zanev ha affermato che si tratta di comparto: “Molto redditizio” dopo che a novembre dello scorso anno lo stesso aveva dichiarato che: “Il sostegno alla legalizzazione dell’uso della Cannabis aiuterà il turismo e tutto l’indotto di accoglienza del paese”.
Per questo negli ultimi anni è stata intrapresa una politica a favore della decriminalizzazione della pianta. Già dal 2016 infatti la Macedonia ha reso legale la coltivazione per motivi medici e nell’ultimo 19 luglio è stata depositata una proposta di legge che possa regolare le esportazione dei fiori essicati di Cannabis, in accordo con la legislazione europea.
Secondo Zaev: “L’obiettivo è proteggere gli investimenti nel settore e allo stesso tempo gli interessi dello Stato, impedendo che la produzione venga assimilata dal mercato nero”.
Inoltre, un altro punto di innovazione, è la tassazione del 10% del profitto delle aziende che operano nella coltivazione di Cannabis. I soldi così raccolti andranno a finire in un fondo speciale che sarà utilizzato per progetti di interesse pubblico come il sostegno a chi è afflitto da una malattia rara, come anche sport, cultura, e attività sociali.
Poiché la produzione di Cannabis non è stata regolata attraverso monopolio statale l’idea è quell che presto arriveranno altri investitori internazionali interessati a sviluppare il proprio business in Macedonia. Ad esempio a giugno il produttore di Cannabis terapeutica NYSK Holdings è stata la prima azienda autorizzata alle esportazioni che per il momento sono dirette verso la Polonia.