Cannabis terapeutica e ricreativa: quali differenze?

Soft Secrets
24 Jan 2023

Tecnicamente parlando, non c'è molta differenza tra la marijuana usata per scopi ricreativi e la marijuana usata per trattare varie condizioni mediche che incidono sulla salute umana. La pianta è la stessa come anche la concentrazione di THC può essere simile. La differenza è soprattutto nel modo in cui i prodotti a base di cannabis vengono prodotti, venduti e acquistati


 

Laddove la cannabis è legale solo per motivi medici (come in Italia), una persona deve avere una condizione medica certificata per poter procedere all’acquisto. I disturbi comunemente presenti negli elenchi che permettono la prescrizione medica di cannabis medicinale sono normalmente densi di patologie piuttosto serie e ampiamente invalidanti come: cancro, epilessia, sclerosi multipla, HIV/AIDS, morbo di Chron, dolore cronico, ansia, PTSD, ecc. L'elenco delle condizioni varia da Stato a Stato e in Italia l’uso medico della Cannabis è raccomandato esclusivamente qualora "I trattamenti standard non abbiano prodotto gli effetti desiderati, o abbiano provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali".

Alcuni farmaci a base di cannabis sarebbero usati specificamente per condizioni particolari. Ad esempio, Epidiolex, un farmaco a base di CBD, è prescritto per le convulsioni. Una varietà come la Charlottès Web è stata ibridata specificamente anche per aiutare con i disturbi convulsivi. Un altro medicinale, il Sativex, è ampiamente utilizzato per trattare la spasticità e la rigidità muscolare nei pazienti con sclerosi multipla. Per ogni patologia si può trovare una varietà di Cannabis più indicata ma questo non è possibile ad esempio in Italia dove i pazienti, oltre ad essere scarsamente riforniti, non possono decidere in autonomia quale genetica sia preferibile per il proprio stato di salute. 

Ritornando al confronto tra Cannabis medica e ricreativa bisogna dire che ci sono prodotti a base di cannabis terapeutica che sono meno convenienti o non applicabili per uso ricreativo, come compresse di cannabis, polveri o cerotti transdermici da applicare sulla pelle. I prodotti di bellezza alla cannabis sarebbero un'altra categoria di prodotti in cui il valore è al di fuori del dominio ricreativo. Esistono molti prodotti a base di cannabis che possono essere utilizzati sia per scopi medicinali che ricreativi, in particolare fiori e commestibili. Ad esempio, una varietà come la Northern Lights è ampiamente apprezzata sia dai consumatori terapeutici che da quelli ricreativi. 

Un’altra differenza tra la cannabis ricreativa e quella medica è legata alle modalità di produzione: la cannabis proveniente da un programma sanitario deve soddisfare molti più requisiti e regolamenti che le permettano di essere commercializzata come farmaco. 

Il CBD è il cannabinoide non psicoattivo tipicamente estratto dalla canapa, ma è anche presente, almeno in tracce, in molte altre cultivar e piante di cannabis. Le vendite di prodotti a base di CBD e canapa devono contenere una quantità quasi nulla di Thc per permetterne la commercializzazione. A seconda del quadro clinico, nei paesi dove è permesso, è possibile scegliere tra differenti qualità di §cannabis al fine di trovare quella più indicata per una specifica patologia. I livelli di THC vanno da meno dell'1% a circa il 23%. I livelli di CBD dallo 0,1% al 12%. Il cannabinoide THC ha un effetto rilassante e appetitoso, mentre il CBD ha un effetto più antinfiammatorio. 

Insomma la natura non fa alcuna differenza tra Cannabis medica e Cannabis ricreativa, è la politica, con il suo continuo desiderio di proibizione e repressione, a gettare una linea di demarcazione netta, operando così sia una forzatura legale che concettuale. 

 

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